Galleria MiES
Modena
piazzetta dei Servi, 44/a
059 235395 FAX
WEB
Marina Calamai
dal 7/10/2011 al 4/11/2011
tutti i giorni 10.13 e 16-19.30, chiuso martedi e giovedi, dom su appuntamnento

Segnalato da

Galleria MiES



approfondimenti

Marina Calamai



 
calendario eventi  :: 




7/10/2011

Marina Calamai

Galleria MiES, Modena

Sweet addiction - Sonora et Visiva. Un racconto sonoro che si unisce ad opere dipinte su jersey fono-trasparente usato normalmente per le casse acustiche.


comunicato stampa

Per i piaceri del Popolo.
Non solo opere dipinte ma anche nuovi gioielli.

Il racconto sonoro rende ancora più coinvolgente l'ambientazione surreale di queste opere dipinte su jersey fono- trasparente usato normalmente per le casse acustiche. Il suono suggerisce suggestioni auditive stimolando nello spettatore nuove idee. Non è più tanto chiaro se si tratti di un quadro, una scultura (il fatto che il soggetto si stagli deciso su questo particolare supporto lo rende più tridimensionale) o un percorso sonoro nel quale i vari suoni vanno ascoltati uno a uno immaginando il fluire della scena dipinta che galleggia sul supporto semi-trasparente.
Il plexi specchiato che chiude la “cassa di risonanza” sul retro, rende il quadro interattivo facendo sì che lo spettatore si intraveda rispecchiandosi sul quadro. I personaggi che popolano questi paesaggi sono minuscoli esserini di fronte a gigantesche coppe di gelato, pasticcini, torte, cioccolatini di un macromondo saturo di zuccheri, indaffaratissimi a conquistare il territorio...(Compaiono anche stravaganti e coloratissimi animali che indisturbati hanno la meglio sul lillipuziano genere umano!!)

Per fare una storia quindi servono tanti ricordi personali da attaccare come personaggi agli oggetti del mondo e dei mondi. Attratti da una scia che evoca dolci appena sfornati, come di ciliegie e di rose, si entra così nel “meta-universo” delle opere di Marina Calamai.
Un'artista che ha frequentato tra l'altro l'Art Students League di New York e da anni lavora su un soggetto monotematico, che è quello del cibo nella sua “accezione più clamorosamente edonistica della pasticceria”, come definito da Giuliano Serafini in Ceci n'est pas un gateau.
Non solo opere dipinte, Budini, Sacher torte, meringate e Mont Blanc, crostate e bignè, plum-cakes ripieni di canditi allettanti, ma anche i suoi nuovi gioielli dai titoli “commestibili” come: Ciocco bignè e Ciliegina e Splendentissima bignè. Non serve distogliere lo sguardo per paura di cadere in tentazione, si può guardare e riguardare lasciandosi sedurre da questa “messinscena” artistico creativa che avrebbe fatto invidia a Cristoforo da Messisbugo.

Marina Calamai prepara così nuovamente una atmosfera, ci suggerisce il campo immaginario come un accadimento di sé, opere pittoriche e gioielli come simboli di una somiglianza con il reale ma che sono del tutto o in parte legati ad una condizione del tutto psicologica, per soddisfare un'intima necessità di piacere personale o di perenne golosità. Si potrebbe dire che il lato dolce della pittura ha generato anche un oggetto del desiderio appena appagabile nel segno dell’opulenza del gioiello. Il ritmo del divorare e dell'assaporare, rimane cristallizzato nella paura di un’attesa con un finale d'assenza, trasmutato nelle originali forme del gioiello, così preziose, perché generate dal desiderio che le ha orientate. Si può certamente affermare, contrariamente al gusto dominante attuale che l’unicità dei gioielli di Marina Calamai è proprio come per quella rinascimentale per il dolce, essenzialmente elemento di distinzione sociale per la società ma forse meno legata all'ostentazione e più ad un'autentica passione per il sapore.

I dolci sono infatti un simbolo, non si mangiano solo ed unicamente per saziarsi, ma piuttosto per soddisfare , come per i gioielli, un'intima necessità di piacere, oppure di piacersi? Questi gioielli sono realizzati in serie numerata di cento esemplari, oro e argento in fusione a “cerapersa” generano questi “oggetti-scultura” derivati da piccole “macchine teatrali”, fatti di smalti coloratissimi dalla capacità evocativa.
Come castoni di antiche gemme, ci danno una “rappresentazione” del mondo visibile, fresco, divertito e senza eguali, di grande autenticità ed unicità personalissima; una ininterrotta serie di meraviglie. E allora, bando alle diete!! Perché in questi gioielli ed opere dipinte di Marina Calamai, l'occhio non ha paura di osare e si abbandona senza vergogna al piacere dei sensi.

Inaugurazione 7 ottobre ore 18

Galleria MiES
piazzetta dei Servi, 44/a - Modena
tutti i giorni 10.13 e 16-19.30, chiuso martedi e giovedi, dom su appuntamnento

IN ARCHIVIO [21]
Archivio 1902
dal 6/12/2014 al 30/1/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede