Palazzo dei Pio
Carpi (MO)
piazza Martiri, 68
059 649955 FAX 059 649361
WEB
Francesco Nonino / Mario Cresci
dal 2/12/2011 al 28/1/2012
gio 10-13 su richiesta, ven - sab - festivi 10-13 e 15-19, 24-31 dicembre chiuso pomeriggio, chiuso il 25-26 dicembre e 1 gennaio

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2/12/2011

Francesco Nonino / Mario Cresci

Palazzo dei Pio, Carpi (MO)

Il testimone: terza video-installazione del ciclo ad Hoc, in cui Nonino si relaziona con il principio tecnico della cronofotografia, una delle prime applicazioni scientifiche nella storia del mezzo fotografico. L'allestimento della mostra "Dentro le cose" di Cresci ruota intorno alla loggia; l'artista parte dall'osservazione dell'architettura del palazzo per dare vita a tutta una serie di immagini fotografiche che sottolineano alcuni dettagli formali o di luce del luogo stesso.


comunicato stampa

Francesco Nonino

Il testimone

A cura di Luca Panaro

“Ad hoc” è un'espressione latina che significa letteralmente “per questo”, si usa per indicare qualcosa concepito appositamente allo scopo, appropriato al contesto.
Ad hoc è il titolo scelto dal critico d'arte Luca Panaro per un ciclo di mostre che prevedono la produzione di tre interventi di video-arte, installati a rotazione nei tre musei di Palazzo dei Pio: Museo del Palazzo, Museo della Città e Museo Monumento al Deportato. Le opere video sono realizzate per l'occasione da tre validi artisti contemporanei, traendo spunto dai principali eventi espositivi tenuti in queste sedi da aprile 2011 a gennaio 2012.

Sabato 3 dicembre ore 17 si inaugura la terza video-installazione di questo ciclo con l'opera di Francesco Nonino. L'intervento dell'artista è collocato all'interno della Sala dei Nomi nel Museo Monumento al Deportato, ma è stato realizzato nella vicina località di Fossoli, presso il Campo di polizia e di transito utilizzato per i deportati politici e razziali destinati ai lager nazisti. L'opera si relaziona inoltre con la mostra Mario Cresci. Dentro le cose che si inaugura contestualmente nelle Logge di primo ordine di Palazzo dei Pio. Riprendendo il principio tecnico della cronofotografia, una delle prime applicazioni scientifiche nella storia del mezzo fotografico, Nonino punta l'obiettivo su una delle baracche del Campo di Fossoli, temporizzando la camera in modo da scattare un fotogramma al minuto per 24 ore. Dal migliaio d'immagini così ottenute, e opportunamente montate in rapida sequenza, nasce una proiezione circolare in cui il tempo di un giorno e di una notte è compresso e accelerato in pochi minuti.

Francesco Nonino
Nato a Udine nel 1960, vive e lavora a Modena. Utilizza la fotografia come mezzo espressivo. La sua formazione scientifica (è medico neurologo) lo spinge a interessarsi dei confini tra arte e scienza in lavori che spesso rimandano a indagini sistematiche e tassonomiche associate a un vissuto personale, e mirate più alla evocazione che alla informazione. Principali mostre personali: 2011, Galerie Jaques Cerami, Couillet (Belgio); 2010, Della Pina Arte Contemporanea, Pietrasanta (LU); 2010, Weber & Weber Arte Contemporanea, MIA Milan Image Art Fair, Milano; 2008, Galleria D406, Modena.
Principali mostre collettive: 2011, “TRA. Edge of becoming”, Palazzo Fortuny, Venezia; 2011, "Sulla fotografia", Rassegna Centrale Fotografia, Rocca Malatestiana, Fano; 2011, "54° Biennale d'Arte di Venezia, Padiglione Italia Emilia Romagna", Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia; 2010, "Il furore delle immagini. Fotografia Italiana dall'archivio di Italo Zannier nella collezione della Fondazione di Venezia", Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; 2010, "Come un soffio dell’anima”, Weber & Weber arte contemporanea, Torino; 2009, "Visione Video", Art Verona, Verona; 2009, "Re-reading the image. Photography as a storage of meaning”, Prague Biennale 4, Praga; 2008, "Videoart Yearbook 2008”, Dipartimento di Arti Visive dell’Università di Bologna e Galleria Civica Trento.

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Mario Cresci

Dentro le cose

La mostra è realizzata grazie all’impegno del Comune di Carpi, del Gruppo Fotografico Grandangolo BFI, di Twin-Set Simona Barbieri e di Nuovagrafica, che continuano nel loro intento di valorizzare l’opera dei grandi maestri della fotografia italiana.

Mario Cresci (Chiavari, 1942) è uno dei protagonisti più interessanti della ricerca fotografica italiana degli ultimi decenni. Fin dalla fine degli anni Sessanta sviluppa un complesso corpo di lavoro che varia dal disegno, alla fotografia, all’installazione. E’ autore, tra i primi della sua generazione, di un’opera eclettica in cui le analisi della percezione visiva e della forma del pensiero artistico e fenomenico si confrontano, negli anni Settanta, con l’esperienza diretta del lavoro sul campo in ambito etnico e antropologico delle regioni del Sud d’Italia. Nella continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo, si concentra sul mezzo fotografico come collegamento concettuale tra il vedere e l’essere coinvolti nei problemi della vita reale.

Il suo lavoro più recente riesce a fondere l’approccio rigoroso, ma anche ludico e dissacratorio, tipico dell’avanguardia italiana degli anni Settanta, a una fervente capacità sperimentale e alla volontà di rendere parte integrante del suo lavoro gli spazi e i luoghi in cui lavora, in linea con una certa tradizione di arte concettuale e con le ultime tendenze. Proprio da questa volontà di sperimentazione nasce il progetto espositivo di Palazzo dei Pio. La mostra si pone infatti come un momento di indagine nell’ambito della percezione stessa del museo e della sua funzione spazio-temporale. La mostra presenta un’ampia serie di opere fotografiche inedite di Mario Cresci, frutto di un lavoro di ricerca che nasce dal territorio, da Palazzo dei Pio e dalla città di Carpi. Continui rimandi fra l’architettura del palazzo e gli oggetti che esso custodisce della cultura e della storia carpigiana, creano un gioco di forme, una mappatura di geometrie e di segni, che pongono l’attenzione su aspetti culturali del territorio in cui l’artista lavora. Entrare nei luoghi di cultura significa per Cresci penetrare nei meccanismi storico-culturali che li circondano e appropriarsene attraverso la restituzione di immagini e forme astratte che hanno comunque una stretta corrispondenza con il reale.

L’allestimento della mostra ruota intorno alla loggia di primo ordine di Palazzo dei Pio articolandosi su due livelli, quello dell’anello interno della loggia e il cortile esterno. L’artista parte dall’osservazione dell’architettura del palazzo per dare vita a tutta una serie di immagini fotografiche che sottolineano alcuni dettagli formali o di luce, mettendone in evidenza le geometrie e creando un effetto di illusione nella percezione del visitatore. L’ambiente genera le opere stesse e ne diventa parte integrante in una insolita sovrapposizione di piani spaziali e temporali. Le fotografie che riproducono giochi di luci e ombre si confondono con le pareti, i ritratti di oggetti artistici o etnografici si scompongono fino a diventare irreali avvicinandosi più alla sfera dell’immaginario che a quella della realtà. Nella prima loggia cinque grandi fotografie ripercorrono in scala reale lo scorrere dinamico della luce che “impressiona” la parete della loggia dall’oculo della corte interna. L’andamento crescente della forma luminosa crea un gioco di luci quasi irreale, da ovale la forma diventa ellittica.

Nella seconda loggia altre cinque fotografie di grande formato giocano con la struttura delle finestre del palazzo. La geometria degli infissi e le tende che si agitano al vento danno origine a una danza di forme in cui lo spazio diventa protagonista principale. Il ritmo della mostra diventa più tradizionale nella terza e quarta loggia, dove alcuni espositori accolgono una serie di fotografie fino a formare due lunghe strisce. Il soggetto delle immagini è una sequenza scattata al Centro ricerca etnografica di Palazzo dei Pio. Cresci, soffermandosi sul truciolo, tecnica di intreccio della paglia nata a Carpi nel XV secolo - utilizzata in seguito anche per realizzare i cappelli delle mondine - è attirato dalle sagome di legno su cui venivano costruiti i cappelli. Scomponendole ne ricava delle forme astratte, quasi dadaiste, ritraendole dall’alto verso il basso sul fondo bianco. Continuando nel percorso circolare della mostra, la forma si materializza anche nel cortile esterno alla loggia: la figura disegnata sulla pavimentazione della corte è proprio un cerchio da cui partono quattro raggi che servono da scolo per l’acqua piovana. Evidenziando quei segni Cresci riprende nuovamente il gioco di forme ottenendo geometrie improbabili da forme reali. Le ultime due fotografie si trovano nella Sala della Torre dell’orologio, in cui due grandi specchi sono fotografati dal centro della stanza. I visitatori entrando vedono gli specchi veri presenti nella stanza e girandosi di 180° la loro riproduzione fotografica subendo un completo disorientamento percettivo, nell’incessante gioco di illusione.

La mostra è accompagnata da un prestigioso libro d’artista bilingue contenente tutte le opere in mostra, un testo critico e vari approfondimenti del curatore della mostra Luca Panaro, critico d'arte e docente di Fotografia all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La pubblicazione è edita da APM Edizioni e distribuita nei migliori bookshop.

www.mariocrescidentrolecose.it

Organizzazione: Comune di Carpi, Palazzo dei Pio, Gruppo Fotografico Grandangolo BFI
Sponsor: Twin-Set Simona Barbieri, Nuovagrafica
Con il contributo di: Ilford
Sponsor tecnico: Eidos
Con il patrocinio di: Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Provincia di Modena, Regione Emilia Romagna, FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) In collaborazione con: Unipol Assicurazioni, Assicoop, Litoweb

Ufficio stampa nazionale:
Agenzia04 via Brugnoli 19/C Bologna tel. 333 1925421 press@agenzia04.com
Ufficio stampa locale:
Servizio Comunicazione Comune di Carpi tel. 059 649777 fax 059 649774 servizio.comunicazione@carpidiem.it

Inaugurazione: sabato 3 dicembre ore 17

Palazzo dei Pio
piazzale Re Astolfo, 1 - Carpi
Orari: Giovedì ore 10-13 su richiesta; venerdì, sabato e festivi 10-13 e 15-19
Chiuso il pom. 24-31 dic. Tutto il 25-26 dic. e 1 gen.
Aperture straordinarie: sabato 3 dic. fino alle ore 24
Ingresso:
Mostre: Intero € 3 ridotto € 2
Musei + Mostre: Intero € 6 ridotto € 4

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