E' esposta una selezione di opere che vanno dagli anni '90 ad oggi, tra cui una scultura di grandi dimensioni e alcuni bozzetti preparatori. L'artista e' tra i fondatori del Movimento Madi Italia, basato sulla rottura dei canoni dell'arte geometrica classica.
Reale Franco Frangi (Milano, 1933) è tra i fondatori del Movimento Madi Italia, raggruppamento nazionale italiano dell’omonimo Movimento Internazionale fondato da Carmelo Arden Quin nel lontanto 1946 a Buenos Aires. Il gruppo italiano, che nasce nel 1990 presso la galleria milanese Arte Struktura, ha lo scopo di coordinare a livello nazionale l’attività espositiva del movimento. Nelle teorie di base del Madi, ovvero nella rottura dei canoni dell’arte geometrica classica, Frangi ritrova il proprio operato iniziato nel 1969.
Dal 1991 è presente a tutte le manifestazioni del gruppo Madi in Italia e all'estero, continuando in parallelo, il percorso artistico personale. Nella nuova personale presso la Galleria Marelia di Bergamo, viene esposta una selezione di opere a partire dagli anni novanta ad oggi tra cui una scultura di grandi dimensioni esposta al Museo Reina Sofia di Madrid nel 1997 e alcuni
bozzetti preparatori. Dal testo di Matteo Galbiati in catalogo: Forma e colore si fanno portatori di un valore nuovo e intellettivo, e nel pensiero affondano la loro radice umanamente cognitiva. A questo punto Reale F. Frangi ci dimostra quanto l’opera sia indispensabile luogo dei processi fisici e mentali dell’agire-pensare umano.
Estrae, da quella geometria fittizia ed astratta, una dimensione squisitamente umana e sensibile. Umana e sensibile perché percepibile e dialogante con i nostri sensi, con la nostra posizione nel mondo, con l’espressione della nostra esperienza e con la rilevanza della nostra memoria.
Frangi ci consegna opere che segnano dei percorsi, tracciano gli itinerari esplorativi che, dallo sguardo, arrivano dentro al profondo delle esperienze, passando per gli esercizi pre-acquisiti e pre- ordinati della memoria. Il linguaggio di Reale F. Frangi parla ancora della storia del suo pensiero, affidandosi sempre ad un’opera che diventa tanto efficace quanto più si rastrema negli elementi segnici basilari, riconducibili al suo stadio prefigurale. Un linguaggio aperto e comprensibile il suo, perché è allo stadio primo nascente ed è anche così strettamente legato alla sua verifica nello spazio del mondo. Là dove si può ravvisare, nello sguardo e nella contemplazione umana, la forza continua per far riflettere sull’in-dicibile.
Inaugurazione sabato 12 novembre ore 18.00.
Galleria Marelia
via Guglielmo d'Alzano 2b, Bergamo
Orari: lunedì - venerdì 14.00-20.00 | sabato 15.30-20.00 altri orari su appuntamento.
Ingresso libero