Declinazioni assorbenti. La mostra propone una serie di lavori su carta e i "resti" di un'installazione realizzata all'Arte Fiera di Bologna nel 1990: una lunga serie di piatti di plastica che riprendono le colorazioni delle Carte Assorbenti.
a cura di Lorenzo Madaro
Antonio Massari, artista leccese classe 1932 e residente a Milano dagli anni Sessanta, ha spesso ordinato mostre personali nell’area Salentina, quasi a ribadire un vincolo di appartenenza mai interrotto con i luoghi della sua prima formazione artistica, gli stessi che ancora oggi frequenta assiduamente.
La mostra personale dal titolo Declinazioni assorbenti. Antonio Massari ospitata negli spazi del ristorante “Le Macàre” di Alezio è un appuntamento a lungo meditato dall’artista, secondo il quale il confronto con il pubblico all’interno di un luogo certamente non convenzionale rispetto ai tradizionali circuiti di promozione e diffusione della cultura artistica contemporanea, sarà di vitale importanza per proporre una selezione di opere legate al complesso ciclo de Le carte assorbenti.
In mostra saranno proposte opere su carta di grande e piccolo formato, ma non solo. La mostra vuole difatti diventare un momento di riflessione, e quindi di documentazione sull’operatività sperimentale dell’artista. Perciò saranno proposti i “resti” di un’installazione realizzata all’Arte Fiera di Bologna nel 1990: una lunga serie di piatti di plastica che riprendono le colorazioni delle Carte Assorbenti che in occasione di questa mostra saranno riproposti a parete in nuove combinazioni, a stretto contatto con le peculiarità del luogo che ospita la mostra.
Il percorso terminerà con l’esposizione di alcuni cataloghi di mostre riguardanti questi temi, come Les buvards seches 1963-1978 de Antonio Massari, il volumetto di Pierre Restany edito nel 1980 dalla galleria d’arte Lara Vincy di Parigi, in occasione di una mostra personale dell’artista, mentre per l’opening dell’esposizione è prevista anche la proiezione di filmati (registrati negli anni Settanta e Ottanta) in cui l’artista propone al pubblico la genesi delle sue opere assorbenti.
A chiarire la nascita delle Carte Assorbenti è stato lo stesso Massari:
“Nel 1957 sono andato a Roma, pensando che l’arte fosse quella del Rinascimento. Ma Roma mi ha spogliato di tutto. Mi sono scontrato con il senso della storia e con un’agguerritissima schiera di astrattisti. […] Mi sono trovato ad un bivio: o essere coerente con se stessi ed essere fuori dalla storia, o essere con la storia ed essere contro se stessi. Non potendo rinunciare alla mia natura profondamente, strutturalmente e paternamente figurativa, non potendo stare né da una parte né dall’altra, ho imboccato una terza strada. È stato un travaglio dolorosissimo. E, tuttavia, tuttora sono considerato un astrattista. Avevo esaurito la strada dei temi politici, sociali e sentimentali. Mi pareva che né io né gli altri potessimo dire nulla in quelle direzioni. Allora ho rintracciato la fascinosa immagine infantile della benzina sull’acqua. Per due anni ho cercato il modo di catturare questa iridescenza. Così, dopo molte esperienze sui colori, sono giunto al colore di china, che consente un forte dinamismo. Sono nate così le prime macchie”.
Da queste macchie sono state generate le prime Carte Assorbenti, realizzate in una vasca da bagno grazie a un processo “casuale” legato al contatto dell’inchiostro galleggiante con la carta. Questo ciclo consta di decine di “variabili”: Onde gotiche, Macchie, Onde concentriche, Pulsar, Carte di Aloysa Carmela, Capelli di Milvia… e tante altre.
La mostra sarà accompagnata da un breve catalogo con testo critico e apparati biografici di Lorenzo Madaro, e un testo del compianto critico d’arte e teorico Pierre Restany, intitolato Le onde dalle ali di farfalle che sono sogni svegli (1973) di cui si riporta un breve stralcio:
“Io ho chiamato Massari, fin dal nostro primo incontro a Milano, ‘il meccanico delle acque’ e lui ha sentito il bisogno di scrivermi a Parigi per dirmi quanto questo appellativo gli piacesse. Del meccanico Massari ha in effetti la modestia e la precisione. In questi viaggi dell’inchiostro niente è lasciato al caso, il pittore programma e dirige il percorso con la minuzia di un marinaio che controlli la marcia del suo battello. E tuttavia l’universo fluido resta il regno dell’incessante ed imprevedibile sorpresa. Che tempesta in una goccia d’inchiostro, che naufragi in una goccia d’acqua!”.
Declinazioni Assorbenti. Antonio Massari va inquadrata come un nuovo riordino critico della sua attività artistica, in vista di una mostra antologica in corso di progettazione.
Profilo biografico dell’artista
Antonio Massari (Lecce, 1932)
La prima formazione avviene a Lecce, dapprima presso il Liceo Classico e poi al locale Istituto Statale d’arte “G. Pellegrino”; nel frattempo frequenta per circa due anni i corsi serali della Scuola d’Arte annessa alla Società Operaia di Mutuo Soccorso “Eugenio Maccagnani” sotto la guida di Luigi Balzani. Dopo la morte del padre (1954), l’artista Michele Massari, Antonio inizia a dipingere con continuità. Nel 1957 si trasferisce a Roma, cui seguirà, dopo una breve permanenza nella città natale, il suo definitivo trasferimento in Lombardia, dove proseguirà per alcuni anni la sua ricerca figurativa intrisa d’impegno civile e politico, così come si avverte nelle opere All’ospizio di mendicità dei Ss. Niccolò e Cataldo di Lecce (1966, Lecce, Collezione del Museo Provinciale “S. Castromediano”) e Prigioniera vietnamita bendata (1968). Vive dapprima in provincia di Bergamo, dove insegna nelle Scuole medie inferiori, finché non si trasferisce a Milano (1970), senza però interrompere i suoi contatti con Lecce, come ribadiscono le mostre ordinate sul territorio salentino, la sua attiva partecipazione al Movimento d’Arte Genetica fondato da Francesco Saverio Dòdaro (dal 1977) e la continua frequentazione di artisti e intellettuali pugliesi.
Dalla fine degli anni ’60 avvia una ricerca sperimentale sulle Carte Assorbenti, un processo “casuale” legato al contatto dell’inchiostro galleggiante con la carta. Lavora a questo ciclo, con numerose varianti – dalle Macchie alle Onde a clessidra e alle Pulsar, passando per Le Carte di Newton, Le Carte di Mozart e Le Carte di Aloysia Carmela – per trentacinque anni; il suo impegno sul fronte delle Carte Assorbenti spinge Pierre Restany a definirlo perentoriamente “Il Meccanico delle acque”. Molto intesa l’attività espositiva, come dimostrano le mostre personali e collettive in Italia e all’estero – ordinate soprattutto in collaborazione con lo Studio D’Ars di Milano – per il cui regesto si rinvia integralmente a un volume monografico edito nel 2010.
Nel corso della sua attività, sin dagli esordi, si è impegnato in una quasi costante attività di scrittore e critico d’arte “abusivo”, come egli stesso si è definito.
È autore di Edoardo (Edizioni D’Ars, Milano 1998) un romanzo dedicato all’amico d’infanzia Edoardo De Candia e Io sono straniero sulla Terra (Edizioni D’Ars, Milano 1999), una raccolta di scritti autobiografici e testi su artisti amici – da Ercole Pignatelli a Rita Guido, Luisa Elia e Salvatore Esposito, solo per fare qualche nome – e personali riflessioni sull’arte contemporanea. Da circa dieci anni è tornato a riflettere sui temi della pittura figurativa: nature morte e ritratti sono i temi prediletti dei suoi dipinti in cui si avverte una forte nostalgia per la sua infanzia e le memorie familiari. La maggior parte dei dipinti sono difatti indissolubilmente legati ai temi e alle suggestioni amate dal padre Michele e ai ritratti delle persone a lui care. Vive e lavora tra Milano e Lecce.
Info: +39 338.63.38.627
Inaugurazione 20 dicembre ore 18
Trattoria Pizzeria Le Macare
via M. Albina, Alezio (LE)
Orari dal martedì alla domenica dalle 19 alle 24
Ingresso libero