acsd Art on Stage - contemporary art
Vigevano (PV)
via Oberdan, 11 (cortile)
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WEB
Ti racconto una storia
dal 14/10/2011 al 28/10/2011
sabato e domenica 15-19 e su appuntamento

Segnalato da

Gaia Rotango




 
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14/10/2011

Ti racconto una storia

acsd Art on Stage - contemporary art, Vigevano (PV)

Una collettiva dedicata al libro d'artista, che intende valorizzarlo attraverso forme, materiali e immagini da fruire con con tutti i sensi.


comunicato stampa

Una collettiva dedicata al libro d’artista, dal 15 al 29 ottobre 2011 presso la sede dell’Associazione Culturale Sportiva Dilettantistica ART on STAGE.

Non immaginate di trovare libri, intesi nel senso tradizionale del termine, cioè un insieme di fogli stampati o manoscritti rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina; troverete libri-opere d’arte, leggibili e interpretabili a più livelli.

Il libro d’artista nasce con le Avanguardie storiche del Novecento, in particolare fu Tommaso Marinetti e il movimento del Futurismo a esaltare questa pratica artistica. Un testo dell’artista del 1922, Gli Indomabili, teorizza la smaterializzazione e la decontestualizzazione del libro: esso non è solo oggetto di lettura, diventa luogo di ricerca e di sperimentazione. Attraverso forme, materiali e immagini il contenuto del libro è valorizzato, si assiste a una trasfigurazione che ne fanno altro da sé, questo senso inusuale fa riscoprire il valore culturale, formativo e creativo che un libro può ricoprire.

Giannetto Bravi con i libri Pompei e Vesuvio ci accompagna in un viaggio temporale, attraverso la storia e la memoria individuale. Lo strumento che caratterizza la sua opera e il suo lavoro in generale è l’uso della ripetizione di un elemento fotografico e della cartolina come un modulo. Le pagine sono composte come architetture di immagini che creano delle “fughe visuali”, ci conducono in altro luogo, in altro tempo. Considera elementi della storia dell’arte, dell’archeologia e del mito classico, il tutto intrecciato a un’atmosfera folkroristica e popolare che formano quella caratteristica “napoletanità”, un misto tra spontanea esuberanza e semplicità di essere.

Il libro può rappresentare un mezzo di analisi del contesto artistico e del suo rapporto con il visitatore. Il collettivo Blauer Hase (Mario Ciaramitaro, Riccardo Giacconi, Giulia Marzin, Daniele Zoico) espone Paesaggio, una raccolta di testi, di paesaggi raccontati da diversi artisti, che assumono la forma dell’opera d’arte e allo stesso tempo diventano documento, testimonianza, diario. Forniture Music è uno strumento di ricerca che include saggi e interviste a personaggi del mondo dell’arte in relazione all’ambiente privato e domestico. I progetti hanno lo scopo di testimoniare e indagare, non con le immagini ma con le parole, come gli artisti si pongono rispetto all’ambiente, alla società e come essa reagisce a tale incontro.

Francesco Fossati ha realizzato Una storia parziale degli ARTIST-RUN SPACES dal 1858 insino a’ tempi nostri, un libro che racconta la storia degli spazi espositivi gestiti dagli artisti, in tutto il mondo, a partire da Hogart Club, lo spazio gestito dai preraffaelliti a Londra dal 1858. Gli artist-run spaces sono stati suddivisi per aree geografiche con una particolare attenzione all’Italia. “Parziale” perché tale ricerca risulta incompleta a causa delle difficoltà nel reperire materiali e per la mancanza di testi critici sull’argomento.

Jackson Pollock. Une vie, éléments et documents è il libro realizzato da Gabriele Di Matteo. Si potrebbe pensare a una rivisitazione dell’opera di Pollock, in realtà egli è il punto di partenza. Di Matteo parte dal catalogo della mostra che il Centre Pompidou dedicò all’artista americano nel 1982, traduce quelle pagine fatte di documenti, lettere, articoli, fotografie e vedute in pittura. La sua operazione filtra, sottrae e cancella tutte quelle parti dove comparivano immagini dei famosi dripping, creando un effetto spiazzante. Ciò che resta non è l’opera d’arte ma la persona, la vita dell’artista.

Questi libri assumono una dimensione manuale, artigianale, ogni pagina è studiata, composta come un quadro. Racchiudono dei racconti fatti di idee, sensazioni, immagini, le parole diventano un supporto al concetto e a volte sono completamente eliminate. Sfogliando queste pagine si coglie la sensibilità e la progettualità che l’artista ha voluto esprimere ed imprimere, opere create per essere un mezzo di comunicazione, per raccontare una storia.

Sui fogli che compongono i libri di Roberto Gianinetti, Sala d’attesa - ispirato da Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa e Saturno di supplizi e anniversari – liberamente ispirato dal testo di Luisa Facelli, troviamo microcosmi: immagini fatte di sovrapposizioni e contaminazioni che completano e si confrontano con i testi poetici che le accompagnano. I suoi “personaggi” emergono incisi tra scavi, rilievi e spessori dati dalla xilografia su legno, una tecnica quasi primitiva ma di una “ricercata semplicità”.

Possiamo definirli libri multisensoriali: possono essere vissuti con tutti i sensi; interattivi in quanto sta al pubblico ricevere un messaggio, dare una personale chiave di lettura e lasciarsi affascinare dai loro racconti. Non basta guardarli, vanno toccati per comprendere come la superficie cambia consistenza, densità e temperatura.

In esposizione anche un libro d’artista del maestro Joseph Beuys, Die Leute Sind Ganz Prima in Foggia, 1973.

Inaugurazione 15 ottobre ore 18

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