Opere 2001 - 2011. Dice Casorati: "la mia attenzione principale e' quella di dipingere degli spazi armonici, giusti, ben equilibrati e condotti correttamente; la mia ambizione e la mia speranza e' che questi lavori siano anche dei momenti poetici".
Nota critica
Cosa vuol dire amare la pittura?.... Vuol dire non solo fare della pittura, ma soprattutto amarla sopra ad ogni altra cosa, vuol dire vederla non solo nei dipinti ma ovunque, nelle strade, nei prati, nei posti belli e in quelli brutti, sui muri scrostati, nelle pietre rotte, nelle nuvole , nel mare, nelle pozzanghere e soprattutto nei pensieri, nel pensare sempre pittoricamente. Per, credo, mia inclinazione naturale ho sempre avuto un rifiuto agli schemi di moda operanti in pittura, tutti i vari "ismi" che sono passati nella mia lunga vita mi hanno sfiorato, a volte affascinato, ma credo di aver quasi sempre fatto liberamente le mie scelte poetiche. Non ho mai amato in modo particolare la pittura pittoricistica, sono sempre stato un costruttore d'immagini; la mia maniera di dipingere è pensando e non operando emotivamente sul quadro: il momento esecutivo, per me, non è particolarmente creativo bensì artigianale, sovente piacevole e sempre molto faticoso. Amo il quadro che sto facendo quasi fosse un oggetto che dovrà essere ben eseguito, accarezzato e curato in tutte le sue parti, per assurdo mi piacerebbe dipingerlo anche di dietro. Il mio lavoro è diventato via via più intimista, il tessuto pittorico è condotto con un amore, direi, ossessionante, i contenuti letterari, che continuano ad esserci, sono attinti da un repertorio di immagini, sono dei pretesti per fare della pittura. La mia attenzione principale è quella di dipingere degli spazi armonici, giusti, ben equilibrati e condotti correttamente; la mia ambizione e la mia speranza è che questi lavori siano anche dei momenti poetici.
Francesco Casorati
Nota biografica
Francesco Casorati è nato a Torino nel 1934 da Felice e dall'inglese Daphne Maugham, entrambi pittori, e il quotidiano rapporto con l'attività dei genitori e con l'ambiente di artisti che frequenta la casa paterna ha certamente influenzato la scelta di intraprendere anche lui l'attività artistica. Particolarmente intensa è l'inizio della sua attività espositiva, avviata nel 1954 con la mostra personale alla galleria del Sole a Milano e documentata dalle numerose collettive; sempre negli anni Cinquanta, insieme a giovani pittori torinesi quali Aimone, Campagnoli, Carretti, Chessa, Ruggeri, Saroni, Soffiantino e Tabusso, lo si vedrà presente alla galleria la Bussola di Torino, alla galleria S. Matteo di Genova, alla galleria delle Carrozze di Roma e alla galleria Spotorno di Milano. E’ ammesso, nel 1956, per accettazione alla XXVIII Biennale di Venezia, dove è premiato e partecipa all' “Esposizione della giovane pittura italiana” a Mosca, alla "Mostra di 60 maestri del prossimo trentennio" a Prato e nel 1959 alla VIII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. Dal 1956 al 1957 vive a Parigi e nel 1958 a Roma sia per cercare di rompere il forte rapporto con la personalità del padre sia per aprirsi a nuovi orizzonti oltre le mura cittadine. Al ritorno l'esperienza maturata è documentata dalla personale alla galleria La Bussola di Torino, presentata da Luigi Carluccio.
Il lavoro dei decenni successivi si manifesta in una serie di personali in numerose città italiane ed europee e alla ricca partecipazione ai principali premi ed esposizioni in varie città, tra cui alla XXXI Biennale di Venezia con una personale di incisioni e testo in catalogo di Guido Ballo e alla IX Qua-driennale d'Arte di Roma. Nel 1959 si sposa con Paola Zanetti ed abbandona definitivamente la convivenza con i genitori. Collabora in più riprese ad attività teatrali realizzate dal musicista Sergio Liberovici; progetterà tra l'altro gli elementi pittorici nello spettacolo ォUn fucile, un bidone, la vitaサ, prima opera all'interno del ォTeatro liberoサ, fondato da Liberovici e dal regista Roberto Guicciardini, allestito dal Teatro Stabile della Città di Firenze nel 1965. Mostre antologiche o personali in spazi pubblici gli sono state dedicate: mostra personale alla Galleria civica d'Arte Moderna, Castello di Portofino (1979); mostra antologica nel Palazzo Robellini, a cura della Città di Acqui Terme e della Regione Piemonte (1982); mostra personale al Palazzo dei Diamanti a Ferrara (1985); mostra antologica nel Battistero di San Pietro, a cura del Comune di Asti (1991); mostra personale nell'Antico Castello sul mare, a cura del Comune di Rapallo (1996); mostra antologica nella Sala Bolaffi a Torino, a cura della Regione Piemonte (2000); mostra personale alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bra (2006). Dal 1998 a tuttoggi è presente con una installazione luminosa in varie strade di Torino, iniziativa del comune di Torino " Luci d'artista".
Accanto all'attività pittorica ha anche mantenuto un rapporto con l'insegnamento svolto dapprima al Liceo Artistico di Torino (1959-1975), in seguito all'Accademia Albertina di Torino, dove è stato titolare della cattedra di Decorazione sino al 1984, anno in cui ha scelto di andare in pensione per potersi dedicare completamente alla pittura.
Giorgio Barberis
Inaugurazione: sabato 29 ottobre ore 18, presente l'Artista
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Skema5
Via XX Settembre, 10 - Cuneo
orari: da martedì a sabato ore 10/12,30 – 16/19,30.– chiuso festivi, domenica e lunedì