La corsa dell'occhio. Un gruppo di lavori in gesso realizzati attraverso l'uso di oggetti di recupero, integri o frammentati, tessuti, fiori, foglie.
A cura di Rachele Ferrario
In contemporanea con la doppia personale di Brescia, Albano Morandi presenta a Milano un gruppo di lavori in gesso. La materia prima è data da oggetti di recupero, integri o frammentati, tessuti, fiori, foglie… Un “passaggio” nel gesso e le forme si irrigidiscono in una polverosa a-temporalità, che cancella i troppo espliciti legami con coloro che le hanno possedute e nello stesso tempo le fissa nel ruolo di simbolo per eccellenza di ciò che rappresentano.
“Le sculture bianche di Albano Morandi, solo apparentemente leziose”, scrive Rachele Ferrario nella presentazione in catalogo, “in realtà lievi e sospese tra ironia e lirismo, cominciano a germinare negli anni Novanta (...). All’inizio sono stucchi e grafite, accenni di “maschere” e forme geometriche che somigliano a fossili di fragile pietra. Esse segnano un momento di rottura, delimitano il confine tra una storia già conosciuta e il desiderio di sorprendersi di nuovo”.
Inaugurazione martedì 22 novembre alle ore 18.30.
Spaziotemporaneo
via Solferino 56, Milano
Orari: dal martedì al sabato 16,00-19,30.
Ingresso libero