In esposizione manufatti plastici, materici e narrativi capaci di interpretare i versi di Friedrich Holderlin.
a cura di Daniel Buso
L'arte nasce sempre da un'esperienza di trascendimento.
L'arte in quanto pura visione, pura forma, pura esperienza
rasenta la paradossalità. È inquietante pensare
all'esperienza creativa come ad un qualcosa di essenziale e
privato di connotazioni o attributi particolari. L'arte è
infatti spleen vitale, compromissione di senso,
contraddizione insanabile di opposti apparentemente
conciliati: essa è con-fusione nel mondo. L'artista
infatti, pur partendo dal mero dato percettivo o
intellettivo, si trova a fare i conti con la caoticità
connaturata al divenire delle cose; egli si apre voracemente
alla potenza della mondanità e sussume su di sé il peso
dell'insensatezza del pensiero negativo del nulla. L'estremo
pericolo che vive la personalità creativa conduce
tortuosamente alla realizzazione di ciò che è originale.
Ovviamente, con quest'ultimo termine non si intende
l'effimera novità o il principio di tutte le cose; ma, in
termini di ''ripetizione differente'', una trasposizione
di cose familiari in vesti e contesti inusuali capaci di
conferire loro un senso ed una pregnanza emozionale
inaudita.
Questa trasfigurazione incessante delle cose in
qualcos'altro, che pure ne conserva le tracce, è forse uno
dei compiti più alti che tocca all'arte. Antidoto
esclusivo al trionfo del banale e alla obnubilazione delle
coscienze cui conducono simultaneamente le vie perverse
dell'arte metalinguistica e della rappresentazione oggettiva
della realtà. Contro il simulacro virtuale
dell'iper-realtà convenzionale e dell'inumano gioco
concettuale, opponiamo il simulacro concreto dell'esperienza
demiurgica e plasmatrice di mondi possibili: dominio
esclusivo di un'arte re-immersa nella storia.
Nuovi talenti internazionali sono chiamati nel milanese
"Studio Iroko'' ad un arduo compito. L'esposizione di
manufatti plastici, materici e narrativi capaci di
suffragare le parole illuminanti del primo poeta moderno
consapevole di tale necessità: Friedrich Hölderlin.
Parafrasando, diremmo:
“Was bleibet aber, stiften die Künstler, künstlerisch
wohnet, der Mensch auf dieser Erde''
[Ciò che permane, lo fondano gli artisti, artisticamente
vive l'uomo su questa terra]
Inaugurazione: giovedì 27 ottobre 2011, alle ore 18:30
Studio Iroko
Via Voghera 11b, Milano
Orari: 10,30 alle ore 13,00 e dalle 15,30 alle 19,30
Ingresso libero