Mostra antologica dello scultore bolognese che copre un arco di 40 anni di attivita'. A cura di InArte con Anna Massinissa e Graziano Ronchi.
"Romano Ronchi presenta Ronchi il folle" dall'omonimo libercolo edito in Baraccarda
L'associazione culturale InArte, la Città di Fabriano e la comunità artistica locale
conobbero un anno fa Romano Ronchi ad una mostra collettiva locale attraverso due
sue opere. Opere affascinanti, raffinate, eleganti e contemporaneamente aggressive,
vive.
Oggi la città accoglie la mostra antologica di questo artista che non ha avuto modo
di incontrare in vita, ma che tanta ammirazione ha suscitato nei suoi colleghi.
La Nuova Galleria delle Arti dedica quindi i propri spazi per il periodo Natalizio
all'approfondimento di questo incontro, ospitando una ricca collezione di opere
dell'artista bolognese a testimonianza del suo lavoro svolto con competenza,
caparbietà, ma soprattutto grande ironia nell'arco di 40 anni di attività artistica.
Il figlio dell'artista, oggi cittadino fabrianese, ha pensato e realizzato questa
mostra, insieme ad InArte regalando a Fabriano quella ricchezza che il talento di
ogni artista porta a chi può continuare ad ammirare i suoi lavori.
"Ho scavato e ricreato
atteggiamenti egocentrici
emarginati
svestiti dalla cerebralità
ho fissato continue rincorse
ho plasmato con materia umana
miei compagni
modesti
felici
giovani
liberi"
R. Ronchi
STUDIO APERTO di Luciano Atti
Ho conosciuto Romano Ronchi qualche anno fa occasionalmente, come capita per tanti
altri incontri casuali propiziati da comuni amici. Poteva essere un momento
qualunque di avvicinamento e limitarsi all' aggiunta di un nome ed un recapito sull'
agenda telefonica. Invece così non è stato: qualcosa di diverso, di speciale nel suo
comportamento, estroverso spigoloso ad un tempo, mi ha portato a conoscere più
profondamente l' uomo e l' artista. Frequentando il suo studio ho scoperto pian
piano le molte facce di una personalità dall'inventiva vulcanica, una creatività
poliedrica sempre rinnovata su solide basi tecniche, l' originalità degli spunti
affiancata da una stupefacente abilità artigianale.
Come ben si addice ad un artista Romano ha un temperamento ultrasensibile ed
emotivo, variabile con imprevedibile frequenza, per cui passa dalla discussione
pacata all' invettiva feroce, dal serio racconto di vita vissuta alla fantastica
irrealtà di un mondo fatto di sogni ed avventure incredibili. Il tutto con adeguato
accompagnamento mimico, sicchè già entrando nello sgangherato cancello del suo
studio, prima ancora di scendere dall'auto, il suo viso buio, i capelli
scompigliati, i suoi baffi da pirata frementi, mi anticipano quello che di lì a poco
mi dirà: "stamattina sono arrabbiato nero" (veramente lui è solito usare espressioni
più colorite).
Poi dopo lo sfogo, il discorso si fa più vario e disteso, la mia
intrusione piano piano diventa compagnia accettata e piacevole: un po' come quella
delle caprette che si mettono nei box dei cavalli di razza per tenerli calmi. E
intanto lui lavora, e io mi incanto a guardare quelle sue mani così abili, delicate
e decise ad un tempo, mentre la materia prende forma e colore gradualmente, stupito
ogni volta di questa miracolosa capacità di tradurre in forma espressiva un'
estetica nata nella sua mente. Così seguendolo nel suo lavoro, quasi partecipandovi
in punta di piedi, ho capito che Romano Ronchi sente quello che fa perchè fa quello
che sente: estrinseca la sua anima, il suo carattere più vero attraverso le sue
creazioni che, dietro l' apparente facilità del loro aspetto finale, richiedono
invece tanta forza di ispirazione, tanta volontà e fatica nel realizzarle. Romano
Ronchi è spontaneo come gli alberi del cortile del suo studio, come loro può avere
una scorza ruvida e radici tormentate ma tra le fronde è facile intuire il nascosto
pigolare di uccellini in un sommesso fruscio che è la voce stessa della natura.
Romano Ronchi rifiuta le definizioni, le classificazioni,: è un intellettuale che
rifugge dalle pose narcisistiche e quindi respinge l' intellettualismo.
Ci tengo ad affermare che io mi sento un privilegiato per aver visto nascere molte
sue opere, tra lo sferragliare dei treni, le corse deliranti del suo cane Coccolino,
le nostre chiacchere di sapore vagamente socratico inframmezzate da un caffè, una
sigaretta o dal goloso assaggio di un frutto raccolta dall'albero.
Inaugurazione 23 dicembre ore 17.30
Nuova Galleria delle Arti
Via Vincenzo Gioberti - Fabriano
Ingresso libero