Vicino al senso del tragico, Martini ha pero' un'accettazione quasi divertita della realta' con la sua imprevedibilita', una reazione ironica verso il compiuto, l'equilibrio, la simmetria, verso un ordine che e' spesso solo apparente. La figura e' sempre presente, non in uno spazio obiettivo, ma in una realta' distorta della proiezione degli spostamenti psicologici e visivi della mente.
Mario Martini, finanziere in Sicilia, ha conosciuto, alla fine degli anni 50, il manicomio di Palermo con lunghe cure mal fatte; in pensione per cause di servizio, ha trovato nella pittura il suo riscatto in una lunga carriera, svolta per lo più in strada, .... proiettato ad esorcizzare l'imprevisto del futuro ed un raggrumarsi di memorie lasciate in sospeso; ha sviluppato una pittura dell'attesa, del frammento, del caos.
Martini si è adoprato per incorporare nella sua pittura tutte le qualità del fortuito, dell'apparentemente accidentale, con una composizione instabile in una sorta di collage disagevole e inquietante di tutti gli elementi.
Vicino al senso del tragico, ha però un'accettazione quasi divertita della realtà con la sua imprevedibilità , una reazione ironica verso il compiuto, l'equilibrio, la simmetria, verso un ordine che è spesso solo apparente. La figura é sempre presente, non in uno spazio obiettivo, ma in una realtà distorta della proiezione degli spostamenti psicologici e visivi della mente.
Non c'è solo frammentazione e ricomposizione, ma spesso è una composizione basata sull'animazione di funzioni e di un discorso nella giustapposizione e differenziazione d'elementi anche surreali.
Se la casualità , il presentimento del caos, l'imprevedibile, l'inabituale, sono i valori che sottendono l'opera di Martini, questi sono visti senza nessuna posizione intellettualistica, ma ricercati in una certa inconsapevole giocosa maniera di fare pittura.
Spazio Visivo
via Angelo Brunetti 43
Roma