Corrispondenze. Rosemarie Sansonetti occupa lo spazio con due frame di grandi dimensioni tratti da un suo recente lavoro di videoarte: Dummy. Lucio Rosato presenta 'qualcosa che sto perdendo', un'installazione costituita da 12 tavoli bianchi.
Alle corrispondenze tra Rosemarie Sansonetti e Lúcio Rosato è dedicato questo nuovo appuntamento di usomagazzino per altre architetture.
Nerobianco è “ […] un dialogo serrato fra e attraverso due luoghi che si scoprono, a mano a mano che li si percorre, sempre più complementari. Il percorso non può che essere a spirale, con un andare e tornare da un luogo all'altro: fisicamente, o solo col pensiero; anche perché gli opposti -maschile/femminile, quadrato/rettangolo, ordine/disordine, pieno/vuoto - sono tutti da scoprire su differenti piani […] “ (Paolo Rosato)
Rosemarie Sansonetti occupa lo spazio con due frame, di grande dimensione, tratti da un suo recente lavoro di videoarte: Dummy. Le immagini raccontano della figura di un manichino da sartoria, sorta di simulacro della figura umana asessuata, che affronta un processo di continua dissoluzione diventando sempre più immateriale. Da ombra a semplice alone di luce le stampe fotografiche non fanno altro che rimandare all’osservatore l’immagine virtuale di quello che immagina nel tentativo di rileggere la realtà, ricordandoci le fluttuazioni della percezione visiva ma anche quanto sia effimera e relativa la visione dell'occhio.
Lúcio Rosato con qualcosa che sto perdendo ci lascia percepire la provvisorietà dell’attimo invitandoci a guardare il presente come sola ragione e verità che costruisce lo spazio nella sua inscindibile relazione con il tempo. L’installazione, costituita da 12 tavoli bianchi, disegna un nuovo sito, frammentato gretto in discontinuità continua estensibile nella disgregazione modulare misurata dal proprio corpo, dove, come frammento o reliquia di utopia, è poggiato il calice di cristallo frantumato, memoria di un vissuto, che germoglia di petali pungenti a lesionare, nel riflesso, i tendini del tempo.
Rosemarie Sansonetti (Bari 1965), dopo una breve esperienza a Roma come scenografa nel teatro sperimentale ha approfondito gli studi artistici presso l’ISIA di Firenze e all’Accademia di Belle Arti di Bari. Nei primi anni ’90 fonda a Bari la galleria Museo Nuova Era, che tuttora dirige occupandosi dell’organizzazione di mostre d’arte contemporanea ed eventi culturali. Dalla prima metà degli anni ’80 avvia la sua attività espositiva che l’ha vista presente in importanti collettive e personali in Italia e all’estero.
Lúcio Rosato (Lanciano 1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. Suoi progetti sono stati pubblicati su riviste di settore e i suoi lavori esposti in rassegne nazionali e internazionali. Insegna teorie di progettazione all’Università Europea del Design di Pescara. Ha pubblicato: Case (con Tonia Giansante), Librìa, Melfi 2004; Sui territori al limite, Libria, Melfi 2007; la città negata, Franco Angeli editore, Milano 2008.
Immagine: Lucio Rosato, qualcosa che sto perdendo (part.)
Vernissage: giovedì 24 novembre ore 19.00
Usomagazzino per altre architetture
via Silvio Spaventa 10/4 - PescaraSud I 65126
orario di apertura: dal martedì al sabato dalle 18.00 alle 20.00
ingresso libero