Percezioni visive. Un'importante summa dei lavori del co-fondatore del movimento Groupe de Recherches d'Art Visuel, nato a Parigi nei primi anni '60. Per l'occasione sono esposte alcune significative opere di grande dimensione sul tema della luce, le sue interferenze e l'interazione con lo spettatore.
a cura di Michael Biasi
Dopo l'ampio spazio che Maab Studio d'arte ha dedicato, nelle ultime mostre di questi mesi, ai giovani e promettenti artisti del panorama nazionale, ora la galleria si accinge a proporre un omaggio ad un grande nome di fama mondiale: Horacio Garcia Rossi, principale fautore di GRAV.
Sabato 3 dicembre alle ore 18,30 la galleria di Padova inaugura Percezioni visuali, un'importante summa dei lavori del celebre artista “franco-argentino”, co-fondatore del movimento Groupe de Recherches d'Art Visuel, nato a Parigi nei primi anni '60. Per l'occasione saranno esposte alcune significative opere di grande dimensione
In tutti questi anni non si è mai interrotta la ricerca di Horacio Garcia Rossi sulla problematica del colore-luce, realizzando nella sua intensa carriera sempre nuove opere, eccezionalmente esposte nella galleria di Padova. Da sempre la psicologia del colore e il rapporto fra scrittura e forma sono i temi largamente analizzati nella sua ricerca nella quale, pur restando fedele al suo vocabolario geometrico minimale, Garcia Rossi si concede la libertà e la forza d'espressione poetica, coniugando variabilità, dinamismo percettivo e verità oggettiva.
Seguendone il percorso creativo sembra come ha sottolineato la critica che per lui in principio ci sia il colore, da scoprire nelle affinità interne e nelle regole fondanti, e contemporaneamente sopravvenga la luce, da indagare e riconoscere in quanto capace di variare, rendendo aleatoria la percezione cromatica, magari sostenuta dalle interrelazioni con gli spettatori. Nel suo viaggio intorno alla luce cresce progressivamente l'amplificazione delle interferenze, le variabili luminose, l'interazione con lo spettatore.
Le superfici dei dipinti di Garcia Rossi continuano ancora oggi ad emozionare e a stupire lo spettatore, attraverso un labirinto cromatico che oscilla da una freschezza sintetica ad una piena densità. Il colore ha la funzione di protagonista unico ed assoluto e per mezzo della percezione ottica recupera le parti sfuggenti della realtà dell'universo. In questo percorso si ritrova costantemente l'esigenza di un rapporto geometricamente definito, chiaro e netto, con gli elementi primari della ricerca: basi logico-matematiche, oggetti delimitati, luminosità funzionale, forma concepita plasticamente.
Dopo l’approccio più sperimentale degli anni '60, in cui le opere possono essere manipolate dal pubblico, la ricerca cinetica di Garcia Rossi procede seguendo un indirizzo pittorico di instabilità visiva, soffermandosi sulla problematica del colore-luce. Nel 1962 l'artista inizia ad interessarsi alla luce come mezzo d'espressione plastica e dal '63 al '68 al colore-luce come problematica unificata. Durante quegli anni realizza delle esperienze su "rilievi a luce instabile", "scatole luminose", "strutture a luce instabile", "scatole luce-colore manovrate dagli spettatori", realizzate con opere a tre dimensioni,che includono il movimento o cinetismo.
Nel 1970, l'artista inizia ad interessarsi all'opera a due dimensioni, realizzando delle esperienze sul colore e seguendo la teoria della ricerca continua, con incursioni nel campo della semiotica, ossia del rapporto tra scrittura e forma con i cosiddetti Ritratti dei nomi: l'elemento base è la grafia delle parole che identificano gli elementi plastici (quadrato, cerchio, triangolo, riflesso, colore, linea, spazio, luce) proponendo un'immagine visuale che si identifica con la parola e il suo significato.
In questa ricerca dei rapporti tra parola, forma e significato Garcia Rossi realizza il ritratto del nome di un artista-pittore, basandosi sulla sua opera (come il "ritratto del nome di Mondrian attraverso le sue opere", “il ritratto del nome di Malevich attraverso le sue opere").
In questo spirito si inseriscono i ritratti del nome della figlia, della moglie, di alcuni amici e un autoritratto del suo nome; essi risultano aderire il più possibile al personaggio e alle sue caratteristiche psicologiche, approntando un questionario psico-selettivo, che il soggetto deve compilare. Nel 1978 Garcia Rossi approda alle opere a due dimensioni, dove avviene la fusione completa tra luce e colore in un'unità indissolubile. In queste ricerche il colore non si manifesta né come elemento decorativo in sé, né come varietà di colori abbinati, ma come un conglomerato destinato a creare una nuova struttura di visualizzazione: il cosiddetto “colore-luce” irradiante, che si amalgama nella retina dello spettatore per mezzo di un dosaggio rigoroso e controllato di tutti gli elementi che compongono questa ricerca.
La mostra, a cura di Michael Biasi, rimarrà aperta fino al 30 gennaio 2012.
Breve biografia
Nasce a Buenos Aires in Argentina nel il 24 luglio 1929. Dal 1950 al 1957 frequenta la Scuola Nazionale di Belle Arti di Buenos Aires dove, successivamente, insegna. E’ durante gli studi che conosce Demarco, Le Parc e Sobrino. Tra il 1955 e il '58 partecipa a numerose mostre in Argentina e il America Latina, mentre nel '59 s trasferisce a Parigi dove vive e lavora. L’anno successivo è co-fondatore del Centre de Recherches d’Art Visual e del GRAV (Groupe de Recherches d’Art Visual), il più importante movimento cinetico sorto in Europa. iniziando le sperimentazioni con la luce. Nel 1962 ci sono le prime esposizioni del gruppo e primi incontri con il "Gruppo N" di Padova, il "Gruppo T"di Milano; parallelamente inizia l'organizzazione ed intemazionalizzazione di "Nouvelles tendances", che incontra nel '64. Nel 1963 Museo d'arte moderna, Rio de Janeiro. La mostra "The responsive eye" del MoMA, New York è del '65. Nel 1966 è organizzata l'esposizione del G.R.A.V.alla Galleria Indica, Londra, ma già nel 1968 il G.R.A.V. si scioglie.
Tra le mostre più importanti: Arte Argentina, Kunstalle, Basilea (1971), "12 anni d'arte contemporanea in Francia", Grand Palais, Parigi(1972); Mostra Retrospettiva del G.R.A.V. Como (1975); nel 1979 V Biennale d'Arte Contemporanea, Padova nel 1981 G.R.A.V. , Mostra Storica, Macerata e Arte Programmata e Cinetica, Palazzo Reale, Milano; nel 1984 la 5° Biennale dell'Havana, Cuba; nel 1986 42° Biennale Internazionale, Venezia e 2° Biennale dell'Havana, Cuba- sala personale; nel 1990 Salon grands etjeunes d'aujourd'hui, Grand Palais, Parigi; nel 1991 Salone d'Autunno, Grand Palais, Parigi; nel1998 G.R.A.V., Magasin, Centro d'Arte Contemporanea di Grenoble; nel 2000 espone al Museo di Cambrai, Francia, al Museo di Tokio, al Museo di Osaka; inoltre è allestita la mostra storica del G.R.A.V. presso il Museo di Cholet, Francia; nel 2001 espone alla galleria Denise Renè al Centro Pompidou, Parigi.
Horacio Garcia Rossi - Percezioni visuali
Ufficio stampa
MR Melania Ruggini
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Inaugurazione sabato 3 dicembre, ore 18.30 – 21.30
Maab - Padova
Riviera San benedetto, 15
Orari di apertura: dal mercoledì al sabato 16.30 – 20.00