Un "Non Finito". In mostra dipinti caratterizzati da segni sovrapposti e disseminati che si concentrano talvolta in nuclei, accumuli o vanno verso vuoti abbaglianti.
Angiola Gatti disegna dipingendo e dipinge disegnando. Con la penna a sfera traccia
segni che coprono grandi superfici, ora con un andamento più lento e ripetuto, ora
con molta ampiezza e forza, quasi a incidere la tela, segni sovrapposti e disseminati a
formare diverse densità che si concentrano talvolta in nuclei, accumuli o vanno verso
vuoti abbaglianti. La mano e il corpo seguono con immediatezza un discorso mentale,
c’è un tessuto di luce e oscurità che evoca un’esperienza meditativa, sia per l’artista
che per l’osservatore. Le sue opere sono astrazioni sottilmente variate che
richiamano alla memoria le composizioni di Klee e Kandinskij per la pregnanza del
tratto e di Cy Twombly e Joan Mitchell per la forza gestuale.
Ma rispetto alle
poetiche tipicamente informali si legge nei lavori di Angiola Gatti una sotterranea
euritmia, un’armonia delle parti con il tutto in cui fluiscono pensieri, immagini, tempi
che iniziano e poi continuano, con arresti e improvvise esuberanze, si allargano e
passano oltre in un “non finito” a cui chi guarda si avvicina progressivamente.
Attraverso questi segni, in cui i chiaroscuri possono far pensare alle Carceri
piranesiane, talvolta si aprono spazi in cui entrare, forse solo per il momento di un
respiro o per un passo veloce, più in là, verso un possibile nuovo percorso, per poi
tornare al fitto intreccio sull’ordito dei pensieri.
Inaugurazione: sabato 8 ottobre alle ore 18
Villa Giulia - CRAA Centro Ricerca Arte Attuale
corso Zanitello, 8 Verbania
dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19
Ingresso: intero 5, ridotto 3