'Soggetti in Transito', e' una mostra dedicata all'universo 'trans'. Una mostra fotografica sui temi del transessualismo e travestitismo in collaborazione con il MIT (movimento identità transessuale) e l'IREOS nota associazione onlus di volontariato di e per gay e lesbiche, bisessuali, transessuali.
Soggetti In Transito
mostra fotografica
ARTUBE TENAX
Graphic art – Photography – Experimental Film – New Media
Presso lo spazio Artube del Tenax continuano le esposizioni di artisti
emergenti, un progetto a cura di Jacopo Jenna: venerdì 31 gennaio e
sabato primo febbraio è di scena Emanuela Terzariol con 'Soggetti in
Transito', mostra fotografica dedicata all’universo 'trans'. Di seguito
alcune note relative all’artista e al progetto artistico:
Emanuela Terzariol di origini venete con passato di esperienze
teatrali,(ha lavorato tra gli altri con manuela kustermann e giancarlo
nanni),approda alla fotografia da autodidatta, ha tenuto varie mostre di
carattere sociale
(nei suoi vari impegni e' responsabile della sez. senese della LILA- ega
italiana di lotta all'aids). Il suo ultimo lavoro e' una mostra
fotografica sui temi del transessualismo e travestitismo in
collaborazione con il MIT (movimento
identità transessuale) e l'IREOS nota associazione onlus di
volontariato di e per gay e lesbiche, bisessuali, transessuali.
Soggetti In Transito
'Aveva quattro mani e tante gambe quante mani… e quattro orecchi e due
organi genitali. E tutte le altre parti ciascuno se le può immaginare da
queste cose che ho detto' (Platone, Simposio)
'Il mito dell’androgino nasce da Platone che descrive un essere
originario sferico, figlio della Luna, in cui maschio e femmina erano
congiunti. In tutte le culture ricorrono figure androgine, il rapporto
maschio-femmina ha turbato le fantasie umane da millenni. L’arte
africana dei Dogon ci mostra divinità androgine con i seni e il pene
eretto; a Cipro secondo Microbio, era venerata una statua di Venere con
il corpo peloso, il fallo e le altre parti virili ma in abiti femminili.
Considerata contemporaneamente maschio e femmina, per offrirle sacrifici
le donne si vestivano da uomini e gli uomini da donna. Nella mitologia
dell’India Shiva è un androgino, può generare come una donna oppure si
divide in due metà sessuate e inizia la procreazione.'
'Oggi quindicimila transessuali in Italia fanno rivivere nel bagliore
della metropoli l’antico mito dell’androgino, ostentando seni e
nascondendo il fallo. Il loro transito da un sesso all’altro comincia
con il travestimento: attratti da piume e lustrini non sanno resistere a
mascherarsi da donne. Poi la chirurgia plastica permette sintesi ardite
e costruzioni anatomiche stupefacenti.[…] L’instabilità psichica fa da
pedant a quella sessuale in questi personaggi che presentano uno show
di femmine bellissime e stravaganti, a metà tra circo equestre e il
sogno psichedelico dei fumetti erotici o cyberpunk. Così il mito si
degrada a merce e perde il suo contenuto sacrale e misterico.'
(Dalla prefazione del libro 'Vita da Trans' di Cecilia Gatto Trocchi -
Editori Riuniti)
Ma transessualismo significa anche crescere e sentirsi prigionieri,
ostaggi di un carceriere che ci tiranneggia, che ci mostra in pubblico
come non siamo, che ci espone al ridicolo e alla violenza altrui. Può
trasformare l’immagine in un doppio sgradevole, odiato, stigmatizzato e
stereotipato.
Angoscia senso di inadeguatezza, estraneità nei confronti dei coetanei,
solitudine, incomprensione. Il corpo che va avanti da solo e la persona
non lo riconosce più.
TENAX
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