Marina Ballo Charmet
Davide Bramante
Jean-Marc Bustamante
Monica Carocci
Giacomo Costa
Roland Fischer
Armin Linke
Sven Pahlsson
Thomas Struth
Alexander Timtschenko
Michael Wesely
Luigi Meneghelli
Opere di 11 artisti italiani e internazionali. Rappresentare il reale, senza fissarlo nelle sue apparenze esteriori, registrare il mondo oggettivo senza paralizzarlo in una documentazione impersonale, fotografare il luogo comune senza limitarsi alla pura testimonianza dei suoi dati anonimi o anche sorprendenti. Testo in catalogo di Luigi Meneghelli
Artisti: Marina Ballo Charmet, Davide Bramante, Jean-Marc Bustamante,
Monica Carocci, Giacomo Costa, Roland Fischer, Armin Linke, Sven PÃ¥hlsson,
Thomas Struth, Alexander Timtschenko, Michael Wesely
Rappresentare il reale, senza fissarlo nelle sue apparenze
esteriori, registrare il mondo oggettivo senza paralizzarlo in una
documentazione impersonale, fotografare il luogo comune senza limitarsi alla
pura testimonianza dei suoi dati anonimi o anche sorprendenti.
Eppure non si tratta mai di cogliere un mondo del tutto
vincolato dai riferimenti con il reale: anzi l'attenzione è rivolta a spazi
urbani, ad architetture (di interni o di esterni), ad angoli di strada che
hanno una loro identità ben definita e che sono contraddistinti da una
condizione di chiara stabilità . Il fatto che l'artista insinui elementi di
disturbo in contesti consolidati non è dettato da un desiderio concettuale
di riflessione e di analisi, quanto dal bisogno di spostare un po' più in lÃ
il limite di ciò che è possibile rappresentare. Sono magari immagini
semplici, appena suggerite, che emergono come fantasmi tra le pieghe di ciò
che è noto (Marina Ballo, Armin Linke), o l'offuscamento delle divisioni fra
la realtà e l'artificio (Sven Påhlsson), o un gioco di doppie, se non
addirittura plurime esposizioni, che producono effetti di sottile
spaesamento visivo (Davide Bramante, Michael Wesely). A volte le immagini
rimangono sospese tra l'asettico documento e l'allusione a una metafora
discreta, appena accennata (Thomas Struth, Jean-Marc Bustamante), a volte
sembrano portare in primo piano ambigue, incantate costruzioni (Alexander
Timtschenko, Roland Fischer), a volte moltiplicare, interfacciare, far
impazzire le vedute (Giacomo Costa), a volte dissolversi come in
un'atmosfera di nebbia (Monica Carocci).
Immagine: Alexander Timtschenko, Excalibur, 1999, Ilfachrome, 139x80cm.
Catalogo di 32 pagine a colori con testo di Luigi Meneghelli
STUDIO LA CITTÀ · VIA DIETRO FILIPPINI 2 · 37121 VERONA