Aspettando l'Expo. Una mostra in cui Marranchino ha interpretato 30 sedie Serie 7 ed ha creato 8 tele, un progetto che combina pittura e design.
In dialogo tra pittura e design
L’incontro di Domenico Marranchino, artista lucano d’origine ma ormai milanese d’adozione, con la
sedia Serie 7TM, capolavoro del design scandinavo progettato nel 1955 da Arne Jacobsen, è stato
tanto più sorprendentemente appropriato quanto nasce per pura casualità.
Marranchino dipinge da alcuni anni paesaggi urbani della Milano moderna, interpretata come una
“città che sale” in vista dell’Expo, fatta di cantieri, gru, alti palazzi in costruzione, ma còlta non
nelle ore diurne della piena attività, del brulicare frenetico di persone e automezzi, bensì nei
momenti più ripiegati dell’alba, del crepuscolo o della sera. Poche e rare figure, ritratte di spalle,
animano queste composizioni, in cui si possono riconoscere senza difficoltà scorci e vedute di una
Milano riprodotta fedelmente, ma immersa in una luce speciale, in un’atmosfera che esprime
insieme partecipazione e distanziamento, sospensione ed emozione, oltre che affetto commosso per
una città talvolta amata più da coloro che vi sono arrivati da altrove che da chi ci è nato.
La materia pittorica di Marranchino è densa, vibrante, spesso corrusca; ed è il colore a enucleare le
forme, a dar corpo senza mediazioni alla realtà dell’opera. Un linguaggio che ha molto di
spontaneo, di sorgivo, che non teme di manifestare il proprio sincero sentire senza intellettualismi.
Dunque una creatività prorompente, calda, adorabilmente “meridionale”, che all’apparenza
sembrerebbe quanto di più lontano dall’essenzialità misurata e “nordica” del design di Arne
Jacobsen e di Fritz Hansen. Una sedia, la Serie 7TM, dalle linee così pure da essere ormai classiche
e universali: un cult del Novecento e del Moderno (basti pensare che il prototipo è al MoMA di
New York), realizzato in compensato curvato con impiallacciatura modellata e gambe di tubolare in
acciaio; un oggetto leggero, semplice, comodo e funzionale, tra i più e più a lungo venduti nella
storia del mobile.
L’idea di impiegare la Serie 7TM come inedito supporto per i dipinti di Marranchino è ardita, ma il
risultato finisce per essere illuminante: le curvature del laminato dello schienale creano effetti di
distorsione, sicché i grattacieli della nuova Milano assumono movenze sinuose e inattese, e la stessa
forma della sedia genera un campo spaziale che suggerisce aggregazioni visive inusitate,
accelerazioni improvvise e punti di fuga irregolari, scarti e obliquità. Insomma, un esperimento di
notevole interesse, che affonda le sue lontane radici nelle anamorfosi e nelle bizzarrie percettive da
Wunderkammer, ma che soprattutto è foriero di promettenti sviluppi nell’accostare il linguaggio
della pittura a quello del design, e nell’applicare una sorta di prospettiva curva che potrebbe essere
riallacciata a certe geometrie non euclidee, se non addirittura a complesse ipotesi della fisica
contemporanea. Una ricerca che risulta evidenziata, in questi “oli su sedia”, anche dalla scelta di
una quasi totale monocromia al blu, onde evitare esiti eccessivamente caleidoscopici e rutilanti.
L’immagine della città che emerge dal connubio tra l’inventiva di Marranchino e l’eleganza sobria
della Fritz Hansen è insieme antica e futuribile, riflessiva ma piena di fiduciosa apertura: un inno
alla positività del fare e del tentare sempre strade nuove.
Testo a cura di Paolo Bolpagni
Lo showroom Republic of Fritz Hansen ospita la mostra "Aspettando l'Expo" dal 27 ottobre al 22
dicembre. Un allestimento accattivante per presentare al meglio le opere di Domenico Marranchino,
30 sedie Serie 7 e 8 tele, che ben si accostano alla collezione Fritz Hansen dando vita ad
un'ambientazione dinamica e contemporanea.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare: Chiara Pepe, cp@fritzhansen.com, +39 3470596010
Inaugurazione 27 ottobre ore 18
Showroom Fritz Hansen
Corso Garibaldi, 77 Milano
Orari: dal lunedì al venerdì 9-13 14-17
Ingresso libero