ContemplAzioni. Un singolare linguaggio figurativo fatto di semplici suggestioni visive: nature morte, paesaggi, figure femminili.
A cura di Mirella Di Peco
Contemplare significa rivolgere lo sguardo verso una cosa, che desta meraviglia o riverenza e fissarla in modo prolungato ed intenso: cosi accade di fronte ai quadri di Massimo Catalani, ammirando l’eloquente silenzio della sua pittura restiamo immobili nelle contemplAzioni.
La mostra ripercorre l’intera carriera dell’artista con opere che evidenziano un singolare linguaggio figurativo fatto di semplici suggestioni visive: nature morte, paesaggi, figure femminili convivono tra le pareti della galleria in una perfetta coerenza linguistica. Massimo Catalani ha studiato negli anni i generi tradizionali e li ha indagati con un metodo scientifico, proprio di un architetto. Egli rappresenta il soggetto reale in una trasposizione quasi fotografica e lo riduce a forma e colore sul piano bidimensionale della tela. Nel campo aperto della figurazione inizia il gioco alla semplificazione delle forme, all’ingrandimento dei volumi, alla costruzione di composizioni inedite ed inquadrature dirette: un gioco che si svolge con un’esibita innocenza che rivela complicità con le strategie concettuali.
Catalani interpreta il mondo con logica classificatoria ed attraverso i suoi elementi costitutivi: terra e mare, entrambi protagonisti di contemplAzioni. Tra le opere esposte, Veteran Boat raffigura una grande vela in primo piano che cela i volti dei componenti dell’equipaggio, dei quali possiamo solo immaginare l’espressione concentrata. Altre imbarcazioni navigano mari meno tempestosi o sono impegnate in lunghe traversate: forse proprio nella circumnavigazione del continente sudamericano, raffigurato con evidenza cartografica in South Atlantic Ocean. Dal mare alla terra, attraversata da paesaggi misteriosi, con una flora rigogliosa e seducente, popolata da donne misteriose che volgono lo sguardo altrove; e dalla terra alla luna, che non è ancora vaga di mirar queste valli e trascorre l’esistenza in contemplando la terra.
Massimo Catalani (1960, Roma-vive e lavora a Roma) esordisce con quadri che raffigurano alimenti, in particolare pastasciutta, frutta e verdura, dipinti a partire dal 1998 ed esposti nella mostra L.I.F.E a New York (galleria PescePalla, 2000): un viaggio in Italia attraverso la pittura dei suoi alimenti tipici. Durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Roma nel chiostro dei SS. Quattro Incoronati presenta la mostra Simboli Sacri con un pane, un vino, due pesci, tutti di dimensioni colossali. Essendo anche architetto, riproduce su tela paesaggi urbani che espone nelle mostre La mia Roma (studio Freyrie &Pestalozza,Milano, 2003 ) e My Urbanity (New York , 2004). Catalani s’ afferma in Asia con un’importante antologica in Corea (a Seul nel 2004) ed in Giappone con la mostra itinerante Radici del Vino Italiano (2007). Partecipa alle campagne di Greenpeace contro l'uso di ogm nel Parmigiano Reggiano e con il lavoro Terra Nuclearizzata(2009). I suoi lavori sono presenti nel cinema di Pupi Avati, Cristina Comencini, Alessandro Benvenuti.
Inaugurazione 3 dicembre ore 18
Artsinergy (nuova sede)
via XX Settembre, 34 - San Benedetto del Tronto (AP)
Lun-sab 10.30-19.30, chiuso martedi