Othmar Winkler
Marco Bertoldi
Bruno Colorio
Leonardo Campochiesa
Giambattista Chiocchetti
Angelo Molinari
Metodio Ottolini
Ferdinando Valentini
Fiorenzo Degasperi
Prende il via il ciclo di conferenze che indaga gli stili e le principali figure dell'arte dell'ultimo secolo in Trentino. Il primo appuntamento e' con Fiorenzo Degasperi, curatore dell'intera serie, che affronta il tema del sacro in una conferenza che ha per titolo Il Portale della Gloria. Il Sacro nell'arte contemporanea trentina.
Una panoramica attraverso l'arte trentina del Novecento alla scoperta delle
sue radici
a cura di Fiorenzo Degasperi
Prende il via giovedì 23 gennaio 2003, alle ore 18,00, presso gli spazi
della Galleria Civica di Arte Contemporanea, in via Belenzani 46, il ciclo
di conferenze che indaga gli stili e le principali figure dell'arte
dell'ultimo secolo in Trentino. La finalità è di capire se esiste
un'identità trentina e, soprattutto, se si può applicare questo concetto
anche all'ambito artistico. Ovvero se esistono degli stili e dei temi
peculiari di questa terra, dei caratteri che contraddistinguano l'arte
trentina rispetto a quella di altri territori. Un argomento non banalmente
localistico, ma assai importante oggi, in un'epoca di globalizzazione che
rischia di appiattire tutto e di uniformare gli stili a un linguaggio
comune.
Il primo appuntamento è con Fiorenzo Degasperi, curatore dell'intera serie,
che affronta il tema del sacro in una conferenza che ha per titolo Il
Portale della Gloria. Il Sacro nell'arte contemporanea trentina.
Il critico farà una carrellata di quella che è stata l'arte in Trentino
dell'ultimo mezzo secolo, facendo particolare riferimento all'arte sacra.
Affronterà le opere figurative di Othmar Winkler, Marco Bertoldi, Bruno
Colorio, Leonardo Campochiesa, Giambattista Chiocchetti, padre Angelo
Molinari, Metodio Ottolini, Ferdinando Valentini, gli Orsingher del Vanoi,
ecc.
A questi contrapporrà una serie di opere astratte, toccando l'argomento in
modo meno evidente: opere di Orsingher legate alla natura, di Osvaldo
Bruschetti, di Sergio Bernardi (in particolare quelle relative alla
performance della "danza macabra"), di Mauro Cappelletti, di Diego
Mazzonelli, o figurative come Alessandro Togni dove però il segno e il
colore è al servizio del Sacro. Questo secondo gruppo è in effetti
definibile sacro in base ad un'idea che privilegia l'aspirazione
all'infinito, l'assenza di tempo e di spazio oppure la ripetitivitÃ
rituale. Quindi è sacro il legno usato da Orsingher, perché naturale, anche
se ha ben poco di sacro dal punto di vista visivo. "In un certo senso -
dice Degasperi - è più profonda la sacralità dell'arte astratta o dei
materiali naturali rispetto alla figurazione". E' un'ipotesi che il
relatore specificherà , anche con riferimenti ad altre situazioni culturali,
come ad esempio quella del costruttivismo russo, sacro ma non figurativo,
perché non c'è né spazio né tempo.
Le conferenze continueranno poi a cadenza quindicinale. Il 6 febbraio sarÃ
la volta di Maurizio Scudiero con Arte in Trentino 1900-1950: il difficile
dialogo tra avanguardie e tradizione.
Galleria Civica di Arte Contemporanea
Via Belenzani 46 - 38100 Trento
tel: 0461/98 55 11 - fax: 0461/23 70 33