Annali Riva
Rocca Maffia
Silvia Faini
Liuba Gabriele
Stefano Raffaele
Elena Sanjust di Teulada
Daniela Pacchiana
Jessica Paolillo
Claudia Bonandrini
Lorenzo Argentino
Vera Maria Carminati
Sonia Patrizia Catena
Stefano Raffaele ed Elena Sanjust di Teulada presentano opere in ceramica raku in "Passaggi e paesaggi e mattoni di vita". Con Circuiti Dinamici 12 si conclude il terzo ciclo di mostre collettive per giovani artisti. Per ogni appuntamento e' stato proposto il confronto con un artista maturo - in questo caso Silvia Faini - al fine di creare un dialogo e una visione dilata nel tempo.
Associazione Circuiti Dinamici e StatArt presentano:
Circuiti Dinamici
Con questa mostra si conclude il terzo ciclo di mostre collettive per giovani artisti della serie Circuiti Dinamici promosse dall’Associazione Circuiti Dinamici già Circolo Culturale Bertolt Brecht e curate da StatArt. Progetto ideato col fine di rendere “reale” un’arte che molto spesso nasce e vive solo nel web. Si crea così un circuito dinamico che coinvolge mondo virtuale e mondo reale intessendo una rete di scambi e di connessioni reciproche. Per ogni ciclo si è pensato di proporre un artista maturo – in questo caso Silvia Faini – al fine di creare un confronto, un dialogo e una visione dilata nel tempo: le esperienze artistiche sono cicliche o no?
Gli artisti di questa mostra sono: Annalì Riva, Rocca Maffia, Silvia Faini e Liuba Gabriele.
Antichi sensi e atmosfere, memorie sempre più allontanate dalla frenesia del contemporaneo, vengono evocate dalle opere di Annalì Riva: Ade 67, Room of the dream 19, Room of the dream 90 e Mound spring. Come simulacri, scrigni preziosi di simbologie e sogni, le tele di Annalì portando lo spettatore a comprendere l'importanza della semplicità del momento vissuto – e poi del ricordo – da valorizzare prima che il tutto sia posto al termine dal veloce scorrere del tempo. Da qui la necessità di porre radici – simbolo dell’atto cognitivo – che mutano nel sistema circolatorio, atto generativo. In un gioco continuo di linee, ombre e colori, Liuba Gabriele racconta la complessità della psiche umana nelle sue illustrazioni: Idee che ho in testa e Madre.
La sua passione per la scrittura diviene protagonista dell’opera verbo-visuale Vita delle Parole; le parole si animano vertiginosamente formando un albero, simbolo di vita: parole come foglie mosse dal vento che travolgono la stessa ideatrice rappresentata in un autoritratto. La passione per la grafica e per i giochi delicati delle forme e delle linee, plasmano gli elaborati disegni optical in bianco e nero di Silvia Faini: composizioni bidimensionali complesse di elementi naturali e geometrici ripetuti, che rievocano le labirintiche decorazioni arabe: Haram e Il sogno di Arianna. Ne Gli Alberi ritroviamo la medesima stilizzazione delle forme: un'ispirazione che si avvicina alle prime sperimentazioni di William Morris. Al tempo, allo spazio e all'opera d'arte come creazione è dedicata la ricerca di Write the title you want di Rocca Maffia: l’opera, dominata da un equilibrio sottile tra casualità e desiderio conoscitivo, viene raccontata nella sua costante evoluzione e si arricchisce così di molteplici significati, compresi quelli apportati del fruitore. Con Artist's Box ,l’artista ricrea un vero e proprio set per diventare artista contemporaneo: ogni oggetto contenuto nella confezione è sigillato, ma una volta aperto verrà necessariamente meno quella garanzia di stabilità che il sigillo racchiudeva. L’oggetto muta, rivoluzionando il valore segnico e l'utilizzo stesso: nuove identità temporanee o permanenti si manifestano in un'opera totalmente fruibile. La provocatoria Free Signature, ripercorre il Ready-made di Duchamp e Piero Manzoni, porta il pubblico a riflettere su quello che è il reale valore dell'arte. Tutto può essere arte?
A cura di StatArt - Testo di Daniela Pacchiana e Jessica Paolillo - Presentazione di Claudia Bonandrini
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Stefano Raffaele e Elena Sanjust di Teulada
PASSAGGI E PAESAGGI E MATTONI DI VITA
A cura di Lorenzo Argentino - Testo di Vera Maria Carminati - Presentazione di Sonia Patrizia Catena
Le ceramiche di Elena Sanjust di Teulada sono percorse da un desiderio: fissare ciò
che altrimenti sarebbe effimero e nello stesso tempo schiudere percorsi nuovi,
trattenere il sapore di un ricordo e suggerire passi futuri. La tecnica raku sembra
particolarmente vicina a questa duplice disposizione perché raccoglie una sapienza
antica e mantiene il rapporto con il passato, ma è aperta all’imprevisto dono del
fuoco, al miracolo inatteso ed è quindi slancio verso il futuro. Un lavoro paziente
che traduce paesaggi d’anima in oggetti misteriosi, intrecci di linee, risonanze
dorate, trasparenze azzurre. Il fascino emana dalla superficie che alterna la luce
degli smalti a zone opache, che recano tracce misteriose lasciate dall’incontro del
fuoco e della terra. L’attrazione è per la materia, il connubio suggestivo di
elementi che questi lavori generano scandendo – come note misteriose – i ritmi dello
spazio circostante: fuoco e terra, ma anche acqua dai riflessi turchesi e aria che
si insinua nei vuoti e accarezza i pieni. Eppure la bellezza è soprattutto nell’aura
impalpabile che avvolge le navi, nel silenzio che accompagna il tragitto verso il
mare o dilata i colori del tramonto.
Il fascino di questi lavori è qui e altrove. In
questo senso i paesaggi diventano passaggi, suggeriscono varchi. Come una soglia
segna un confine e lo supera, la materia ha limiti – spazio, tempo, forma, colore –
ma li supera nella dimensione della memoria o della ricerca, dell’emozione che
precede e segue in un gioco di rimandi infinito. L’arte si fa vita e sorpresa.
L’allusione alla vita diventa esplicita nei lavori concepiti insieme a Stefano
Raffaele: visioni nitide che uniscono l’immediatezza della graphic novel – i suoi
accenti decisi, la luce tagliente e priva di sfumature – e l’impasto materico della
ceramica – richiamo alla terra, alla concretezza, all’abbraccio inscindibile degli
elementi, come sorgente ancestrale e insuperabile di ogni pensiero, di ogni sintesi
concettuale, di ogni linguaggio. Così i pannelli, come mattoni, scandiscono momenti
– ancora passaggi – dell’esistenza. Catturano istantanee, suggeriscono storie,
aggrappando alla terra il fuoco dell’emozione. Amore, paura, sfida precipitano nelle
linee decise di un abbraccio, di un movimento e condensano nella forza degli
elementi che la tecnica raku fonde. La chiarezza quasi concettuale della graphic
novel si sostanzia della potenza ancestrale dell’argilla, carne del mondo e origine
materica del cosmo.
Vera Maria Carminati
Inaugurazione 21 Novembre h. 19.00
Associazione Circuiti Dinamici
Via Giovanola n° 19-21/C - Milano
Orari: martedì al giovedì dalle ore 15 alle ore 17
Ingresso libero