Centrum Sete Sois Sete Luas
Ponte de Sor
Avenida da Liberdade
WEB
Ciro Palumbo
dal 18/11/2011 al 6/1/2012
+351 966193540

Segnalato da

Studio d'Arte Palumbo



 
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18/11/2011

Ciro Palumbo

Centrum Sete Sois Sete Luas, Ponte de Sor

Al di la' della realta' del nostro tempo. "Scenari che sanno di alba e tramonto, quasi che ogni opera sia soltanto una finestra che ha un suo logico continuum nell'immaginazione di chi l'opera osserva".


comunicato stampa

Questi primi dieci anni del nuovo millennio si sono caratterizzati fondamentalmente da due aspetti, la consapevolezza da parte d’intellettuali che i governanti non erano capaci a governare e la comunicazione via internet che poteva e, di fatto, è divenuta una sorta di bandiera che unisce coscienze e cuori distanti anche infinità di chilometri. Così dittatori e politici corrotti si sono trovati a discutere con un’opposizione composta non soltanto da politici ma da gente comune e da giovani che avevano solidarietà perché avevano condiviso rabbie, speranze e libertà con altri che li sostenevano in altre parti del mondo. In un tempo in cui la comunicazione di massa sta creando l’afonia dei sensi e nuovi alienati dipendenti di uno schermo si è creata invece un esercito di volti nuovi che ha testimoniato contro i nuovi despoti. Per chi come me legge e codifica i segni dell’uomo che diventano storia tutto ciò fa ben sperare che i tempi che verranno saranno segnati da un vento nuovo, che ha dato slancio ed entusiasmo ai sogni di un adolescente che si è sentito dire che faceva male credere e cercare di rendere reali le utopie. La genialità di Ciro Palumbo è la conseguenza, il sintomo e la causa di quanto ho finora scritto i suoi quadri sono l’utopia che diviene reale perché è dipinta e perché è il superamento di ciò che fu l’anima di surrealismo e metafisica. La dilatazione del tempo e dello spazio trovano coscienza in scenari che sanno di alba e tramonto, quasi che ogni opera sia soltanto una finestra che ha un suo logico continuum nell’immaginazione di chi l’opera osserva. E il teatro melanconico e misterico di Savinio trova invece logos negli oggetti di un bambino che si è smarrito nel tempo e ha bisogno dei connotati della memoria per ritrovarsi. Ecco perché le sue immagini, le isole volanti e le statue che sembrano più fissare un evento estemporaneo e attuale perché diventi eterno, piuttosto che reperti di civiltà lontane si coniugano in maniera perfetta con gli ambiti e le prospettive del Festival Sete Sóis Sete Luas e se dovessi assimilare un filosofo all’estetica di Palumbo escluderei Bergson e penserei piuttosto a Calvino e Saramago.

Quest’ultimo ha dato nel ventesimo secolo, meglio di ogni altro, gli strumenti per credere che un’utopia potesse prendere corpo e divenire reale e più concreta dei soprusi, delle ingiustizie, delle arroganze dei politicanti che usano la politica per il potere di pochi invece che per il servizio di tanti. Josè Saramago ha insegnato a molti, Palumbo compreso, la percezione di quel pensiero che è energia pura, non conosce confini e si esprime quando l’uomo s’impegna con passione. Ci sono due lavori di Saramago che esprimono più di altri il connubio armonico tra il fare arte di Ciro Palumbo e questo fantastico Festival il "Memoriale del convento" e “ il racconto dell’isola sconosciuta” in entrambi gli uomini vengono descritti mentre rendono un sogno possibile là dove una autorità aveva reso ogni orizzonte privo d’infinito. Il Festival vuole servirsi della capacità di guardare al di là della realtà del nostro tempo che offrono l'arte, la musica e la letteratura. In questo contesto si capisce come lo spettacolo, il concerto, l'esposizione – momenti di visibilità di questo progetto culturale – rappresentino i suoi strumenti e non il suo fine. Ciro Palumbo sotto la curatela di Alberto D’Atanasio ha esposto a Spoleto durante il Festival dei due Mondi e a Venezia al Bucintoro nei Magazzini del Sale, inoltre D’Atanasio lo ha nominato tra gli artisti che partecipano alla biennale di Venezia 2011 curata da Vittorio Sgarbi.

Il percorso artistico di Ciro Palumbo comincia nell’area della grafica pubblicitaria per approdare alla pittura, riscoprendo le antiche tecniche di raffigurazione e ritrovando se stesso. Egli infatti vive la vita come dipinge: tra sogno, ricordo e realtà. Spinto dal vento della ricerca e innamorato del mare, dopo essere approdato in vari porti in diversi paesi d’Europa, ora espone per la prima volta le sue opere in Portogallo, al Centrum Sete Sóis Sete Luas di Ponte de Sor. La mostra che è curata dallo storico dell’arte e semiologo Alberto D’Atanasio verrà inaugurata il 19 novembre, alle ore 17, e resterà aperta fino al 7 gennaio. Nei giorni precedenti all’inaugurazione, il 12, 13 e 14 di novembre l’artista terrà dei laboratori di creatività per i giovani delle scuole superiori di Ponte de Sor.

Il Festival Sete Sóis Sete Luas, Festival di musica popolare contemporanea che viaggia e tocca 25 città di 10 paesi del mondo mediterraneo e lusofono (Italia, Portogallo, Grecia, Spagna, Francia, Marocco, Israele, Capo Verde, Croazia, Brasile) che crede profondamente nella forza che ha l’arte di spingere lo sguardo e la riflessione dello spettatore al di là della realtà del nostro tempo, ha scelto il pittore Ciro Palumbo per la realizzazione del manifesto della XIX edizione del Festival ed è orgoglioso di ospitarlo in una delle sue “case” sparse per il mondo. Infatti il Festival SSSL, nel 2009, ha aperto due Centri per le Arti del Mediterraneo e del mondo lusofono, i cosiddetti “Centrum SSSL”, uno a Pontedera (Toscana) – città culla del Festival- ed uno a Ponte de Sor (Alentejo, Portogallo). Il terzo Centrum è stato inaugurato il 21 luglio 2011 a Frontignan, a pochi kilometri da Montepellier, nella regione francese Languedoc Roussillon. Queste “case” del Festival sono come porti di terra: luoghi di passaggio, d’incontro e di dialogo interculturale in cui importanti artisti del mondo mediterraneo e lusofono trovano ispirazione, sostano, creano, condividono e ripartono. Un po’ come i quadri di Ciro Palumbo.

Catalogo a cura di Alberto D’Atanasio

Inaugurazione 19 novembre ore 17

Centrum Sete Sois Sete Luas
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