La collettiva vuol essere un tentativo di metter ordine nell'enorme mole di proposte artistiche che arrivano da Oltreoceano.
La Mostra “USA e NON getta” vuol essere un tentativo di metter ordine nell’enorme mole di proposte artistiche che ci arrivano da Oltreoceano, a portata di un click sul nostro computer. Un vortice di offerte che ci porta a fondo con sé, se ci manca un criterio a cui aggrapparci. Dell’ overdose di opere, e di artisti o presunti tali, qualcosa resterà, e durerà oltre il prossimo ventennio. Confermandosi così Arte. Aumentando di valore anche vertiginosamente. Questa Mostra suggerisce una chiave di lettura, la lascia intuire senza dichiararla. Consigli per gli acquisti. Per gli approfondimenti, per quelli sì, per ricevere davvero la chiave di lettura, serve il gallerista.
Brevi note su alcuni degli Artisti in Mostra :
TMNK e SOSIC group (New York): Gli artisti del gruppo SOSIC (Soho Street Ink Collective), AVONE, 2ESAE, SKI, sono già stati invitati assieme al “capogruppo” TMNK (The Me Nobody Knows o semplicemente NOBODY) nel febbraio 2008 a presentare la loro arte durante l’evento "Design and Elastic Mind Exhibit" al MOMA (Museum of Modern Art) di New York. Riferendosi a TMNK ed al gruppo SOSIC è riduttivo parlare di “street art”. “Your work is great, I love it / Le tue opere sono grandiose, le adoro”, disse Whoopi Goldberg quando, dopo aver acquistato due opere di TMNK, andò anche a fargli visita presso la sua Galleria di strada, a New York. C’è chi parla di loro come degli eredi di Jean-Michel Basquiat.
Fotografo, pittore, produttore musicale, artista dei tatuaggi, TMNK e’ veramente un artista la cui creativita’ sconfigge le etichette. TMNK inizia la sua carriera come fotografo di moda di talento in trasferta a Parigi per le collezioni degli stilisti per Essence Magazine, piu’ volte premiato per le sue illustrazioni digitali. Piu’ interessato a fare arte che crearsi un nome TMNK inizio’ la sua straordinaria produzione artistica volando al di fuori del raggio dei radar delle gallerie d’arte esponendo i suoi struggenti, provocativi e audaci lavori con lo pseudonimo di “The Me Nobody Knows” o semplicemente NOBODY. Con questo pseudonimo TMNK intendeva sottolineare le similitudini tra sè e le decine di altri ragazzi di talento della sua community ma sconosciuti al mondo dell’arte.
Così, anche insieme ad alcuni di questi ragazzi (Avone, Ski, 2Esae) nascono opere di grande intensita’, nella grande tradizione delle collaborazioni tra artisti che, a tutti i livelli, rivela la voglia di contaminarsi e di confrontarsi. Una factory di strada nata a Soho che conosce come unico palcoscenico i marciapiedi della Grande Mela; un gruppo di artisti che a volte collaborano mantenendo pero’ la propria prospettiva individuale e i propri messaggi. L’artista ama definire i suoi dipinti come geroglifici urbani. Assemblando, costruendo, decostruendo, dipingendo e graffiando su ogni superficie che trova, i suoi lavori sono pitture rupestri contemporanee che stimolano profonde riflessioni, osservazioni e discussioni. “Quello che creo con la pittura e materiali di scarto riflette il mio modo di essere e il mio punto di vista filosofico sulla realta’ in cui sono immerso durante questo viaggio che chiamiamo vita. Utilizzo i miei dipinti per comunicare visivamente le storie delle persone, luoghi ed esperienze che si intrecciano nel tessuto della vita.
La vita e’ un assemblaggio sorprendente di fili di vario colore, spessore e materiale. Io, il filo ribelle, ho deciso di ignorare la mia insignificanza e di iniziare a tessere invece di essere tessuto, per proclamarmi, audacemente, un artista”. I mixed media paintings di Patterson hanno catturato l’attenzione di curatori internazionali, collezionisti, celebrita’ e perfino altri artisti. Il celebre artista Gus Fink dice “Penso tu sia uno dei migliori in giro. Le tue opere sono stupende. Non riesco a capacitarmi di quanto siano eccezionali. Un po’ di Warhol, Basquiat, Picasso e molto di tuo ovviamente” (fonte: Art In America). Un mix di simboli, astrazione figurativa, parole su uno sfondo socio-politico di estrema attualita’ che, malgrado i paragoni, risulta unicamente irriverente e poetico allo stesso tempo, con tutta la forza e lo spessore dell’arte di strada. TMNK e i SOSIC vivono e lavorano a New York; TMNK si firma con il tag TMNK e 5150.”
LA2 (New York 1967) : Se c’è da puntare su un artista giovane ma con una storia già straordinaria, americano (il che non guasta mai), ancora acquistabile a cifre ragionevoli e destinato a grande rivalutazione, quello è LA2. L’unico vero allievo di Keith Haring, l’unico citato nelle biografie (ed autobiografie) di Haring – fate un giro a qualche fiera d’arte, voltate l’angolo e trovatevi di fronte a un’opera dal tratto inconfondibile…”Ecco un LA2 !” direte… no… è un Haring da centinaia di migliaia di euro…
GUS FINK (Hazleton, Pennsylvania 1979) : Gus Fink è un astro nascente dell’outsider Art americana. Originale interprete della realtà mostruosa che spesso si cela sotto la superficie della società contemporanea, è dotato di un eccezionale, immaginifico estro inventivo - ed ogni sua opera è una fiaba dipinta, che a volte assume favolosi contorni gotici; è quasi impossibile non restarne ammaliati. Tra i cultori del genere è ormai una figura quasi leggendaria. Gus Fink è nato nel 1979 ad Hazleton, Pennsylvania USA. Affascinato dalla pittura fin da bambino, iniziò a dedicarsi seriamente alla sua passione attorno ai 22 anni d’età, cominciando a vendere online le sue opere.
La sua crescente popolarità scatenò l’invidia di un piccolo gruppo di artisti concorrenti, che cercarono di rovinarne nome ed immagine con maliziose distorsioni postate online. Fortunatamente, questo non fece che accrescere l’attenzione attorno al giovane artista. La sua prima Mostra personale fu al Cartoon Network Studios in Burbank, California, nel 2004 : e fu un successo strepitoso. Suoi fumetti son stati pubblicati da Hellcar, Antimatter Hoffman, e nel 2006 Slave Labor Graphics ha pubblicato il suo “Trouble with Igor”.Ora le opere di Gus Fink sono collezionate in tutto il mondo, ed anche il loro valore economico è in costante crescita. Non è una scommessa, ma quasi una solida certezza.
RD357 (New York 1968): RD357 è un protagonista della scena graffitista newyorkese, un writer intensivo attivo a New York da quasi 30 anni, cominciando dai vagoni della metropolitana, e conosciuto col nickname “the last man standing”. Dotato di spettacolare vena creativa che riversa in un particolarissimo stile figurativo gotico/surreal.
Molte TAGS di RD357 sono comparse in Film e TV Shows girati a New York, tra cui : Ghost Busters 1 e 2, Witness to the Mob, Conspiracy Theory, Pink Panther, Run Away Bride, Precious, Law & Order, Rescue Me, The Sopranos, Sex & The City, NYC Ink.
COPE2 (New York 1968) : Una leggenda del graffitismo, Maestro del “graffiti wildstyle” tipico del Bronx. Vanta già prestigiose collaborazioni con Adidas, Footlocker, Converse e Time Magazine.
Da wikipedia : “Fernando Carlo (also known as Cope2) is a graffiti artist from the South Bronx, New York. He has been writing graffiti since 1978-79, and has gained international credit for his work. Though he is now known worldwide, he didn't receive recognition in the mainstream graffiti world until the mid 1990's.Cope2's cousin "Chico 80" influenced Cope into writing. In 1982 he made his own crew called Kids Destroy and eventually it changed to Kings Destroy after he dubbed himself "King of the 4 Line".Cope2 is well-known for his "throw-up" and is also one of the most known users of "wildstyle" graffiti, a style which originated in the Bronx. Cope2 has achieved considerable mainstream success for his artwork and has collaborated and released many projects alongside such names as Adidas and Time Magazine. Some of Cope2's initial commercial artwork has been sold on the Christie's auction block for $1,000(USD) per paintingworld . Early work includes cover art for a Boogie Down Productions album titled "Sex and Violence."
In 2002 Cope2 provided artwork for Adam Bhala Lough's Bomb the System, including the infamous piece on the Brooklyn Bridge. He can be seen on the DVD's behind the scene footage painting one of the pieces at the end of the film. In 2003 Cope2's book entitled "Cope2: True Legend" was published by Righters.com. In 2005, Cope2 collaborated with and designed a pair of sneakers for Converse under the "Chuck Taylor All-Stars" line. Also in 2005, Time Magazine commissioned Cope2, for $20,000(USD), to paint a billboard ad in the SoHo district of Manhattan, New York on Houston and Wooster. The ad depicts the magazines cover with graffiti tags scrawled over it, the text reads "Post-Modernism? Neo-Expressionism? Just Vandalism? Time. Know Why. In 2006 Cope2 appeared in Marc Ecko's video game, Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure. He features as one of the "graffiti legends" who gives the protaginist advice on the graffiti world. His "throw-up" is also widely recognisable throughout the game. Cope2's "throw-up" has also had appearances in other media productions. It has appeared on walls in the videogame GTA IV and in the movie "Shrek The Third" amongst others. In 2008 Cope2 collaborated with Adidas and Footlocker to release a collection of clothes and accessories in Europe. The collection included Baseball Caps, Jackets, T-Shirts, Belts and Sneakers. (…)”
DAVMO (Norfolk, Virginia 1960) : Concettuale, con spunti astratti ma anche realisti, qualche influenza graffitista : è difficile catalogare la produzione artistica di DAVMO, se non come “Arte contemporanea” tout court. A dispetto delle catalogazioni, DAVMO ha raggiunto nelle sue creazioni un solido equilibro compositivo, quasi rigoroso. Figura quasi mitica, esaltata dai collezionisti ben informati ed introdotti sulla scena statunitense; gli “insiders” fanno incetta delle rare sue opere reperibili sul mercato. DAVMO è ormai collezionato in tutto il mondo, e maturo per regalare grandi soddisfazioni ai suoi collezionisti. Luca Sforzini Arte ha il piacere di segnalarlo alla Vostra attenzione.
Scrive lo stesso DAVMO a proposito della sua Arte : “My art can be defined as contemporary, sometimes abstract in nature, and in many ways even conceptual. Some of my work can also be categorized as having a tendency towards realism. Some of my work is accented with a direction towards anti-art, and even graffiti. Some of my work may seem simple however I try to incorporate solid principles of design and composition into all my art. Even when working with principles of design in whatever media I choose to work with I still strive to connect my work on a primitive unconscious level that deals with a wide range of emotions, thoughts, or ideas. I like art that makes you think, but I also like art that makes you feel. That is something that I strive for in my work. There are so many things that influence my work and here is a small list of influences: Alfred Jarry, Franz Kline, Ray Johnson, Jonathan Borofsky, Dieter Roth, Philip Guston, Robert Raushenburg, Andy Warhol, Willem de Kooning, Ida Applebroog, Marcel Duchamp, David Wojnarowicz, Anslem Kiefer, Nick Webb, Jean Michel-Basquiat, Gus Fink, Yoko Ono, Crispin Webb, Joseph Beuys, Julian Schnabel, Chaz Hampton, Miles Carpenter, Skateboarding, Eva Hesse, Todd Hirsch, Louise Lowenthal, Martin Johnson, Surfing, all the Fluxus Artists, Folk Artists, Dadaist Artists, Grafitti Artists, Surrealists, Shrimp, my Friends of AOA, my wife Lisa, my Children, Music, Pop Culture, Religion, Sexuality, Politics, Comedy, Tragedy, Sushi, Mother Nature in how she changes, ages, destroys, and rebirths all things with time. Nothing escapes. The End.”
PAUL KOSTABI (Whittier, California 1962) : Paul Kostabi, pittore e musicista, nasce a Whittier, in California, nel 1962 e attualmente risiede a New York City. E’ fratello dell’artista Mark Kostabi. Dopo la scuola ha viaggiato per tutta l’America proponendo i suoi lavori a Los Angeles, Chicago, Canada e Francia. Dopo aver illustrato numerose copertine di libri, dischi e video, Paul ha orientato la sua pittura verso una scelta multiculturale. Mentre Paul viaggia attraverso il paese facendosi pian piano un nome, trova il tempo per insegnare ai bambini a suonare e a produrre dischi per vari artisti. Infatti come musicista Kostabi ha suonato e collaborato anche con Dee Dee Ramone. Kostabi poi ha dato vita nel 2006 ad un suo studio di registrazione. Sue opere sono presenti in alcuni importanti musei internazionali tra i quali Patterson Museum - New Jersey, Guggenheim Museum - New York, Brooklyn Museum - Connecticut, Millennium Museum e Chelsea Museum of Art.
LEONARDO NIERMAN (Mexico City 1932) : Leonardo Nierman è il più grande pittore astrattista vivente dell’America Latina. Noto come il “Jackson Pollock” messicano – a testimoniarne la grandezza – è apprezzato ed esaltato in tutto il mondo per le sue composizioni cosmiche ed incantate, brillante esempio di fusione tra lo sguardo dell’anima e lo spazio infinito. Sue opere sono presenti nelle collezioni di numerosi Musei sparsi per il mondo, tra cui il Museo Vaticano d’Arte Contemporanea, l’Art Institute di Chicago, il Museum of Fine Arts di Boston, il Museum of Modern Arts di Mexico City, il Museum of Modern Art di Haifa e Tel Aviv, il Museo d’Arte Contemporanea di Madrid. Dotato da ormai 50 anni di un solidissimo mercato in Nord e Sud America, le sue opere non sono ancora approdate nelle aste pubbliche del vecchio continente : validissima ragione per metterlo al volo in collezione… prima che sia troppo tardi per acquistarlo a cifre ragionevoli...
SJK171 (New York 1950s) / FUZZ ONE (New York 1962) / Tracy 168 (New York 1958) : Tre “mostri sacri”, writers leggendari attivi nella metropolitana di New York e pionieri del graffitismo ante litteram. Come si può notare dalle date di nascita (rispettivamente 1950s, 1962 e 1958) si tratta di writers della prima generazione, attivi fin dagli anni ’70 e già ampiamente citati (come Cope2) nei libri di Storia dell’Arte sull’argomento.
USA e NON getta : perché questa Mostra.
Prima tappa della Riforma luterana nell’Arte.
In questo nuovo millennio l’Arte è a portata di un click. Perché mettersi in macchina a macinar chilometri per vedere una tela che possiamo comodamente scrutare a distanza, sul nostro computer, fin dentro le pennellate di colore? Forse per annusarla? Scordiamoci voli aerei ed alberghi da prenotare in vista di una Fiera - gli stand diventano virtuali, online : è già cronaca, non fantasia. I vernissage servono solo per sgranocchiare qualcosa e vedere chi c’è : i collezionisti, avveduti e furbi come volpi,danno un’occhiata, bevono un sorso, salutano, e già fuori dalla porta smanettano sull’ipad per vedere i risultati d’asta dell’artista e cercare le sue opere al prezzo migliore su ebay. I galleristi buttan via tempo, lavoro e denaro. Gli artisti pure. Chi non lo capisce è perduto, e ben gli sta. Insomma, non siamo più noi a muoverci verso l’Arte : l’Arte viene a noi, sulle nostre scrivanie, in tasca, persino in bagno se in mano abbiamo l’iphone. E’ la Riforma luterana nel sistema dell’Arte.
A che serve quindi oggi il gallerista?
Non serve a nulla, se ritiene d’esser il depositario dell’Arte e degli artisti : chiunque disponga di una connessione internet ne è depositario in egual misura. Ogni diversa declinazione di questo paradigma, più che degna del secolo scorso è addirittura cinquecentesca. Non serve a nulla, se propone opere a prezzi non concorrenziali con le Aste e con quanto si trova sul web. E’ il mercato, bellezza. Serve a molto, eccome, se mette le sue competenze a disposizione dei collezionisti e dei compratori occasionali, se li rende partecipi delle sue scoperte. Il vantaggio competitivo del gallerista risiede nella quantità di tempo ed energie che può dedicare all’Arte. Il gallerista dev essere oggi un consulente, la cui prestazione professionale ha valore pari a quella di un avvocato, di un commercialista, di un medico, di un qualunque professionista.
La Mostra “USA e NON getta” è la prima ad ispirarsi a questi principi : vuol essere un tentativo di metter ordine nell’enorme mole di proposte artistiche che ci arrivano da Oltreoceano, a portata di un click. Un vortice di offerte che ci porta a fondo con sé, se ci manca un criterio a cui aggrapparci. Dell’ overdose di opere, e di artisti o presunti tali, qualcosa resterà, e durerà oltre il prossimo ventennio. Confermandosi così Arte. Aumentando di valore anche vertiginosamente. Questa Mostra suggerisce una chiave di lettura, la lascia intuire senza dichiararla. Consigli per gli acquisti. Per gli approfondimenti, per quelli sì, per ricevere davvero la chiave di lettura, serve il gallerista.
Luca Sforzini
Inaugurazione 6 dicembre su invito
Galleria Luca Sforzini Arte
Via Porro, 2 Casteggio (PV)
Orari su appuntamento
Ingresso libero