Galleria Opera Unica
Roma
via della Reginella, 26
06 68809645
WEB
Adele Ceraudo
dal 18/1/2012 al 24/1/2012
24 ore su 24

Segnalato da

Takeawaygallery



approfondimenti

Adele Ceraudo



 
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18/1/2012

Adele Ceraudo

Galleria Opera Unica, Roma

Guardami. Una scenografia traboccante in cui gli elementi posti davanti agli occhi sono articolazione di un processo creativo, dove e' protagonista il corpo femminile.


comunicato stampa

a cura di Takeawaygallery

Guardami. Il corpo nudo, dettagli di pose esposte, e lo sguardo richiamato, invocato, desiderato. È un tutt’uno, ed è gioco di scomposizione e ricombinazione, è immagine e significato ed espressione, è tutto quanto ciò da cui parte Adele Ceraudo per quest’opera unica che è propriamente unica e sola, intera e completa, compiuta, ma che ugualmente si compone e si distribuisce attraverso lo spazio, assegnandosi prospettive discontinue. Guardami, l’innesco del disegno apre e si espande al dinamismo delle sovrapposizioni, le immagini si fondono al fondo di una lontananza, ingigantite e come scrutate dentro l’anima del loro movimento; per trasferirsi il tutto, e collegarsi e ritrovarsi sul letto di un fiume fra scrittura e segni, intendimenti e decifrazioni, un tappeto di parole che ancor più estende il senso e l’attesa dello sguardo. Guardami, perché è dallo sguardo che bisogna partire, e allo sguardo bisogna arrivare.

Oggi Adele Ceraudo inventa uno spazio per il suo sguardo e per lo sguardo di chi osserva, compone una scenografia traboccante in cui gli elementi posti davanti agli occhi sono articolazione di un processo creativo, l’esposizione si perde nella rappresentazione.

Il disegno innanzitutto. Tre riprese di un corpo femminile, tre nudi in sequenza che il disegno fa scaturire da profondità di toni carnali. Questa donna, questa nudità disarmata e sensuale, è primaditutto forma per un ideale primigenio di bellezza e armonia, essa è la proporzione visibile che racchiude e interpreta le fisionomie dell’anima. La “grazia” esteriore è l’involucro smagliante, simbolo, figura ed essenza di interiorità e presenza. Ma poi, e al tempo stesso, la donna di Ceraudo, la pelle e gli aspetti, i portamenti e le pose, sono i modi con cui la vita stessa si rappresenta, questa donna è ombelico del mondo perché in lei è la forza creatrice, rigeneratrice, altrice, in lei la bellezza si fa energia in grado di ornare ed educare, lei è il fulcro armonico su cui giace l’esistenza, su cui incentrare una riconosciuta accezione del mondo.

Il disegno – raffinato, prezioso, denso di chiaro-scuri e sbalzi plastici, condotto su un andamento sincopato di linee guizzanti e arabeschi interrotti, segnato di altri tratti grafici e con successivi interventi di colore e materia – misura accuratamente le cadenze dell’immagine e ne attinge la dimensione poetica. L’arte riproduce una fisicità perfettamente appagata, e pure al postutto ne lascia percepire tutto il furore e il suo demonismo. La sua sacra mondanità.

Ecco dunque, emerse da questo alveo vitale, l’immagine e le tre pose si trasferiscono nella sistemazione fantastica e drammatica della elaborazione digitale su pellicola microforata. Adele Ceraudo così estende, alimenta il dato visivo, gli fa abitare il fondale scenico dell’appariscenza da cui traspare il retrostante, superficie lucida e baluginio corrusco ad ammantare di luce la nudità dell’immagine. Il corpo si fa modificazione d’ombre, snodo di gesti e posture, nebbia d’apparenza che invece rivela un apparire, l’apparizione della bellezza. E il tormento della sua vaghezza.

E poi, la parola. Un pavimento di scrittura – su cui l’artista ora denuda anima e psiche, su cui dà corpo e visibilità ad un’intimità di sogni, esperienze, conoscenze – si tende come complemento e completamento di scambio e partecipazione. Il senso intelligibile e logico dello scritto si sbalza da e su un altro senso comunicativo, che è quello incantatorio del suo esser segno, dell’aver anch’esso un corpo fisico esibito a produrre emanazioni sensibili.

L’opera, adesso, vive dello sguardo di chi l’osserva, attiva le interpretazioni e i momenti e l’arte di Adele Ceraudo sta in fondo in questa capacità di tenere sulla scena di ogni sguardo la simultaneità e la forza individuale, quel mistero di bellezza e sofferenza che da un corpo femminile, e da una visione tutta femminile, ci afferma la nostra comune umanità. Ebbene, Guardami.
Francesco Giulio Farachi

Contatti: 06.68809645, info@takeawaygallery.it

Inaugurazione: giovedì 19 gennaio ore 18.30

Galleria Opera Unica
Via della Reginella 26, Roma
Orario: l’opera è visibile 24 ore su 24
Ingresso libero

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