Dopo aver fondato il movimento dell'Astrazione Lirica nel 1947, l'artista volse la sua ricerca verso una gestualita' esplosiva per approdare, negli anni '60, ad uno stile piu' geometrico. Le 25 opere pittoriche esposte comprendono la selezione presentata in anteprima al Centre Cultural Francais de Milan e illustrano in modo esaustivo il percorso artistico di Mathieu fra il 1948 e il 1969.
A cura di Dominique Stella
La Galleria Agnellini Arte Moderna è lieta di inaugurare, sabato 15
ottobre, la personale di Mathieu, "Georges Mathieu. 1948-1969" a cura
di Dominique Stella.
Le 25 opere esposte comprendono la selezione presentata in anteprima
al Centre Cultural Français de Milan e illustrano in modo esaustivo
il percorso artistico di Georges Mathieu fra il 1948 e il 1969, un
ventennio che ben rappresenta le tappe fondamentali del suo linguaggio
creativo.
L’artista dopo aver fondato il movimento dell’Astrazione Lirica
nel 1947 volge la sua ricerca verso una gestualità più esplosiva per
approdare, negli anni ‘60, ad uno stile più geometrico.
Per Mathieu la pittura è intesa come arte di puro impeto, libera da
ogni costrizione formale, che predilige l’improvvisazione e
l’immediatezza del segno, rifiutando riferimenti stabili e legami a
forme definite.
L’artista ha più volte affermato: “la mia pittura è la pittura
dell’energia, della febbre, dell’eccitazione della vita”. A tale
proposito la curatrice Dominique Stella commenta: “nessuno prima di
lui era stato trasportato da un simile slancio, da una simile
spontaneità, una simile teatralità nella realizzazione di quadri la
cui forza nasce dal movimento e anche dalla rapidità di
esecuzione”.
Tra i lavori realizzati in tempi estremamente brevi, ma che tuttavia
presentano delle dimensioni imponenti si ammira in mostra Saint
Georges terrassant le dragon del 1961 (150x300 cm), l’opera è stata
realizzata davanti a un grande pubblico a Byblos in Libano, in una
delle numerose performance che l’artista ha eseguito, durante i
viaggi in tutto il mondo, al fine di creare uno stato di shock
“positivo” in grado di scuotere le coscienze dei suoi
contemporanei.
Nella sua poetica il segno precede il significato e diviene il mezzo
di connessione fra l’inconscio e il mondo reale, lo si percepisce in
Petit engorgement clandestin (1956) opera di pregnante simbolismo.
Il gesto di Mathieu, apparentemente incontrollato traduce la
dimensione di un pensiero profondo e complesso che riflette e indaga
sul passato, sul presente, sulla storia dell’arte, sulla pittura e
sul proprio vissuto. L’artista partecipe della realtà culturale e
politica contemporanea è molto attratto dalla storia, in particolare
del Medioevo, come si vede nell’opera Potencé, Contre-Potencé
(1965) che caratterizza il periodo araldico dell’artista, in cui
studia e approfondisce la conoscenza di armi e stemmi che traduce con
segni metaforici. Lo stesso vale per la tela Le Bassin de l’Ile
d’Amour ou Adelbert Comte de Namur (1962), in cui evoca un
personaggio dell’Alto Medioevo. L’importante lavoro è
rappresentativo di un momento di transizione del percorso artistico di
Mathieu fra minimalismo e linguaggio esplosivo, infatti la
composizione riassume in sé armonia e allo stesso tempo una forza
irruente.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testi in italiano e
francese di Roberto Agnellini, Dominique Stella, Gérard Xuriguera,
Francesca Zappia, Giampietro Guiotto e la biografia curata da Daniel
Abadie.
Catalogo
edito da Agnellini Arte Moderna con testi di Roberto Agnellini,
Dominique Stella, Gérard Xuriguera, Francesca Zappia, Gianpietro
Guiotto e biografia di Daniel Abadie
Immagine: Petit engorgement clandestin n° 7, 1956, olio su tela, cm 89x156
Ufficio Stampa:
Irma Bianchi Comunicazione
tel. +39 02 89404694 - fax 02 8356467 info@irmabianchi.it
Inaugurazione sabato 15 ottobre ore 18.30
Galleria Agnellini Arte Moderna
via Soldini, 6 - Brescia
Orari da martedì a sabato 10.00/12.30 e 15.30/19.30
Chiuso domenica e lunedì