Installazioni e performance caratterizzano i progetti ambientali di Di Giovanni, che non si presentano mai collocati o insediati nello spazio, quanto piuttosto insorti, emersi da esso: con lo spazio coincidono, lo determinano, ne sono il sistema vascolare affiorato.
ARTE E RICAMBI
a cura di Alberto Zanchetta con testi in catalogo di Alfredo Sigolo
Arte e Ricambi ospita la terza personale di Marco Di Giovanni, giovane di
origine abruzzese. Il titolo, com'è ormai consuetudine, coincide con il nome
dello spazio che ospita il lavoro di quest'artista, tra i nomi più interessanti
apparsi sulla scena italiana nell'ultimo anno.
Installazioni e performance caratterizzano i progetti ambientali di Di Giovanni,
che non si presentano mai collocati o insediati nello spazio, quanto piuttosto
insorti, emersi da esso: con lo spazio coincidono, lo determinano, ne sono il
sistema vascolare affiorato.
Una grande installazione contamina lo spazio della galleria con pesanti
residuati industriali. Strane appendici tubolari sotterranee, sporche e pesanti,
sbucano dal pavimento e dai muri, generando strutture siderurgiche aliene che
paiono in lenta, irregolare moltiplicazione. Disordine e delirio: all'interno di
condotti e tunnel apparentemente muti, morti, si nascondono deserti inesplorati
o remote galassie, realtà contraddittorie abitate da personaggi surreali, emersi
dall'abisso di una coscienza collettiva.
Sbirciare attraverso gli oculari innestati sulle superfici ferrose è come spiare
attraverso il buco della serratura nella stanza di una memoria universale, dove
paura dell'ignoto e desiderio di libertà assumono forma e vita, (s)vestendo i
panni di un musicista e di gioiose baccanti, interpretati dai performer che
"abiteranno" l'installazione durante l'inaugurazione. Suoni e profumi, luce e
calore trasudano dalle rugginose strutture industriali. La lontananza astrale
diventa vicinanza ironica e paradossale a pochi centimetri dal naso, l'ordine
apparente è sovvertito da una realtà apocrifa, immaginifica e chiassosa.
La performance verrà ripetuta in occasione della presentazione del primo
catalogo monografico dedicato all'artista.
Biografia
Nato a Teramo il 18 maggio 1976, Marco Di Giovanni vive e lavora tra Bologna,
Imola e Teramo. Della sua attività esposiiva dal 1999, sono significative le
personali del 2002 alla galleria Interno&DUMDUM di Bologna a cura di Alberto
Zanchetta e alla galleria 10.2! di Milano a cura di Mirtha Paula Mazzocchi. Tra
le collettive si ricordano, nel 2000, "Corsie" alla galleria 64Baricellarte di
Baricella (BO), con testo critico di Fabio Cavallucci, nel 2001 "Sistemi
analogici" presso la Otto gallery di Bologna, a cura di Alberto Zanchetta; sono
del 2002 la doppia partecipazione a Miart, Fiera Milano, con le gallerie Otto
gallery di Bologna e 10.2! di Milano, che gli sono valse l'acquisto di un'opera
per il Museo del Presente alla Bovisa (MI), la partecipazione alla rassegna
"Beyond the edge" a cura di Silvia Evangelisti, il 1° premio al Premio Stella
per le Accademie di Crepellano (BO) e l'installazione con performance nella
giornata inaugurale del festival internazionale di poesia, performance, video e
musica, Polyphonix 40 di Parigi, a cura di Jean-Jacques Lebel, presso il Centre
Cultural Canadien, Centre Pompidou.
Inaugurazione e performance: 1 febbraio ore 18:30
Presentazione del catalogo e 2a performance: 1 marzo ore 18:00
orari: da mercoledì a sabato 17:30 - 20.00 domenica e lunedì su appuntamento
Galleria Arte e Ricambi
via Cesari 10, Verona
tel. 045529035 fax 0458403684