Persona della pittrice dal titolo 'Diorama' in cui, le sue opere fatte di carta, cera, tela, fili, rame e materiale organico si fondono, plasmandosi in elementi che non appartengono ne' al passato ne' al futuro.
Lasciate lo sguardo vagare nel museo di storia naturale delle esistenze sospese.
Lì, protetti e imprigionati da teche e cornici, corpi diafani, trafitti o accarezzati da una luce fioca, stanno, apparentemente immutabili su un palcoscenico, dove va in scena una realtà di illusioni. A quinte aperte carta, cera, tela, fili, rame e materiale organico si fondono, plasmando un'umanità congelata nel silenzio di un istante infinito. Il lavoro di Linda Carrara è questo, è diorama e universo immaginario che appare più vero del vero, come il grande teatro, che con l'espediente della rappresentazione, si fa specchio rivolto verso l'interiorità di chi guarda. Le opere dell'artista sono un fotogramma, un singolo agglomerato di particelle che genera un'immagine, da cui dedurre la trama intera di esistenze che accadono in un altrove a cui Linda allude, senza mostrarlo. Sono segnali di vita provenienti da altri mondi, così vicini a noi che per guardarli dobbiamo metterli a distanza, per rientrarci in contatto da lontano, sempre più lontano.
Touching from a distance, further all the time.
Serena Valietti
AISTHANOMAI
(percepisco per mezzo dei sensi e delle sensazioni)
Bloccate da istantanee impossibili, evocate da sonorità altalenanti e intraviste oltrepassando la pelle diafana della realtà razionale, le azioni catturate nelle opere di Linda Carrara si collocano in uno spazio senza tempo, in un altrove assoluto, un insieme di eventi che non appartengono né al passato né al futuro e sono al di fuori del nostro cono di luce.
Assemblaggi di piccoli mondi isolati e personali, dove l'avvenimento, ossia la punteggiatura della nostra vita, si confonde con il suo effetto: con le paure, le speranze, le gioie , le delusioni , la materializzazione di sentimenti su ciò che accadde o potrebbe accadere. Altre volte sono immagini sfuocate come i ricordi e tracciate da linee sottili: personaggi dal carattere universale ci presentano la loro scenografia, il loro mondo sottinteso che possiamo solo immaginare.
Sono azioni di sensazione, ed è dalla loro ambiguità che ne nasce la poesia.
Sara Rossotti
Ogni opera d'arte è in fondo il tentativo di fermare il tempo. Il tempo non è un attimo, ma sempre una collezione di istanti, istanti che si fanno, nell'arte visiva, sguardi e punti di vista. Che possono essere di volta in volta vetri dipinti, finestre, sipari, fondali: e sono semplicemente un invito a guardare. Un tempo umano ha anche un'altra qualità: è un tempo abitato.
Ognuna di queste opere chiede di essere abitata, chiede presenza. E' un invito a chi guarda ad entrare nell'opera, ma anche un moltiplicarsi dell'opera nelle direzioni del ricordo. Ci sono tante direzioni possibili, tanti modi di fermare il tempo. L'azione principale avviene dietro gli occhi dello spettatore: osservatore invitato a fermarsi e prendere tempo.
Perché quello che si ha davanti, è presente. E da presente, sospende il tempo.
Sidoti
Obraz - Nuova sede
via Lazzaro Palazzi 8, Milano
Orari: dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.30.
Ingresso libero