Marco Bagnoli
Bruno Conte
Ulan Djaparov
Francesco Lo Savio
Alberto Moretti
Marco Neri
Fabrizio Plessi
Oleg Petrenko
Ludmilla Skripkina
Bernhard Rudiger
Chris Sacker
Esther Stocker
Kenji Yanobe
Carlo Fei
Stefano Pezzato
Cambio di stagione e' un progetto espositivo realizzato con opere della sede di Prato che affronta il tema dell'energia e delle sue fonti nell'intento di sollecitare riflessioni; si sviluppa attraverso un percorso di ricerche che pone questioni sul rapporto fra elementi naturali e artificiali. La doppia esposizione di Carlo Fei vede la collocazione dei lavori alle due estremita' dello spazio e propone il suo lavoro fotografico come intervento ambientale che assume a propria volta valore di opera.
Cambio di stagione. Proposte dalla collezione del museo
a cura di Stefano Pezzato
21 ottobre – 17 dicembre 2011
Cambio di stagione è il titolo del nuovo progetto espositivo con cui inaugurerà l'attività autunnale del Museo Pecci Milano, giovedì 20 ottobre 2011.
Il progetto, a cura di Stefano Pezzato, è concepito per presentare altre opere provenienti dalla collezione del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, dopo quelle proposte nella serie introduttiva e progressiva di Invito al viaggio. Affronta il tema imprescindibile dell'energia e delle sue fonti (acqua, sole, nucleare) nell'intento di sollecitare riflessioni, al di là dei clamori mediatici suscitati dai referendum popolari della primavera scorsa, collegate piuttosto alle conseguenze della guerra in Libia e della crisi economica che investono direttamente l'attualità culturale e sociale del nostro paese.
L'esposizione si svilupperà attraverso un inedito percorso di ricerche e sperimentazioni artistiche internazionali che investigano e manifestano approcci possibili al tema dell'energia, ponendo questioni piuttosto che offrire risposte sull'utilizzo e consumo di risorse energetiche, sul rapporto fra elementi naturali e artificiali, o fra interessi individuali e universali, sulle connessioni e interferenze dell'uomo col mondo.
Il percorso includerà la dinamica di "penetrazione della luce attraverso le superfici" del Filtro (1959) di Francesco Lo Savio, che indaga la relazione fisica e simbolica fra spazio e luce; la visualizzazione dello schema a "quinconce" (usato nella disposizione delle piante al fine di mantenerle sempre esposte al sole) associata da Marco Bagnoli all'evocazione del concetto di soglia, di apertura e per estensione di comprensione e conoscenza nella Città del Sole (1987-1997); la "convivenza impossibile tra povertà del naturale e ricchezza cangiante del tecnologico" proposta da Fabrizio Plessi nel progetto Tempo liquido (1989), concepito per il consorzio industriale Prato Trade; l'esperienza compiuta a Chernobyl per esorcizzare lo spettro di una futura catastrofe atomica, come catarsi della memoria dei bombardamenti a Hiroshima e Nagasaki, sviluppata da Kenji Yanobe in Atom Suit Project. Antenna of the Earth (2000-2001).
Proseguirà quindi attraverso il tentativo emblematico di "appropriazione" del sole riflesso sull'acqua, immagine speculare e nel contempo materiale proposta da Alberto Moretti nel film Il magico è la scienza della jungla (1974); l'azione rituale di spogliazione ed immersione effettuata da Ulan Djaparov e intitolata E la nave va... (2003), che lascia dietro di sé solo una traccia indivuale destinata a dissolversi nell'universo; l'utilizzo di dati scientifici collegati da Perzi (Oleg Petrenko e Ludmilla Skripkina) a un sistema di distribuzione esterno per rappresentare metaforici Tempi di esposizione che provocano identici annerimenti (1990); la presentazione trasparente, diretta di assorbimento, conduzione ed emissione di energia in Cubo (1987-1991) di Bernhard Rüdiger.
Comprenderà inoltre la metafisica rilevazione solare Tra eclissi (2000) di Bruno Conte; l'espansione e moltiplicazione di "luci" nella notte di Landscape (2006) di Marco Neri; l'imprevedibile sismografia che rompe l'ordinato rigore scientifico nell'opera Senza titolo 4 (2004) di Esther Stocker; l'uso del corpo come "teatro anatomico" per disperdere il rapporto sensoriale col mondo in Skin of the Soul II (1995) di Chris Sacker.
Con il progetto Cambio di stagione il Museo Pecci Milano propone un'ulteriore tappa di approfondimento e valorizzazione delle opere raccolte nella collezione museale in oltre vent'anni di attività, in vista della loro futura esposizione permanente negli spazi rinnovati del Centro Pecci di Prato, il Museo regionale per l'arte contemporanea dove sono attualmente in corso i lavori di ampliamento progettati dallo studio olandese NIO Architecten e finanziati dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato.
Artisti e opere
Marco Bagnoli (Empoli, Firenze 1949. Vive e lavora a Empoli)
Città del Sole, 1987-1997
Intonaco su tavola, graffito, luce sagomata
Donazione dell'artista
Bruno Conte (Roma, 1939. Vive e lavora a Roma)
Tra eclissi, 2000
Fotografia e rilievo su legno
Donazione dell'artista
Ulan Djaparov (Bishkek, Kyrgyzstan, 1960. Vive e lavora a Bishkek)
E la nave va...
2003
Documentazione video dell'azione, dvd
Comodato della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato
Francesco Lo Savio (Roma, 1935 - Marsiglia, 1963)
Filtro: depotenziamento cromatico e dinamica d'assorbimento
1959
Carta trasparente su cartone nero. Comodato di collezione privata
Alberto Moretti (Carmignano, Prato 1922. Vive e lavora a Carmignano)
Il magico è la scienza della jungla
1974
Film super8 riversato in dvd
Copia concessa in permanenza dall'artista
Marco Neri (Forlì, 1968. Vive e lavora a Torriana, Rimini)
Landscape
2006
Tempera su lino, trittico
Comodato dell'Associazione Amici del Museo Pecci
Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940. Vive e lavora tra Venezia e Maiorca, Spagna)
Tempo liquido
1989
Disegni preparatori alla realizzazione della videoinstallazione commissionata dal Consorzio Pratotrade
Comodato di collezione privata
Perzi (Oleg Petrenko e Ludmilla Skripkina. Vivono e lavorano a Odessa, Ucraina)
Tempi di esposizione che provocano identici annerimenti
1990
Smalto su legno, corde, tazzine in ferro, installazione ambiente
Acquisto
Bernhard Rüdiger (Roma, 1964. Vive e lavora a Parigi)
Cubo
1987-1991
Fusione in piombo, resistenze elettriche e fascie di tela sintetica
Acquisto
Chris Sacker (Halifax, Gran Bretagna, 1950. Vive e lavora a Halifax)
Skin of the Soul II
1995
Fotografie bianco-nero su forex
Donazione dell'artista
Esther Stocker (Silandro, Bolzano 1974. Vive e lavora a Vienna)
Senza titolo 4
2004
Acrilico su tela
Comodato della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato
Kenji Yanobe (Osaka, Giappone, 1965. Vive e lavora a Osaka)
Atom Suit Project. Antenna of the Earth
2000-2001
Materiali vari, installazione ambiente
Realizzata grazie al contributo dell'Associazione Amici del Museo Pecci
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Carlo Fei. Doppia esposizione n.6
21 ottobre – 10 dicembre 2011
Il Museo Pecci Milano, spazio espositivo distaccato del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, dal 20 ottobre al 10 dicembre 2011 presenta il progetto speciale di Carlo Fei intitolato Doppia esposizione 6.
Il progetto espositivo per il Museo Pecci Milano rappresenta il sesto capitolo di una serie inaugurata da Fei presso lo spazio Zelle Arte Contemporanea di Palermo nel 2008, e sintetizzata nel concetto ambivalente di Doppia esposizione, intesa come proposta del suo lavoro fotografico e come intervento ambientale che assume a propria volta valore di opera.
Nella sede milanese del Museo Pecci la duplicità del progetto è sottolineata dalla collocazione dei lavori alle due estremità dello spazio espositivo, corrispondenti alle opposte polarità su cui Fei ha concentrato la propria ricerca dal 1998, e inoltre dalla presenza di due serie distinte di lavori, Project Val di Luce (2007-2010) e Papaveri (2011).
Project Val di Luce include il lavoro fotografico, con la sua prerogativa di fissare il momento, e una riflessione sulla "realtà" e sull'impossibilità di arrestare il flusso continuo di vita e morte. Lo sguardo sul paesaggio e la "natura" di tale sguardo, inteso come rivelazione dell'essenza astratta della fotografia in quanto negazione dell'elemento fenomenico, conduce Fei all'unione dialettica dell'apparenza e della sostanza (acqua, terra), della luce e dell'oscurità (Black Light), del positivo e del negativo (Né più né meno).
Il soggetto ripreso è un "pretesto", come afferma Fei, per intraprendere un'indagine sull'idea stessa che sottende all'immagine: un attraversamento o shining, di cui il bagliore sfolgorante della luce è la metafora significativa; un'immersione nella totalità avvolgente dell'oscurità che sottrae il discorso sulla fotografia alla sua stessa presenza, evidenziata dalla simultanea disposizione degli elementi naturali dentro le forme simboliche del positivo e del negativo. L'esito finale della fotografia è l'irriconoscibilità della rappresentazione che sprofonda nell'abisso dilagante del nero e, d'altra parte, approda all'apparizione sfolgorante del bianco ripetuta all'infinito nel video Di oscuri siti (2010) della durata di appena 13 secondi.
Papaveri è l'ultima serie fotografica realizzata da Fei, in un personale tributo al testo musicale di Fabrizio De Andrè: “Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa, non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi”.
Ciascun fiore si staglia nitido su fondo nero, ingigantito nella scala e inesorabilmente fissato al punto in cui l'immagine della vita e della morte che esso incarna coincidono e si confondono fra loro, per ribadire ancora una volta il concetto filosofico secondo cui "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", evocato dall'espressione Né più né meno che comprende anche quest'ultima serie di fotografie.
Biografia dell’artista
Carlo Fei è nato nel 1955 a Firenze, dove vive e lavora. Laureato in pedagogia con una tesi sperimentale sull'utilizzo della fotografia di ritratto per casi di psicodiagnostica, ha compiuto anche studi musicali e fatto esperienza tecnica di laboratorio in chimica e fisica. Dalla fine degli anni settanta opera come fotografo professista nel mondo dell'arte, collaborando con gallerie, riviste, musei, istituzioni pubbliche e private fra cui il Centro Pecci di Prato, la Fondazione Pitti Discovery di Firenze, il Palazzo delle Papesse di Siena, il Museo Marino Marini di Firenze, la Galleria civica d'arte contemporanea di Modena. Dai primi anni Novanta ha sviluppato un autonomo percorso di ricerca artistica, presentato in mostre collettive e personali sia in Italia che all'estero.
Nel 2009 ha realizzato un multiplo in forma di scatola contente la serie di 12 stampe fotografiche di Project Val di Luce. Da questo è nato il successivo progetto editoriale Black Light, realizzato in collaborazione con il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci e pubblicato nel 2010 da SilvanaEditoriale, Milano. Il volume comprende 44 fotografie, una conversazione di Carlo Fei con Elio Grazioli e un contributo di Stefano Pezzato.
Entrambe le realizzazioni saranno presentate in occasione dell'esposizione al Museo Pecci Milano.
Con il sostegno di Regione Toscana | Toscana Promozione
Con il patrocinio di Comune di Prato
Immagine: Chris Sacker “Skin of the Soul II” ,1995, fotografie bianco-nero su forex
Ufficio stampa
Centro Pecci Silvia Bacci, s.bacci@centropecci.it, Ivan Aiazzi, i.aiazzi@centropecci.it
Studio Pesci di Federico Palazzoli, tel 051 269267, fax 051 2960748, info@studiopesci.it, www.studiopesci.it
Anteprima stampa: mercoledì 19 ottobre, ore 13.00
Inaugurazione giovedì 20 ottobre 2011, ore 18.00
Museo Pecci Milano
Ripa di Porta Ticinese, 113 - Milano
Orari da martedì a sabato, ore 15.00-19.00
Ingresso libero