Tedofra ArtGallery
Bologna
via delle Belle Arti, 50
334 7266681 FAX
WEB
Pier Giovanni Bubani
dal 2/12/2011 al 19/12/2011
dal lunedi al sabato ore 12-18

Segnalato da

Luigia Lumia



approfondimenti

Pier Giovanni Bubani



 
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2/12/2011

Pier Giovanni Bubani

Tedofra ArtGallery, Bologna

Segni. Una sorta di scrittura automatica che attraversa, corpo, mente e pittura, "in uno scambio incomprensibile di spinte che solo alla fine trovano una tregua".


comunicato stampa

La galleria d’arte Tedofra Via Belle Arti 50 Bologna ospita per la prima volta nei propri spazi bolognesi la mostra personale di Pier Giovanni Bubani artista di Bagnacavallo (Ravenna) dove vive e lavora.

La sua pittura è luce e fuoco come dice la Beatrice Buscaroli nella sua appassionata critica:
“Tra “porre” e “levare”, credere e dubitare, tra il giallo della luce e quello del fuoco, tra lo scheletro di una croce e il suo colorarsi sta Pier Giovanni Bubani, artista di un secolo che tutto ha visto e tutto ha cancellato.

Perciò sta lì, in un mondo senza tempo dove arde un fuoco antico che dovrebbe significare ogni fuoco, ogni bruciatura, ogni lacerazione. Bubani scava le tele e i fogli e li riempie. Pittura e scultura rapprese insieme, come se fosse necessaria una sintesi estrema di quel che è stato, da Fontana a Burri, dalla ferita al suo sangue…quei rossi, quegli ori, da dove vengono?

Il mistero delle opere di Bubani viene dal fondo. Non sai se il fuoco arrivi prima o dopo, non sai se il rosso o l’oro siano l’ornamento o il sangue. Non sai dove comincia il fondo, innanzitutto.

Affiorano da una caverna scura di neri oppure da neutre carte chiare come le pagine di un manoscritto medievale, affiorano ed esprimono forme della storia, della natura, della religione. Una sorta di scrittura automatica che gli attraversa il corpo e la mente e attraversa il corpo della pittura, in uno scambio incomprensibile di spinte che solo alla fine trovano una tregua. Spinge da dentro il fuoco, spinge da sopra il giallo chiaro della resurrezione. E quei segni, che sembrano scaturire da archeologie segrete e immemori, si dispongono per lui.

Come se naturalmente avessero trovato la strada che cercavano, naturalmente disposte a ornare, a ornarsi, a disporsi in discorso comprensibile. A costruire una minuta bellezza, fragilissima e istantanea, che può anche durare soltanto un momento. O di più.
Per Bruno Bandini

….”Il problema sta proprio lì, nell’immagine e nel suo corpo, nella struttura delle sue forme e nel loro modo di manifestarsi. La linearità espressiva, l’intreccio prevedibile dei riferimenti spaziali e temporali, la trama compositiva, in quelle interpretazioni plurime della lingua della pittura, fanno spazio ad una sorta di pura oggettività dell’evento, liberato da ogni vincolo interpretativo.

Lo sguardo non è più mediatore del senso unitario dell’opera, ma è piuttosto invitato a reagire nei confronti di brandelli di realtà – il “linguaggio” che ascolto, la sua “intonazione” e la “cosa” che osservo – che sottolineano la relazione ambigua, irrisolta, tra soggettività e oggettività, tra passione e norma, tra istinto e virtù.

E’ un po’ come se, riguardando “commossi” quelle opere, fossimo riusciti in un’impresa difficilissima: alludere senza fisicità ed evocare senza immagine. Non è fantascienza, ma semplicemente uno dei modi attraverso i quali il tema della costituzione dell’immagine è oggi di fronte al nostro “sguardo”. Uno sguardo che si è invecchiato senza diventare adulto, che si è dissolto senza consumarsi.”

Inaugurazione sabato 3 dicembre ore 18.00

Tedofra Art Gallery
Via Belle Art 50 Bologna.
Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 12:00 alle 18:00. Ingresso libero.
Ingresso: Libero

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