I paesaggi, le vedute e le nature morte dell'artista danno l'impressione d'un paesaggio realmente esistente, ma con un fuoco spostato, cioe' non chiaro, siccome i particolari sono completamente offuscati, mentre gli oggetti reali possono essere percepiti solo come astratte macchie di colore e superfici geometrizzate.
Il pittore accademico Rado Jeric da Maribor nella sua opera artistica preferisce
dedicarsi ai motivi classici, con speciale preferenza per i paesaggi e le
vedute.
Spesso dipinge nature morte floreali, ma di rado sceglie la figura umana, sia il
ritratto che la caricatura.
Di solito utilizza le tecniche tipo l'acrilico su tela, l'acquerello o il
disegno su carta e diverse tecniche grafiche.
Il supporto pittorico viene composto con superfici formative geometrizzate di
forma astratta o stilizzata che il pittore modella con le macchie pastose di
colore mentre i singoli oggetti raffigurati possono essere accentuati con
contorno nero.
Però le superfici formative non rappresentano solo un oggetto statico ma, oltre
alla forma dinamica concava e convessa, contengono la tensione di profondità che
trasmette l'impressione di una deformazione formale assai espressiva.
Nonostante il prevalente effetto bidimensionale dell'immagine, si può scoprire
dappertutto l'applicazione di diversi mezzi che danno l'effetto illusionistico
di profondità dello spazio.
Il campo del quadro è diviso in piani spaziali che possono essere orientati sia
ortogonalmente che diagonalmente formando una tipica rete spaziale.
Rispetto alla prospettiva, si percepisce forse in modo più evidente l'effetto
delle masse di colori cromaticamente modulati, che il pittore rinforza ancora di
più variando i contrasti di colori.
Ai mezzi di prospettiva si lega direttamente anche la composizione che a prima
vista ha un effetto libero - tipo tardo barocco, come un ritaglio libero dalla
natura - ma in realtà è accuratamente ponderata nel senso di un bilanciamento
compositivo.
Gli oggetti raffigurati sono disposti in reti dove vengono accentuate di volta
in volta le linee orizzontali, verticali o diagonali trasmettendo l'impressione
della tessitura di colore.
Tale sistema, ritmato e aperto, continua all'infinito attraverso tutti i
contorni del supporto dove il pittore include gli oggetti "paesaggistici" quali
case, campi, boschi o singoli alberi, strade, fiumi, laghi e nuvole, ma con
l'assenza assoluta delle figure umane.
Spesso si nota anche la presenza centrale di una croce compositiva - spaziale,
che può essere formata da una coppia come il fiume con la strada (con o senza il
ponte), il campo con la strada, il fiume con il campo e simili.
Per un colorista espressivo come Jeric, ha un significato importantissimo la
composizione di colori organizzata in modo armonico secondo il principio
dell'equilibrio delle masse con una gamma di colori eccezionalmente ricca.
In questo modo mantiene il colorito naturale dei paesaggi, conforme alle
caratteristiche geografiche, alla vegetazione e alle stagioni.
È vero che i paesaggi, le vedute e le nature morte dell'artista danno
l'impressione d'un paesaggio realmente esistente, ma con un fuoco spostato, cioè
non chiaro, siccome i particolari sono completamente offuscati, mentre gli
oggetti reali possono essere percepiti solo in forma delle astratte macchie di
colori e delle superfici geometrizzate.
L'intera opera pittorica dell'artista Rado Jeric dà uno spiccato effetto
dinamico con una forte carica espressiva.
Malgrado ciò, trasmette la sensazione di un rifugio intimo del paesaggio
collinoso e l'intimità di questa bella regione slovena che si chiama Stiria
(Stajerska) e particolarmente del suo centro cioè della città di Maribor.
Mario Berdic, critico d'arte
RADO JERIC è nato a Maribor, dove vive e lavora, nel 1948. Diplomato in pittura
all'Accademia di Belle Arti di Lubiana, Slovenia (prof. Kiar Mesko). Paesaggista
e vedutista, lavora soprattutto in olio e acrilico su tela, usa varie tecniche
grafiche.
inaugurazione sabato 22 febbraio, alle ore 18,30
Orario di apertura: dal martedì al sabato h 16-19.30
la roggia
associazione culturale
v.le Trieste, 19 P.B. 167 - 33170 Pordenone tel. e fax 0434 552174