Palazzo Rasini
Cavenago Brianza (MI)
Piazza Liberta', 18 (piano terra)
02 95241491
WEB
12 Artisti della Permanente
dal 17/12/2011 al 30/1/2012
dal lunedi al giovedi 9-12 e 14-17, ven 9-12

Segnalato da

Anna Cerquetti




 
calendario eventi  :: 




17/12/2011

12 Artisti della Permanente

Palazzo Rasini, Cavenago Brianza (MI)

Per celebrare i 150 anni dell'Unita' d'Italia sono proposte 12 interpretazioni stilistiche sul tema realizzate da 12 artisti della Permanente di Milano: Valentina Galletta, Antonio Tonelli, Orazio Barbagallo, Alfredo Mazzotta, Giovanni Blandino...


comunicato stampa

La mostra promossa dall’Amministrazione Comunale di Cavenago di Brianza (MI), per celebrare i “150 ANNI dell’ UNITA’ d’ ITALIA”, vede protagonisti 12 artisti della “Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente” di Milano. Sede dell’esposizione, le storiche sale del seicentesco Palazzo Rasini. Per l’occasione al posto del solito catalogo, si è pensato a un raffinato calendario celebrativo. Un unico tema interpretato con dodici declinazioni stilistiche dai dodici artisti della “Permanente”.

Valentina Galletta, con l’opera 150 anni Unità d’Italia,fa un omaggio ad uno dei più grandi protagonisti del Risorgimento, Giuseppe Garibaldi. Il ritratto ricorda nostalgicamente una sua foto d’epoca illuminata dai bagliori del tricolore, l’attenzione si concentra sullo sguardo tenace dell’ eroe dei due mondi, caratterizzato dal copricapo etnico, che ne sottolinea le vicissitudini personali. La linea curva costruisce la composizione nel dipinto di Antonio Tonelli, dal titolo Volo ascensionale, in cui i colori ispirano serenità e ottimismo. Mentre una mano scolpisce la costituzione italiana, alcune colombe spiccano il volo verso il sole. La tecnica pittorica aiuta ad evidenziare il senso di levità. La pennellata è rapida, segno del cambiamento e della trasformazione sociale, indizio di un nuovo capitolo di storia che sta per iniziare. Lo spazio e il colore sono gli “attori” scelti dall’artista Paola Grott per l’opera Colori d’Italia. La superficie della tela diventa un terreno astratto sul quale si dispiegano il rosso, il bianco e il verde.

La bandiera si traduce in foglio su cui tracciare, attraverso una scrittura dorata, il futuro del Paese. Le aspettative si traducono in tensione gestuale, le domande che non trovano risposta sono ancora molte, così l’incertezza è tradotta nel caos di un alfabeto da decifrare. Grande Italia è il titolo della creazione di Pia Ruggiu, che si esprime attraverso il materiale cartaceo di propria fabbricazione. La ruvidità del supporto evoca sensazioni tattili e pone l’accento su soluzioni sperimentali, che recuperano il senso artigianale dell’opera d’arte. Ci è mostrata la volontà di costituire la nazione attraverso un disegno, un progetto, che presenta un aspetto “vissuto”, per ricordare la lunga lotta che ha preceduto il grande traguardo. Ad ispirare Orazio Barbagallo è il simbolo per eccellenza: il tricolore. L’opera proposta si intitola Energia e purezza, e unisce al tocco grafico della penna biro le peculiarità pittoriche dell’acquerello. Domina un senso scultoreo nelle forme, che rivelano la tendenza plastica propria dell’autore. Nelle sue “muse” a riecheggiare è il senso metafisico: nate per difendere e servire la nobile causa dell’Unità, si stagliano possenti e fiere, mostrando un corpo indistruttibile. Forte l’impatto emotivo che suscita il dipinto 1861-2011. Unità d’Italia di Antonino Attinà. La poetica espressionista è qui interpretata in maniera personale. Questo è soprattutto evidente nella soluzione del disegno, che guizza con originale fluidità, definendo i tratti del volto di Giuseppe Garibaldi. Le cromie accese giocano su contrasti che vogliono accendere la personalità del protagonista, che infatti indossa la mitica giubba rossa. Alfredo Mazzotta è presente con la creazione dal titolo L’unica bandiera. Su uno sfondo blu elettrico, un personaggio dal sapore minimalista mostra un tricolore simile ad un’onda che sembra avanzare verso di noi. L’opera gioca sullo scontro tra l’andamento curvilineo dei soggetti, che va spezzandosi su quello rettilineo della linea d’orizzonte. Le campiture ampie ed uniformi fanno inoltre risaltare la risoluzione “corpuscolare” della figura stilizzata. Quasi un manifesto il dipinto dell’artista Matteo Cannata, intitolato Omaggio all’Unità d’Italia.

I caratteri fermano con orgoglio una data storica e un tempo sospeso tra passato e presente. L’opera si articola attraverso una sequenza di piani sovrapposti, che sfruttano le trasparenze e vivificano lo spazio. Per l’autore la luce diventa un’attrice talentuosa ed energica, come gli italiani che hanno combattuto per la causa dell’Unità. Il pastello è la tecnica esecutiva scelta da Giovanni Blandino per realizzare Personaggi dell’Unità d’Italia. Il bianco, il rosso e il verde ricalcano simbolicamente il trio rappresentato da Cavour, Mazzini e Garibaldi. I personaggi emanano un’aura poetica, abbozzati eppure tangibili nelle loro sagome inconfondibili. Il segno leggero e nervoso tesse una trama che predilige il tratto, scomponendo l’immagine con una resa raffinata e dal risvolto onirico.
Amore e vita nell’Unità è il titolo del dipinto realizzato da Vito Melotto. L’opera, risolta principalmente con tonalità fredde, sovrappone all’immagine di una madre col suo bambino la nascita della Repubblica Italiana. Interessante è la composizione, estremamente equilibrata. La figura centrale sostiene i pesi visivi e si innesta perfettamente nella frammentazione dello spazio, ripartito tramite i tre rettangoli che si creano con le finestre di sfondo. Una simile sovrapposizione tra situazioni è proposta dall’artista Mirella Gerosa, con l’opera Sguardo al futuro. Una figura femminile, che porta in grembo la vita, si raccorda con l’imminente nascita dell’Italia. Il dipinto vira i colori sui toni bruni e tende alla semplificazione formale, eliminando particolari superflui. L’immagine dipinta tende a ricreare soluzioni scultoree in legno, a confermarlo sono i capelli della donna che ricordano i rami degli alberi. La ricerca sui materiali è il terreno congeniale a Salvatore Sebaste che propone l’opera L’Italia che cresce. Al centro il numero 150 si impone all’attenzione, insieme alla sequenza progressiva di una bambina che si trasforma in donna. Il senso del divenire è chiaro, incorniciato da una scia bianca di colore materico. Il fondo scuro fa risaltare i dettagli incisivi, mentre le colature, come una pioggia vitale, portano ad una rinascita dopo il lungo periodo di siccità.

Giovanni Blandino - Orazio Barbagallo - Alfredo Mazzotta - Antonio Tonelli - Vito Melotto - Valentina Galletta Paola Grott - Matteo Cannata - Salvatore Sebaste - Mirella Gerosa - Pia Ruggiu - Antonino Attinà

Curatore Alfredo Mazzotta
presentazione critica di Miriam giustizieri

inaugurazione 18 dicembre ore 11

Palazzo Rasini
Piazza Liberta', 18 (piano terra) - Cavenago
dal lunedi al giovedì 9,00/12,00 e 14,00/17,00 -venerdì 9,00/12,00

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