INAF - Astronomical Observatory of Bologna
Nulla. Conferenza nell'ambito degli incontri mensili di divulgazione astronomica
Gia' nel Rig Veda, poema sull'origine del mondo, scritto circa 3700 anni fa in India, compare il paradosso del nulla ovvero l'essere del non essere. Alcuni filosofi dell'antica Grecia negarono l'esistenza del nulla sulla base che il 'creatore' non puo' creare qualcosa che non c'e'. Loro contemporanei, invece, complicarono la domanda: meditare sul nulla lo rende qualcosa? Piu' di 3000 anni sono trascorsi prima che il pisano Galileo Galilei ponesse la domanda in termini scientifici corretti: se il nulla esiste deve trovarsi dove non c'e' materia, bisognera' quindi cercarlo nel 'Vuoto'. Da quel momento il vuoto diviene un capitolo della Fisica. Oggi sappiamo che tutto e' fatto di atomi. Che la materia di cui gli atomi sono composti, elettroni, protoni, neutroni, occupa una parte infinitesima del volume di ogni atomo. Il resto pero' non e' vuoto. Contiene 'Campi': gravitazionali, elettrici, magnetici... Solo recentemente la Meccanica Quantistica ha spiegato che questi campi sono energia, ovvero particelle 'virtuali' e possono spontaneamente convertirsi in materia reale. Il vuoto dunque spontaneamente oscilla, quindi qualcosa (il mondo) c'e' invece del nulla perche' il nulla e' 'instabile'. Le moderne teorie hanno reso il nulla, identificato con il vuoto (di materia), molto piu' importante del mondo che vediamo. L'origine dell'Universo dunque, il Big Bang, origina da una fluttuazione del vuoto. Allora tutto ha origine dal nulla? Parleremo del nulla per arrivare a parlare di tante altre cose.