Luce, movimento nell'espressione fotografica. Le immagini in mostra, oniriche e sfuggenti, sembrano generare un'aura sospesa, fuori dal tempo, tra fotografia propriamente detta e raffigurazione pittorica.
Esposizione di immagini catturate da un obiettivo “modificato”
Il milanese Enrico Pozzoli inizia la sua attività negli anni ’60 come fotoamatore autodidatta. Come fotografo professionista svolge attività in campo industriale e pubblicitario.
Ricopre per un lungo periodo la carica di capo laboratorio dell’Aeronautica Militare di Milano.
Tutte le immagini che compongono la mostra si collocano - come dice lo stesso Pozzoli - in una “terra di mezzo”, tra la fotografia propriamente detta e la raffigurazione pittorica. Ciascuna fotografia, infatti, è ripresa analogicamente sul negativo colore: ciò significa che ogni elaborazione grafica avviene nella fase di ripresa e non con rielaborazioni computerizzate.
La stampa, previa scansione digitale del negativo, avviene su carta cotone, tramite stampante a getto d’inchiostro. I soggetti proposti sono diversi, lo sguardo dell’artista si muove attraverso squarci di realtà quotidiana - da una raffigurazione paesaggistica a quella di una sala d’aspetto, da un ponte gremito di persone ai rami di un albero - penetrando così fino a singoli particolari.
Ogni elemento su cui Pozzoli si sofferma offre l’occasione di rendere di semplici istantanee immagini delicatamente oniriche e sfuggenti, trasfigurate dai contorni e dalla luce, i quali, trascendendo il mero realismo, sembrano generare un’aura sospesa, fuori dal tempo.
La particolarissima tecnica adottata consente alla sensibilità dell’artista di esprimere il proprio amore alla realtà.
Immagine: Enrico Pozzoli
Inaugurazione mercoledì 19 ottobre, ore 18,30
Centro Culturale di Milano - Sala Verri
Via Zebedia, 2 Milano
Tutti i giorni, apertura continuata 10,30 - 17,30. Domenica giorno di chiusura
ingresso gratuito