Aria, impeto e silenzio. E' notte, illuminatamente buia. 30 opere, tra tele e carte, realizzate dall'artista nel 2011, che nascono da un'esperienza plurisensoriale che supera il senso della vista.
a cura di Chiara Seghezzi
Lo Spazio Espositivo di via Gorini, situato nello storico quartiere di Mura a Palazzolo sull’Oglio (Bs), nasce nel 2010 dalla passione del collezionista Eugenio Volpi, in collaborazione con Chiara Seghezzi, con l’intento di promuovere le espressioni artistiche del territorio. Divenuto punto di incontro per appassionati, amatori e addetti ai lavori lo spazio ospita personali di artisti locali offrendo in tal modo anche ai giovani la possibilità di farsi conoscere a un pubblico più ampio.
La mostra di Raffaele Sicignano dal titolo: Aria, impeto e silenzio. E’ notte, illuminatamente buia presenta la poetica pittorica di Sicignano: saranno esposte circa 30 opere, tra tele e carte, realizzate dall’artista nel 2011. I suoi lavori nascono da un’esperienza plurisensoriale che non coinvolge solo la vista, ma lascia aperti tutti i cinque sensi: l’artista si pone in atteggiamento contemplativo dinanzi al paesaggio, in silenzio, lo osserva senza le barriere imposte dal pensiero e quindi privo di pregiudizi. Medita sugli elementi che costituiscono il luogo, l’azzurro del cielo, il verde delle montagne, il marrone della terra, il bianco del tronco di una betulla. Ne percepisce gli odori, le sensazioni tattili, come la morbidezza e l’umidità del muschio, e sonore, come il rumore del vento. Penetra nel paesaggio sino a giungere alla sua vera essenza.
La curatrice Chiara Seghezzi nel suo testo così descrive l’evento:
(…) Raffaele Sicignano è un artista che vive nel proprio tempo, si forma nel contesto degli anni Ottanta e difficilmente può essere classificato sotto un’etichetta: artista poverista? artista informale? artista concretista? Sono tutte esperienze che, in oltre vent’anni di carriera, Raffaele ha sentito e in parte assorbito, ma mai in maniera sterile e ripetitiva. Il suo amore per la ricerca l’ha condotto a sviluppare una cifra personale ed originale che è la risultante del passaggio in tangenza attraverso tutte queste esperienze, senza però stagnare in un movimento. È sì passato per l’arte povera, per poi tornare alle tecniche pittoriche tradizionali; lo stile e l’esecuzione si avvicina all’Informale, ma non è un artista informale, perché mantiene forte il contatto con la realtà; l’immagine della natura è sottoposta a processi di astrazione, per cui non è ascrivibile nemmeno all’arte concreta che invece attinge a forme, linee e colori autonomamente elaborati dalla personale immaginazione dell’artista. Nelle opere degli ultimi due anni si nota una maggiore maturità nella resa pittorica: l’artista non si perde in virtuosismi volti a stupire il pubblico con esecuzioni finalizzate alla dimostrazione di grandi doti tecniche, abbandona gli accademismi in favore della libertà espressiva, il cui obiettivo è solo quello di essere il più fedele possibile al proprio essere e al proprio sentire. Questo passaggio è palesato da una pittura più istintiva: non si notano ripensamenti o rifacimenti, i colori sono stesi di getto, senza insistenza nel creare immagini d’effetto.
Ciascuna opera è accompagnata da un pensiero poetico. Sarebbe riduttivo parlare di titoli: sono brevi poesie che non vogliono essere spiegazione del soggetto, bensì liberi pensieri che vengono associati alle opere ma che potrebbero anche essere considerati autonomamente. Le parole giungono alla mente dell’artista in parte stimolate dalla pura visione in sospensione di ragione della composizione, cioè senza pensare al soggetto. Sicignano quando inizia un lavoro, sa esattamente ciò che sarà il quadro, è limpida nella sua mente l’immagine che vuole ottenere, frutto, come si è detto, di una decodificazione intima del luogo. Il titolo però è sempre posto a posteriori. Se pensasse al titolo a priori, questo limiterebbe lo stato meditativo, l’emersione delle emozioni dal profondo e porrebbe una barriera mentale al libero flusso di coscienza.
È proprio una di queste brevi poesie, associata ad un’opera su carta, a dare il titolo alla mostra: “Aria, impeto e silenzio. È notte, illuminatamente buia”. Analizzandola si può cogliere in sintesi tutta la poetica di Raffaele Sicignano: l’aria, è l’elemento naturale emblema del contatto con la natura, che è il punto di partenza per tutte le sue opere; l’impeto, è l’atto stesso del dipingere, giunto a maggior maturazione negli ultimi anni, l’artista realizza le opere di getto, senza porre limiti all’entusiasmo creativo e senza perdersi in costruzioni accademiche; il silenzio, è la condizione esistenziale della meditazione, contempla il paesaggio, lasciando spazio all’emotività e mettendo a tacere le voci della mente; è una notte illuminatamente buia, è un ossimoro di forte intensità poetica, che rappresenta in parte la contraddizione apparente di un’arte che non nega l’importanza di un’analisi mentale per giungere alla decodificazione e all’essenziale del luogo esterno ma che allo stesso tempo vuole puntare all’intimità, alla parte emozionale, all’inconscio. Questa antitesi tra ragione e sentimento trova espressione in uno stile materico e informale che cela completamente lo schema mentale originario.
Inaugurazione 05 Novembre 2011 ore 18
Spazio Espositivo
Via Gorini, 22 - Palazzolo Sull'oglio (BS)
Orario Sabato e Domenica dalle ore 17.00 alle ore 19.00
La mostra è visitabile anche su appuntamento chiamando al 3423722841
Ingresso libero