Davide Coltro: ''Misteri''. I soggetti casuali e inconsapevoli degli scatti fotografici effettuati su di loro in presa diretta, vengono isolati, decontestualizzati, lasciati a confrontarsi con lo spazio vuoto, liberato dagli oggetti e dai riferimenti dimensionali. A cura di Camilla Bertoni. Nel project room Daniele Girardi: X-farm. Opere di uguale formato (28 x 38), realizzate con tecnica mista su tavola. Assemblando i corpi di animali in pvc, l'artista vuole riprodurre in un laboratorio simbolico le aberranti deviazioni della scienza. A cura di Flaminio Gualdoni
DAVIDE COLTRO
Misteri
A cura di Camilla Bertoni
Per Davide Coltro tutto inizia con uno scatto fotografico. Il desiderio di registrazione dei dati e degli eventi nella forma più neutra possibile, attuata nella precedente serie dei "Viventi" con l'ausilio di una macchina fotocopiatrice, ritorna oggi nei "Misteri. Ma, mentre prima seguiva l'idea della schedatura delle precise individualità , il gioco oggi si è rovesciato, passando dai volti di ciascun "vivente" all'anonimato dei corpi. Di spalle o di profilo, solo i loro movimenti li identificano, il loro posizionarsi in un certo modo nello spazio. Un senso di straniamento caratterizza entrambe le serie, ed è la modalità con cui l'artista si accosta al mezzo tecnologico o fotografico.
I soggetti casuali e inconsapevoli degli scatti effettuati su di loro in presa diretta, vengono isolati, decontestualizzati, lasciati a confrontarsi con lo spazio vuoto, liberato dagli oggetti e dai riferimenti dimensionali. In queste immagini Davide Coltro sembra proseguire sulla via dell'equazione arte-vita pronunciata dalle avanguardie del XX secolo, evidenziando le potenzialità , insite nella fotografia, di elaborazione formale di matrice pittorica. Il risultato riesce a comprendere la quotidianità immediata e insieme una sua riproposizione emozionata ed emozionante. Un lavoro che fa emergere dal buio, e in silenzio, le percezioni, così come succede nelle favole, dove le apparizioni si susseguono e prendono corpo man mano che le parole le definiscono e le fanno salire dal magma, dal substrato di archetipi che formano l'inconscio.
DANIELE GIRARDI
X-farm
A cura di Flaminio Gualdoni
Il giovane artista veronese Daniele Girardi in questa personale curata da Flaminio Gualdoni esordisce con il suo ultimo ciclo di lavori intitolato X-FARM, proponendo nel project room tutte opere di uguale formato (28 x 38), realizzate con tecnica mista su tavola.
Assemblando i corpi di animali in pvc, vuole riprodurre in un laboratorio simbolico, le aberranti deviazioni della scienza quando, tradendo se stessa, concretizza i più antichi incubi dell'uomo.
La fattoria X di Girardi, luogo altrettanto simbolico, formata da questi esseri senza specie, impossibili da classificare o nominare, confinati al suo interno, diviene scenario visibile grazie ad immagini di forte suggestione iconografica. In queste serie infatti, la radicale pittura dell'artista si avvale della fotografia digitale integrandola come impronta, su cui potenza e accuratezza compositiva possono vibrare. La visione e l'assorbimento di queste creature, con l'alfabeto delle loro ibridazioni, può popolare il nostro inconscio, rafforzando anche sul piano razionale riflessioni e legittimi dubbi sulla violenza di eco biblico alla natura-madre di cui l'uomo contemporaneo è totalmente responsabile.
"Daniele Girardi va conducendo da tempo un percorso assai individuato intorno al tema della generazione, che si fa processo di formazione oscura, per dramma materiale, dell'immagine."
(Flaminio Gualdoni)
Immagine: Davide Coltro
La Giarina Arte Contemporanea
Via Interrato dell'Acqua Morta 82, 37129 Verona
orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30, escluso i festivi
vernissage: sabato 8 febbraio ore 18.30