Pieter Hugo
Fernando Campana
Humberto Campana
Ludovico Quaroni
Pippo Ciorra
Francesca Fabiani
Apre al pubblico Re-Cycle - Strategie per l'architettura, la citta' e il pianeta. L'esposizione presenta oltre 80 opere tra disegni, modelli, progetti di architettura, urbanistica e paesaggio, in dialogo con opere di artisti, designer e videomaker, con sconfinamenti verso produzioni musicali e televisive; all'esterno del museo due installazioni site specific. La mostra fotografica Permanent Error di Pieter Hugo raccoglie 27 scatti che raccontano un'apocalittica, enorme discarica tecnologica in Ghana. Nella sala dedicata agli archivi di Architettura, disegni del progetto per le Barene di San Giuliano a Mestre realizzati da Ludovico Quaroni.
Re-Cycle. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta
Una “mappa contemporanea del riciclo come strategia creativa”: in una mostra con 80 disegni, modelli, fotografie, video, oggetti
a cura di Pippo Ciorra
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due installazione site specific: Fernando e Humberto Campana e raumlaborberlin
Mostra fotografica: Pieter Hugo - Permanent Error
a cura di Francesca Fabiani
Roma 30 Novembre 2011. La pratica del riciclo come “uno dei massimi generatori di innovazione creativa”.
E’ RE-CYCLE. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta, la grande mostra che il MAXXI Architettura, diretto da Margherita Guccione, dedica all’architettura del terzo millennio e ai suoi autori più innovativi. Curata da Pippo Ciorra, senior curator del MAXXI Architettura, insieme con l’intero staff curatoriale del museo di architettura (Elena Motisi, Alexandra Kaspar, Alessio Rosati) e con un comitato scientifico internazionale composto da Reinier de Graaf, Sara Marini, Mosè Ricci, Jean-Philippe Vassal e Paola Viganò, RE-CYCLE sarà aperta al pubblico dal 1° Dicembre 2011 al 29 Aprile 2012 (catalogo Electa).
In mostra al MAXXI (nella piazza esterna, al piano terra e nelle gallerie del primo piano) ci sono oltre 80 opere tra disegni, modelli, progetti di architettura, urbanistica e paesaggio, in dialogo continuo con opere di artisti, designer, video maker, con ampi sconfinamenti verso produzioni musicali e televisive.
La mostra si espande all’esterno del museo con due installazioni site specific: il progetto Maloca dei designer brasiliani Fernando e Humberto Campana (che giovedì 1 Dicembre incontreranno il pubblico in occasione di MAXXINWEB, ore 21, ingresso libero) e il padiglione officina roma in materiale riciclato del collettivo tedesco raumlaborberlin, entrambi realizzati “in diretta” nei giorni precedenti l’inaugurazione.
Nella sala Carlo Scarpa, al piano terra, la mostra fotografica Permanent Error di Pieter Hugo (Johannesburg 1976, vincitore del World Press Photo 2006): 27 scatti che raccontano attraverso ritratti inquietanti un’apocalittica, enorme discarica tecnologica in Ghana. Pieter Hugo incontrerà il pubblico del museo mercoledì 30 Novembre, alle ore 18:00, al MAXXI B.A.S.E. (ingresso libero).
“Re-Cycle - afferma Margherita Guccione - è innanzitutto una ricerca condotta dal MAXXI Architettura sui più rilevanti temi della contemporaneità, legati allo spazio costruito e al paesaggio. Dopo le grandi mostre monografiche e sulla collezione e i progetti site-specific, con Re-Cycle, una mostra interamente dedicata agli aspetti internazionalmente più avanzati della cultura architettonica e visiva, il museo completa un primo giro di sguardo complessivo sul paesaggio architettonico contemporaneo”.
“Con Re-Cycle – dice Pippo Ciorra - il museo persegue tre obiettivi importanti per il suo futuro e per la sua identità. Il primo è una irruzione in piena velocità sulle questioni di massima attualità dell’architettura, in particolare la relazione complessa tra la ricerca espressiva d’avanguardia, prossima all’arte, e l’attenzione all’ambiente, così minuta da avvicinarci all’ecologia. Il secondo ha a che fare con quello che architetti debbano intendere come “sostenibilità” in un paese e in un continente già troppo costruito. Il terzo è in realtà una presa di posizione sulle tecniche e sulle modalità di recupero dei nostri paesaggi e le nostre città, alla luce della scarsa efficienza di piani, programmi e altri approcci tradizionali.
La Mostra
L’esposizione comprende sia progetti recentissimi, prodotti in “tempo reale” dalla nuova sensibilità ambientale che pervade il lavoro dei progettisti, sia esempi più consolidati o perfino storici, a testimoniare che il riciclo è una pratica connaturata al mestiere del progettista e dell’artista.
Tra i “pezzi” più noti e spettacolari esposti in mostra si segnalano:
il plastico originale del progetto della High Line di New York, il disegno di Peter Eisenman per Cannaregio a Venezia, quelli di Superstudio sulla sopraelevazione del Colosseo, le immagini del Palais de Tokyo, a Parigi, di Lacaton & Vassal e del Wagristoratore di Pietro Portaluppi in Val Formazza (Verbania), il modello dei Tunnel di Trento, trasformato in museo da Elisabetta Terragni e le foto del progetto di James Corner che trasforma una discarica in parco, a Staten Island, NY, i video con i riciclaggi di opere dismesse di Frank O. Gehry e Venturi, Scott Brown and Associates.
Tra i ricicli “più creativi”, la sezione Music on bones propone i dischi di Jimi Hendrix e altre rockstar incisi sulla lastra di un cranio fatturato o di una tibia nella Russia della Guerra Fredda; uno straordinario MAXXIblob di 1500 ore che verrà proiettato per tutta la durata della mostra; i video di Zbigniew Rybczynski, Nina Fischer & Maroan el Sani, Song Dong e molti altri; la parete in bottiglie riciclate in PET (polietilenetereftalato) con cui Miniwiz ha interamente rivestito il padiglione EcoARK a Taipei.
Le installazioni site specific
Nello spazio esterno del museo, due progetti site specific mostrano in “diretta” le potenzialità del riciclo.
Maloca dei Fernando e Humberto Campana, a cura di Domitilla Dardi, è una grande installazione di legno e rafia sintetica, secondo una tradizione brasiliana ripensata in forme contemporanee, collocata a coprire l’ingresso del museo. L’obiettivo è accogliere i visitatori in uno spazio “intermedio” memore delle strutture comunitarie degli indios amazzonici e allo stesso tempo dialogante con le forme fluide e modernissime di Zaha Hadid.
Vicino all’ingresso di via Masaccio, invece, il collettivo raumlaborberlin realizza il padiglione officina roma con materiali edilizi di recupero e arredi di scarto, costruito dagli stessi architetti durante un workshop con gli studenti coordinato dal Dipartimento Educazione del MAXXI, in collaborazione col MIUR. Durante il periodo di mostra, il padiglione ospiterà laboratori e iniziative educative e di intrattenimento. Tutte le fasi del workshop sono on line sul blog www.recyclelab.it, con i commenti degli studenti e del pubblico e tante immagini .
Pieter Hugo – Permanet Error
La mostra Permanent Error, curata da Francesca Fabiani, raccoglie 27 scatti del sudafricano Pieter Hugo che documentano un’immensa discarica in Ghana costituita da dispositivi elettronici fuori uso provenienti dal mondo occidentale. Questa distesa, avvolta da fumi tossici e attraversata da figure spettrali, rappresenta la deriva di un’azione di riciclo fine a se stessa, a totale discapito della popolazione beneficiaria.
Pieter Hugo ci restituisce un’atmosfera tra il bucolico e l’infernale, in cui le figure si aggirano tra falò e cumuli di rottami informatici mentre vacche e buoi pascolano placidi tra i miasmi tossici del terreno. Da colonne di fumo denso emergono, come apparizioni, i ritratti di Mohammed Musam, Abdulai Yahaya, Ibrahim Sulley e molti altri.
Re-Cycle è realizzata con il sostegno di ARCUS
Pieter Hugo incontrerà il pubblico del museo mercoledì 29 novembre, alle ore 18:00,
al MAXXI B.A.S.E. (ingresso libero).
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Ludovico Quaroni
1 dicembre 2011 – 26 febbraio 2012
Sala studio del Centro Archivi
In occasione del Centenario della nascita di Ludovico Quaroni, tra i più importanti esponenti dell’architettura e dell’urbanistica del secondo Novecento, la Fondazione Adriano Olivetti, la Fondazione MAXXI e l’Istituto Nazionale di Urbanistica si fanno promotori di una serie di iniziative per ricordare questa illustre figura.
Il MAXXI ospita, nella Sala dedicata agli archivi del MAXXI Architettura, una mostra dedicata ad alcuni disegni del progetto di concorso per le Barene di San Giuliano a Mestre. L’esposizione presenta una selezione di materiali provenienti dal Fondo Ludovico Quaroni di cui la Fondazione Adriano Olivetti è depositaria.
In occasione della mostra si terrà inoltre una giornata di lavori in cui sarà presentato il patrimonio del Fondo Quaroni e il relativo progetto di valorizzazione.
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30 novembre 2011
Per il ciclo L’ARTE PUBBLICA NEL ‘900. Il mito dell’uomo nuovo
Propagandare l’Uomo nuovo. Il Realismo socialista
Quarto incontro dell“L’ARTE PUBBLICA NEL ‘900. Il mito dell’uomo nuovo”, organizzati dal FAI - Fondo Ambiente Italiano, Delegazione di Roma, in collaborazione con il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo con Matteo Lanfranconi, Responsabile attività scientifiche e culturali, PALAEXPO Roma.
Il Realismo socialista” con Matteo Lanfranconi che così presenta in suo intervento: “Il giorno dopo il colpo di stato del 25 ottobre 1917 che portò i bolscevichi al potere in Russia, Anatolij Luna?arskij, letterato e rivoluzionario della prima ora e anche teorico dell’arte, fu nominato Commissario del Popolo per la cultura del Narkompros, l’organismo responsabile dell’arte e dell’istruzione nel nuovo stato. Le idee di Luna?arskij all'inizio preconizzano per molti versi i principi del realismo socialista, il sistema teorico-normativo con cui a partire dagli anni trenta il regime sovietico intese regolare le forme di espressione artistica mettendole al servizio del partito e dell’ideologia socialista.
Il pensiero estetico di Luna?arskij, derivava dall’empirio-criticismo, un termine usato per descrivere il lavoro dei filosofi del XIX secolo Ernst Mach e Richard Avenarius, una lettura filosofica dei fenomeni naturali che riconosceva solo la “sensazione” come reale. Compagno di lotta di Luna?arskij durante la rivoluzione, ma in precedenza suo rivale ideologico, Lenin si oppose violentemente a Mach e ad Avenarius, soprattutto al primo, e nel 1909 per confutarli scrisse un lungo e dettagliato trattato, Materialismo ed empiriocriticismo (mentre Einstein riconosceva nel pensiero di Mach un precedente della sua teoria generale della relatività). Luna?arskij costruì tutto un sistema estetico sull’empiriocriticismo: Fondamenti dell’estetica positiva (1903, poi più volte ripubblicato durante la rivoluzione) vedeva in chiave biomeccanica l’organismo umano sul quale l’arte e la cultura avrebbero dovuto esercitare un “effetto emotivo positivo diretto”. Egli immaginava un’estetica dalle forme regolari, in cui dominavano il ritmo, la simmetria e i colori vivaci e puri. Vedere un corpo sano, un viso intelligente o un sorriso amichevole aveva soprattutto il senso di migliorare la vita. Luna?arskij puntava anche a dissolvere l’opposizione tra materialismo e idealismo come aveva fatto Avenarius. L’arte era prima di tutto funzionale alla lotta per un mondo migliore. Gli artisti dovevano dipingere la “persona perfetta” o “la persona che lotta per raggiungere la perfezione” producendo quello che Luna?arskij definì “idealismo realistico”. Gli “idealisti realisti” dovevano trasformare la terra in un’opera d’arte e contribuire alla formazione della “persona perfetta”.
Furono definite alcune costanti dell’arte sovietica. L’accento posto sul progresso in ogni sua forma – industriale, tecnologico, sociale, fisico, educativo, politico – era una sorta di futurismo implicito. Lo stesso senso di determinismo storico si rifletteva nella pittura storica, nella visione del passato remoto e di quello recente dal punto di vista dei principi marxisti o più semplicemente dal punto di vista del partito. Ma al cuore stesso della pittura degli anni Venti e Trenta sta il culto dell’immagine umana – dell’Uomo Nuovo prefigurato dai pre-rivoluzionari russi fin dal XIX secolo.
Con l’affermarsi dell’espressione “Realismo socialista”, coniata ai massimi livelli politici e ufficializzata nell’ottobre del ‘32, divenne più chiaro il tipo di arte che il partito si aspettava dagli artisti collettivizzati dell’Unione sovietica. I concetti chiave erano la “fedeltà al partito” (partijnost’) e il “contenuto ideologico” (ideijnost’). Il carattere del movimento, tuttavia, rimase fondamentalmente romantico, proiettato in una dimensione idealistica del futuro. Il “radioso avvenire” divenne un sinonimo del paradiso mentre una serie di metafore ricorrenti (il corpo, la gioventù, il sole che splende, la tecnologia, il volo) affermarono la dimensione fondamentalmente utopica del Realismo socialista".
“L’ARTE PUBBLICA NEL ‘900. Il mito dell’uomo nuovo” intende accendere i riflettori sul Novecento, secolo in cui la cultura artistica ha conosciuto una straordinaria accelerazione. Nel corso del Novecento le novità e le sperimentazioni si sono susseguite con una velocità di evoluzione sollecitata anche dalle nuove istanze sociali, portando alla ribalta movimenti e protagonisti che hanno fortemente inciso sull’identità del secolo.
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MAXXI Press Office and Communication
Beatrice Fabbretti
Annalisa Inzana
Chiara Capponi
+39.06.3225178 press@fondazionemaxxi.it
Ufficio stampa e comunicazione Fondazione MAXXI
Prisca Cupellini tel +39 06 3225178, fax +39 06 3211867 prisca.cupellini@fondazionemaxxi.it
30 NOVEMBRE 2011 conferenza stampa e inaugurazione
Programma della giornata:
ore 11:30 – Accredito stampa
ore 12:00 – Conferenza stampa e preview
ore 18:00 – Lecture di Pieter Hugo al MAXXI b.a.s.e.
ore 19:30 – Inaugurazione
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni 4A - 00196 Roma
Orari
martedì-mercoledì-giovedì-venerdì-domenica 11.00-19.00
sabato 11.00-22.00
La biglietteria chiude un'ora prima del museo
Chiusure: tutti i lunedì, 1 maggio, 25 dicembre
Durante le festività natalizie il MAXXI sarà aperto anche il lunedì e il sabato
effettuerà orario ridotto:
Sabato 24 e 31 dicembre 11.00-17.30
Lunedì 26 dicembre e 2 gennaio, 11.00-19.00
Tickets: intero euro 11 | ridotto euro 8