Maragda. In contemporanea alla retrospettiva che la Fondazione Caixaterrassa di Terrassa dedica all'artista catalano, 20 opere scelte della produzione artistica degli ultimi due anni, tele monocrome affiancate a quelle piu' classiche sature di colori.
In contemporanea alla retrospettiva curata da Luca Beatrice che la Fondazione Caixaterrassa di Terrassa (Barcellona) dedica all’artista catalano Sergi Barnils, la Galleria Marcorossi artecontemporanea di Milano presenta una ventina di opere scelte della produzione artistica degli ultimi due anni, tele monocrome affiancate a quelle più classiche sature di colori, sempre ammorbidite e rifinite dall’uso sapiente della cera. La mostra si intitola in catalano Maragda, una delle pietre preziose che arricchiscono e impreziosiscono i muri della Città Celeste, che è il principale tema ispiratore delle opere dell’artista catalano. In italiano è lo smeraldo dal colore verde brillante che unito ai rossi accesi, ai blu cobalto, ai gialli berillio costituisce una delle cromie più utilizzate da Barnils nelle sue opere, lavorate con la tecnica dell’encausto su tela o tavola. La mostra sarà accompagnata da un volume che raccoglierà le opere realizzate dall’artista nel corso degli ultimi due anni. Il volume conterrà un servizio fotografico sulle opere realizzato da Enrico Minasso, un testo critico di Luca Beatrice e un trattato di Vladek Cwalinski sull’iconografia della Gerusalemme celeste nell’opera di Sergi Barnils. Dimensione cm 27 x 21, 96 pagine testo bilingue italiano/inglese.
Catalano nato in Guinea Equatoriale nel 1954, Sergi Barnils vive e lavora a Sant Cugat presso Barcellona. Le sue opere sono molto apprezzate dal pubblico e dalla critica oltre che in Spagna, in Germania e in Italia dove è presente dal 1995. Dopo un lungo apprendistato in cui si è confrontato con le maggiori correnti dell’arte contemporanea , è approdato a una personalissima sintesi tra i colori e le suggestioni della tradizione catalana e una pittura primordiale carica di segni e visioni. L'iniziale amore per il paesaggio ha lasciato i modi descrittivi della rappresentazione per diventare pura sintesi spaziale attraverso un segno deciso e penetrante, sottile e incisivo. Il disegno dialoga con la pittura, la geometria si sposa con le stratificazioni della materia, e le immagini per quanto astratte sono legate al divenire della vita ed esprimono la ricerca della gioia e della bellezza.
Inaugurazione: 24 novembre ore 18
Marcorossi artecontemporanea
C.so Venezia 29, Milano
Orari: da martedì a sabato 11-19
Ingresso libero