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Identita' trentina
dal 22/1/2003 al 23/1/2003
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Galleria Civica Trento




 
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22/1/2003

Identita' trentina

Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneita', Trento

Prende il via il ciclo di conferenze che indaga gli stili e le principali figure dell'arte dell'ultimo secolo in Trentino. Il primo appuntamento e' con Fiorenzo Degasperi, curatore dell'intera serie, che affronta il tema del sacro in una conferenza che ha per titolo Il Portale della Gloria. Il Sacro nell'arte contemporanea trentina.


comunicato stampa

Una panoramica attraverso l'arte trentina del Novecento alla scoperta delle sue radici

a cura di Fiorenzo Degasperi

Prende il via giovedì 23 gennaio 2003, alle ore 18,00, presso gli spazi della Galleria Civica di Arte Contemporanea, in via Belenzani 46, il ciclo di conferenze che indaga gli stili e le principali figure dell'arte dell'ultimo secolo in Trentino. La finalità è di capire se esiste un'identità trentina e, soprattutto, se si può applicare questo concetto anche all'ambito artistico. Ovvero se esistono degli stili e dei temi peculiari di questa terra, dei caratteri che contraddistinguano l'arte trentina rispetto a quella di altri territori. Un argomento non banalmente localistico, ma assai importante oggi, in un'epoca di globalizzazione che rischia di appiattire tutto e di uniformare gli stili a un linguaggio comune.

Il primo appuntamento è con Fiorenzo Degasperi, curatore dell'intera serie, che affronta il tema del sacro in una conferenza che ha per titolo Il Portale della Gloria. Il Sacro nell'arte contemporanea trentina.
Il critico farà una carrellata di quella che è stata l'arte in Trentino dell'ultimo mezzo secolo, facendo particolare riferimento all'arte sacra.
Affronterà le opere figurative di Othmar Winkler, Marco Bertoldi, Bruno Colorio, Leonardo Campochiesa, Giambattista Chiocchetti, padre Angelo Molinari, Metodio Ottolini, Ferdinando Valentini, gli Orsingher del Vanoi, ecc.
A questi contrapporrà una serie di opere astratte, toccando l'argomento in modo meno evidente: opere di Orsingher legate alla natura, di Osvaldo Bruschetti, di Sergio Bernardi (in particolare quelle relative alla performance della "danza macabra"), di Mauro Cappelletti, di Diego Mazzonelli, o figurative come Alessandro Togni dove però il segno e il colore è al servizio del Sacro. Questo secondo gruppo è in effetti definibile sacro in base ad un'idea che privilegia l'aspirazione all'infinito, l'assenza di tempo e di spazio oppure la ripetitività rituale. Quindi è sacro il legno usato da Orsingher, perché naturale, anche se ha ben poco di sacro dal punto di vista visivo. "In un certo senso - dice Degasperi - è più profonda la sacralità dell'arte astratta o dei materiali naturali rispetto alla figurazione". E' un'ipotesi che il relatore specificherà, anche con riferimenti ad altre situazioni culturali, come ad esempio quella del costruttivismo russo, sacro ma non figurativo, perché non c'è né spazio né tempo.

Le conferenze continueranno poi a cadenza quindicinale. Il 6 febbraio sarà la volta di Maurizio Scudiero con Arte in Trentino 1900-1950: il difficile dialogo tra avanguardie e tradizione.

Galleria Civica di Arte Contemporanea
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