Musei Civici agli Eremitani
Padova
piazza Eremitani, 8
049 8204551 FAX 049 8204585
WEB
L'Ermitage a Padova
dal 24/11/2011 al 29/1/2012
Feriale e festivi 9-19, chiuso lunedi non festivo

Segnalato da

Antonella Lacchin



approfondimenti

Rembrandt



 
calendario eventi  :: 




24/11/2011

L'Ermitage a Padova

Musei Civici agli Eremitani, Padova

Omaggio a Rembrandt. Nell'attivita' artistica di Rembrandt le raffigurazioni di persone anziane, rese sagge dalla vita, hanno sempre occupato un posto particolare per la loro forte connotazione spirituale, per la loro profondita' psicologica ed espressiva, ma anche per la maestria con cui egli rappresentava i segni dell'eta' tanto da riuscire a competere con la natura stessa. Sono qui esposte stampe provenienti dal collezioni civiche padovane e due opere in prestito dalla Russia: Ritratto di vecchia e Ritratto di vecchio ebreo.


comunicato stampa

Giungono a Padova, dal grande Museo di San Pietroburgo, due capolavori del pittore olandese. Per la prima volta vengono esposte anche stampe del maestro provenienti dalle collezioni civiche e dalla Biblioteca del Seminario Vescovile di Padova. Al via la collaborazione siglata tra Ermitage e Padova, che presterà l’Eterno Padre di Giotto. Nell’attività artistica di Rembrandt le raffigurazioni di persone anziane, rese sagge dalla vita, hanno sempre occupato un posto particolare per la loro forte connotazione spirituale, per la loro profondità psicologica ed espressiva, ma anche per la maestria con cui egli rappresentava i segni dell’età tanto da riuscire a competere con la natura stessa.

Il Ritratto di vecchia e il Ritratto di vecchio ebreo appartengono alla schiera dei grandi capolavori dell’Ermitage e ricoprono un posto d’onore, insieme alle altre opere tarde, nella sorprendente sala dedicata al maestro olandese nel museo russo. Ora giungono a Padova, concessi eccezionalmente dal prestigioso museo di San Pietroburgo, segnando l’avvio di un’importante collaborazione tra la città veneta e il Museo Statale Ermitage e si potranno ammirare presso i Musei Civici agli Eremitani dal 26 novembre 2011 al 30 gennaio 2012. Due tele intensissime e toccanti, dal valore assicurativo di oltre 30 milioni di euro, che pervennero al grande Museo sulla Neva per volere di Caterina II nel 1781, insieme a tanti altri capolavori della prestigiosa collezione del conte Silvain-Raphaël Baudouin (1715-1797): militare, noto nei circoli dei curieux parigini come incisore amatoriale e appassionato collezionista, la cui raccolta contava nel 1780 ben 119 opere. Fu questo l’ultimo dei favolosi acquisti della monarchia russa nel XVIII secolo.

Rembrandt fu capace di influenzare, con la sua pittura di luce e di ombra e con la misteriosa intensità emozionale dei suoi volti, intere generazioni di artisti e anche la pittura veneta contemporanea. Infatti, nonostante egli non abbia mai fatto alcun viaggio in Italia, la presenza a Padova di questi capolavori può ben rappresentare la ripresa “di una lunga trama di relazioni non secondarie, che lo portarono ad essere notevolissimo riferimento”, come ricorda Davide Banzato, “presso alcuni dei protagonisti della pittura veneta del XVIII secolo”.

Fu in particolare la diffusione delle sue bellissime stampe (o delle loro imitazioni), attraverso collezionisti illuminati come Anton Maria Zanetti, Dominique Vivant Denon e Joseph Smith, a favorire a Venezia la conoscenza dell’opera del Maestro. L’incisione su rame, grazie alla sperimentazione incessante, alla padronanza del mezzo tecnico e alla capacità inventiva dell’artista, fece con Rembrandt passi in avanti, tanto che nel Seicento si può dire che questa tecnica s’identifichi con lui stesso.

L’esposizione dei due dipinti dell’Ermitage ha offerto dunque l’occasione per mostrare per la prima volta al pubblico anche una quarantina di stampe, fogli originali e copie, attinte dalle ricche collezioni patavine: quelle civiche (Museo d’Arte e Museo Bottacin) e quella del marchese Federico Manfredini conservata presso la Biblioteca del Seminario Vescovile. Si potranno così ammirare alcuni capolavori indiscussi dell’arte incisoria di Rembrandt come il foglio con Cristo che risana gli infermi, meglio noto come Stampa dei cento fiorini o il Ritratto di Jan Six. La mostra, curata da Davide Banzato, Elisabetta Gastaldi, Mari Pietrogiovanna, Irina Sokolova, è promossa dal Comune di Padova, dai Musei Civici agli Eremitani, dal Museo Statale Ermitage, in collaborazione con la Fondazione Ermitage Italia, con il contributo di Fischer Italia e della Fondazione Antonveneta. E’ organizzata dai Musei Civici con la collaborazione di Villaggio Globale International, mentre il catalogo è edito da Skira.

Se le stampe esposte danno un quadro delle tematiche affrontate da Rembrandt e ripercorrono quasi tutto l’arco cronologico della sua attività, i due emozionanti oli che giungono da San Pietroburgo ci riportano a quella particolare composizione chiamata tronie (testa, volto): si tratta di raffigurazioni di soggetti reali, ma non di ritratti., magari realizzati su commissione. Va ricordato tuttavia che i ritratti di vecchi del grande maestro olandese furono talmente apprezzati e ricercati tra i contemporanei da indurre a pensare che quei volti, segnati dal passaggio di diverse emozioni, caratteri e temperamenti, fossero in realtà ritratti dei più stretti e intimi parenti dell’artista. E’ quanto accaduto anche al Ritratto di vecchia, che per molti anni venne erroneamente identificato con quello della madre di Rembrandt e che tuttora rimane per molti un enigma, per quanto si tratti di una modella ritratta altre volte dal maestro. “L’atteggiamento dell’anziana nel dipinto dell’Ermitage - scrive Irina Sokolova - è connotato da tristezza e devota rassegnazione. La sua figura, adornata d’abiti scuri e copricapo nero, si staglia laconicamente sullo sfondo velato di ombre traslucide. [...] Il mento morbido e la linea mesta delle labbra sono sicuramente riproduzione fedele della realtà”.

Entrambi i capolavori dell’Ermitage furono realizzati da Rembrandt nel 1654: uno dei periodi più difficili della vita del Maestro che, a causa di uno stile di vita dispendioso e alla cattiva gestione delle finanze, fu costretto a far ricorso alla camera dei fallimenti e a vendere all’asta la sua collezione d'arte insieme alle altre proprietà; ma anche uno dei momenti più innovativi dal punto di vista artistico, allorquando la sua pittura appare orientata verso una rappresentazione sempre più interiorizzata della realtà e delle vicende umane fino a comprenderne il senso più intimo e a esprimere la “verità” nascosta, anche a costo di allontanarsi dalle convenzioni artistiche e dal senso di “decoro” della società contemporanea.

Ciò risulta evidente nel Ritratto di vecchio ebreo, identificato con il leggendario Thomas Parr (1483- 1635) vissuto secondo i racconti 152 anni e 9 mesi: la raffigurazione dell’uomo, magro e piegato in avanti, è carica di forti tensioni drammatiche. Nonostante la veneranda età egli spicca per la sua individualità; lo sguardo, pur pieno d’amarezza, non ha perso in acume. La qualità pittorica del dipinto, anche in questo caso, è straordinaria. Rembrandt, che risiedeva dal 1639 nel quartiere ebreo di Amsterdam, in Joodse Breestraat, trovava evidentemente qui molti soggetti per i suoi dipinti, guardando la folla variopinta e scegliendo tra i passanti i modelli per i suoi tronies e le composizioni storiche.

Osservava, cogliendo la forma e lo spirito, con una capacità d’introspezione e una naturalezza che lo hanno reso uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, celebrato nei maggiori musei del mondo e amato dal grande pubblico. Dal 26 novembre dunque l’Ermitage sarà a Padova con questo omaggio a Rembrandt, ma dal 6 dicembre prossimo sarà Padova ad essere all’Ermitage con la preziosissima tavola di Giotto, proveniente dalla cappella degli Scrovegni, dove era collocata sull’arco trionfale. Restaurata qualche anno fa, essa raffigura l’Eterno Padre colto nell’atto di conferire all’arcangelo Gabriele la missione dell’Annunciazione. Il dipinto viene prestato come scambio e suggello del protocollo d’intesa siglato con il prestigioso museo russo. Mai prima d’ora un’opera dello straordinario autore degli affreschi della Cappella degli Scrovegni è stata esposta all’Ermitage. E la scelta non è casuale, poiché è soprattutto sul tema degli affreschi, di cui Padova conserva testimonianze assai numerose, che sarà centrata la collaborazione tre le istituzioni patavine e russe: studi, ricerche, confronti, restauri e progettazione condivisa, che vedranno anche il coinvolgimento della città di Novgorad, celebre appunto per le sue pitture murali. Una collaborazione che si preannuncia densa di iniziative e che conferma il ruolo di Padova quale grande città d’arte e di cultura, nonché il suo riconoscimento internazionale.

Uffici stampa
Villaggio Globale International
Antonella Lacchin
041 5904893 –335 7185874
a.lacchin@villaggioglobale.191.it

Comune di Padova
Donatella Gasperi
049 8205059 - 8205266
ufficiostampa@comune.padova.it

Immagine: Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida 1606 - Amsterdam 1669)
Ritratto di vecchia, 1654, olio su tela, San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage

Inaugurazione su invito venerdì 25 novembre ore 18.00

Musei Civici agli Eremitani
p.zza Eremitani, 8 - Padova
Orario: tutti i giorni 9-19, chiuso lunedi non festivo
Ingresso 10 euro, ridotto 8

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