L'irraggiungibile della liberta'. Nella serie di opere intitolata Trauma i personaggi sono completamente scorticati, senza piu' i tratti somatici che diversificano gli uomini.
a cura di Fabrizio Gilardi
L’irraggiungibile della libertà
Cosa si puo’ fare per raggiungere la libertà ? E’ questa una domanda che l’uomo spesso si pone, soprattutto quando da giovane si accorge che la libertà, almeno vedendola nelle sue varie, possibili accezioni, per un verso o per l’altro ci fa difetto. Per solito ne segue che, anche qui in modi e misure diversi, si tenta di ribellarsi a questa mancanza. Le opere di Damiano Pastore nascono dal desiderio di esprimere ciò che egli ancora ragazzo, provò nel percorrere quel cammino, la reazione alla presa di coscienza che qualsiasi cosa si possa fare o pensare, la libertà resta comunque limitata e finisce assai prima di dove inizia quella degli altri. In questo senso risultano chiari molti aspetti delle sue opere quali i grigi lattiginosi dei cieli, gli alberi spogli e la presenza di uccelli neri, che sono si forse più liberi, ma se osserviamo attentamente, notiamo che si tratta di rapaci, vale a dire esseri che basano la loro libertà anche e soprattutto sulla sopraffazione di chi è più debole.
Vi sono poi alcune opere nelle quali, oltre a scritte e altri elementi evocativi di un periodo ormai distanti alcuni lustri, nel quale l’artista ha frequentato il mondo della scena rave come Dj, compaiono dei crani di animali che ci introducono a un gioco di bilancino tra la vita e la morte. Quella fase fu vissuta dall’artista come un momento di rinascita, di nuovo incentivo al vivere che egli ci trasmette con la simbologia dei crani risorti a nuova vita nel momento in cui assumono un valore linguistico nell’ambito dell’opera.
Nella serie di opere intitolata “Trauma” invece, i personaggi sono completamente scorticati, senza più i tratti somatici che diversificano gli uomini, hanno le orbite completamente vuote, prive di occhi come non avessero più nulla dentro di se, e sullo sfondo si vede il filo spinato, uno dei simboli massimi della privazione della libertà e quindi del venire contenuti, limitati, certo fisicamente ma nondimeno, emotivamente e, più in generale, psicologicamente. D’altra parte la morte è la massima limitazione della vita e quindi anche della libertà, ed ecco allora il desiderio dell’imbalsamatore che vuole bloccare la morte tentando di rimettere la vita dove non c’è più.
Battaglie perse in partenza si dirà, ma che rappresentano anche ciò per cui l’umanità è riuscita ad arrivare sin qua e al tempo stesso, un modo per parlare di alcune realtà che sono indissolubilmente legate all’essere umano ma che, in epoca di crescita esponenziale dei numeri, delle tecnologie e dei problemi, possono portare a drammi molto più grandi di quanto sia accaduto in passato.
Damiano Pastore è nato a San Cesario di Lecce nel 1975, e vive attualmente in un piccolo centro della Lombardia. Disegna e dipinge fin dall’infanzia; ha frequentato il liceo artistico dopodiché ha avuto un periodo di travaglio esistenziale dal quale traggono origine il suo successivo cammino artistico e il dedicarsi alla tassidermia in modo professionale. Ha frequentato la facoltà di Beni Culturali dell’Università di Lecce. Ha partecipato a numerose mostre organizzate da Studio d’Ars in diverse città italiane e a Milano dalla Galleria Trasparente e dall’Associazione Tratti-Discontinui.
Organizzazione e ufficio stampa a cura di Action Art e Alessandro Rizzo.
Action Art è una realtà sorta nel settembre 2009, che si propone l’obiettivo di sostenere giovani artisti emergenti, alla ricerca di visibilità sul mercato, ma privi della rappresentanza di una galleria o di un curatore. L’iniziativa nasce da una serie di appassionati del settore ed è guidata da Fabrizio Gilardi, operatore culturale e artista egli stesso.
Alessandro Rizzo collabora a diversi periodici cartacei e telematici quali Tam Tam, L’attualità, cinemaindipendente.it, culturagay.it, I segreti di pulcinella; è direttore responsabile della rivista ondine Le voci dell’agorà.
Vernissage: mercoledì 19 ottobre dalle 18.30 fino a tarda sera
Da Luca e Andrea
alzaia Naviglio Grande, 34 - Milano
Orari : tutti i giorni dalle 7 antimeridiane alle 2, anch’esse antimeridiane. Chiuso il lunedì mattina.