Dimensioni...Altre. Nei lavori in mostra i colori mettono in risalto i contrasti che intercorrono fra le parti buie e quelle colorate, mentre fra esse si frappongono le figure di cui sfugge il dato reale conosciuto. A cura di Luigi Brandi e Gennaro Stanislao.
a cura di Luigi Brandi e Gennaro Stanislao
Presentazione di Luigi Fusco
Testo Critico a cura di Luigi Fusco: “Dimensioni…Altre”
La “dimensione”, dal latino dimensio, cioè misura, è il numero di gradi di libertà disponibili per il movimento di una qualsiasi figura in un uno spazio. Contestualmente il termine indica i rapporti fra le grandezze che definiscono le forme e le proporzioni di un determinato oggetto.
La “dimensione” o le “dimensioni” possono, altresì, assumere altre valenze od, eventualmente, avere significati “altri”, magari riconducibili all’algebra, ai frattali ed alla geometria differenziale. Elementi sostanzialmente matematici, questi, che, da sempre, sono parte integrante, ed ancor più rappresentativa, dell’intero universo artistico. Sia per le forme che essi esprimono e sia per le regole che li rendono scientificamente caratterizzanti, essi hanno, per secoli, suscitato emozioni ed interrogativi pratici e filosofici nell’animo di tutti gli autori, sia essi pittori che scultori ed architetti, che si sono cimentati nella riproduzione di un concetto matematico, cominciando dai primordi dell’età rinascimentale fino ad arrivare alle contemporanee e fortunate soluzioni figurative ed iconografiche inaugurate, anni or sono, da Maurits Cornelis Escher.
La “dimensione”, poi, per quanto sia anche un termine che, nella società odierna, è frequentemente usato ed abusato, riconduce ad una realtà parallela, ad un supposto spazio separato e distinto da quello conosciuto, ma coesistente con esso, come se fosse una sorta di continuum spazio-temporale.
I diversi significati, nonché le differenti capacità che, nel tempo, sono stati attribuiti alla “dimensione”, possono essere racchiusi in una unico concetto qualificante, in cui prende corpo, in maniera dinamica, l’esperienza della sintesi analitica, estetica e figurativa. Essa non è, però, solo una operazione mentale, ma anche una azione fisica, unitaria e sostanziale, che si concretizza attraverso la manifestazione di una serie di gesti volti alla creazione di figure ed ambientazioni che possano esser apprezzate, ed adeguatamente interpretate, dal punto di vista formale così come da quello inerente, precipuamente, alla sfera estetico-emozionale. Questi fattori sono traducibili in molteplici “punti materiali” che vagano in uno spazio infinito, caratterizzato, quindi, da un imprecisabile numero di varianti tutte indipendenti fra di esse; la loro casualità, ma anche la volontà espressa dal genio umano, li trasferisce, spesso quasi necessariamente, in uno spazio, o dir si voglia “dimensione”, matematicamente già definita.
La ricerca artistica di Mariarosaria Solari prende vita proprio da questi assunti, i cui principi, fra l’altro, sono stati raggiunti nel tempo attraverso una serie di esperienze condotte nel campo della pittura.
Le sue opere sono il risultato di una personale ed originale interpretazione di svariati elementi iconografici che affondano le proprie radici nell’arte classica. Il fondamento portante dei suoi lavori prende vita, come nei secoli passati, dalla visione e dalla libera interpretazione della natura, componendo e smontando, alcune volte, oggetti e figure spesso raffigurati come delle vere e proprie nature morte. In merito, la recente produzione di Solari può essere considerata come una sorta di compendio di Storia dell’Arte, poiché i riferimenti riguardanti la rappresentazione e, contestualmente, la cura nella precisione della definizione del dettaglio nascono da una attento studio sulle peculiarità della pittura greo-romana, su quelle rinascimentali di matrice fiamminga fino a giungere alle straordinarie elaborazioni naturalistiche del Seicento post-caravaggesco ed alla fortunata stagione del “primitivismo” metafisico inventato da Giorgio de Chirico. Il valore aggiunto delle sue opere è, inoltre, messo in evidenza dalle accese cromie che inondano di luce propria le tele totalmente scure e strutturate tramite differenti “dimensioni”.
I colori mettono in risalto i contrasti che intercorrono fra le parti buie e quelle colorate, mentre fra esse si frappongono le figure che sembrano uscire da una “dimensione….altra”, di cui sfugge il dato reale conosciuto. Ogni elemento è reso, però, in maniera razionale tramite forme geometricamente perfette. Sfere, triangoli, quadrati o spesso pseudo-parallelepipedi affiorano, in qualche caso, come interventi collocati liberamente nello spazio definito del supporto in tela.
Un ulteriore rimando alla tradizione pittorica dei secoli passati è, in più, ravvisabile nella sua personale reinterpretazione del dittico e del trittico. Solari ha reinventato alcuni pannelli, in numero di due o di tre e soprattutto concepiti come le medioevali pale d’altare, che non sono legati da alcuna cerniera laterale o da una qualsiasi predella. Ogni pannello è connesso ad un altro e contemporaneamente è indipendente dallo stesso.
Le “dimensioni…altre” di Mariarosaria Solari, in sintesi, non rappresentano di certo il suo punto di arrivo nell’ambito della sua profonda ricerca pittorica, ma possono, di contro, variare ulteriormente in sintonia con la sua personale libertà espressiva e concettuale, a volte ermetica, che già da diversi anni contraddistingue il suo instancabile ed autentico lavoro di pittrice militante.
Maria Rosaria Solari
nata a Salerno, vive ed opera a Caserta. Diplomata presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove è stata allieva di Domenico Spinosa. Docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Cardito (Napoli). E’ stata responsabile grafico del trimestrale di arte e cultura “Artepresente”. Ha tenuto personali e partecipato a collettive in diverse città italiane. Hanno scritto di lei: G. Agnisola, E. Crispolti, L. Fusco, M.R. Arena, S. Costanzo, G. Santabarbara, A. De Falco ed altri.
Museo Civico Arte Contemporanea “Terra di Lavoro” & Cittadella dell’Arte
Il Museo & Cittadella dell’Arte si propone come punto di incontro e di scambi culturali fra gli artisti della Provincia di Caserta, in un comune, come Capua, già attivo nell’ambito della promozione dell’arte contemporanea.
Promotori del progetto sono il Presidente, Sindaco dott. Carmine Antropoli, il Direttore del Museo, Prof. Sac. don Giuseppe Centore, ed il Direttore Artistico, dott. Luigi Brandi.
Il MAC, acronimo del museo capuano, è uno spazio, creato all’interno del recuperato Monastero dei Padri Conventuali di Santa Maria del Carmelo, che ospita gli studi ed i laboratori degli artisti della provincia di Caserta e le mostre di noti ed importanti maestri locali e internazionali.
Diversi sono stati gli eventi inaugurati dall’apertura del Museo & Cittadella dell’Arte, avvenuta il 5 dicembre del 2009.
Centro Culturale “Il Pilastro”
Il Centro Culturale “Il Pilastro” nasce il 24 febbraio del 1994; la sua denominazione deriva dalla circostanza che nella sede del Centro è presente un reperto archeologico del I-II secolo d.C. costituente uno “stipite di un portale di un edificio pubblico”, come da una ricostruzione fatta dalla Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta. Il blocco di calcare è ciò che rimane dello stipite sinistro del portale di un edificio pubblico risalente al I-II secolo d.C. aperto sul cardo (strada orientata nord-sud). Al livello del piano stradale antico furono ritrovati anche basoli non più in sito ma certamente pertinenti al rivestimento della strada.
Patron del Centro Culturale è Gennaro Stanislao, il quale, in quasi venti anni di attività, è riuscito a promuovere innumerevoli appuntamenti culturali, soffermandosi specialmente nell’organizzazione di mostre d’arte contemporanea; in particolare si ricordano le esposizioni dedicate a Carmine Di Ruggiero, Domenico Spinosa e Guglielmo Roehrssen.
Ufficio stampa: Maria Beatrice Crisci bcrisci@tin.it
Inaugurazione giovedì 08 dicembre, ore 17,30
Museo Civico Arte Contemporanea “Terra di Lavoro” & Cittadella dell’Arte – Chiostro dei Carmelitani
Via Asilo Infantile 1 Capua (CE)
Ingresso libero