Galleria Miralli - Palazzo Chigi
Viterbo
via Chigi, 15
0761 340820
WEB
Pietro Perrone e Cornelia Stauffer
dal 15/2/2003 al 1/3/2003
0761 340820
WEB
Segnalato da

Galleria Miralli




 
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15/2/2003

Pietro Perrone e Cornelia Stauffer

Galleria Miralli - Palazzo Chigi, Viterbo

La mostra vuole fornire elementi per una riflessione sulle imprevedibili dinamiche della natura che e' sempre in procinto di muoversi. Il suo movimento puo' essere forza positiva e rigenerativa, ma essendo viva e incontrollabile può sorprendere l'uomo la' dove non c'e' rapporto e armonia.


comunicato stampa

La natura è sempre in procinto di muoversi”

Inaugurazione: Domenica 16 febbraio 2003, ore 11:00
orario 16:30 - 19:30 - escluso i festivi

La mostra vuole fornire elementi per una riflessione sulle imprevedibili dinamiche della natura che è sempre in procinto di muoversi. Il suo movimento può essere forza positiva e rigenerativa, ma essendo viva e incontrollabile può sorprendere l’uomo là dove non c’è rapporto e armonia.

Pietro Perrone, artista italiano che da molti anni vive e lavora a Roma, espone opere di grandi dimensioni, rigorosamente in bianco e nero. Si intitolano Fratture forme vegetali che cercano la luce dopo essersi spezzate nella zona nera del quadro, quella superiore, posta in alto. Lì può avvenire la rottura, non alla radice, non vicino alla terra, ma sopra, nella testa, nelle idee.
I quadri, in materiale sintetico e cartapesta, dipinti ad olio, sono fatti di pennellate tridimensionali. I volumi aggettanti amplificano il lavoro della luce che dipinge insieme all’artista ogni giorno un’altra opera e suggerisce trasformazioni incessanti.

Cornelia Stauffer, artista svizzera, in Italia da molti anni, espone carte di grandi dimensioni lavorate unicamente con la grafite. In un trittico intitolato Vom Saft des jungen Baumes, una pianta fatta a tratti violenti che fanno sentire lo scorrere della linfa all’interno degli steli, si spezza quando arriva al limite del grande foglio di carta e si ripiega su se stessa. Il movimento però non si ferma ma continua nelle ombre o dentro le onde di altri flussi di energia.
L’instabile colore argenteo della matita è sottoposto ai giochi della luce e appare sia sotto forma di gesto scuro e incisivo sia come linea fragile ed evanescente.
Anche lì il materiale evidenzia la trasformazione continua alla quale è soggetta la natura.


Palazzo Chigi, Via Chigi n.15 - Viterbo

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