Ex Fabbrica delle bambole
Milano
via Dionigi Bussola, 6
02 36522487
WEB
Flavio Garavaglia
dal 16/1/2012 al 8/2/2012
lun-ven 15-19

Segnalato da

Ex Fabbrica delle bambole



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Flavio Garavaglia



 
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16/1/2012

Flavio Garavaglia

Ex Fabbrica delle bambole, Milano

"La ripetitivita' delle immagini obbligano il fruitore ad un difficile esercizio di concentrazione nel tentativo di trovare un punto d'appoggio. Cio' che si comunica non conta, l'importante e' il flusso comunicativo". (F. Garavaglia)


comunicato stampa

Quarantenne, benché diplomato in psicopedagogia, è attratto dalle tecnologie visive (cromatologia, illuminotecnica, computer-grafica), prima applicate negli allestimenti pubblicitari, poi alla scenotecnica, infine alla composizione pittorica che, dagli anni Novanta diviene la sua occupazione principale. Garavaglia ha partecipato a svariati concorsi, mostre personali e collettive, tra le più importanti: la Personale alla Fondazione D’Ars (Milano 2008), la mostra “Il Credente e il Mutante” Mia Lurgo Gallery (Lugano 2009), Personale alla Sala Nevera di Casa Morandi (Saronno 2010).

Idealmente antiaccademico, la sua formazione ha un percorso che si dispiega subito secondo un rigore nel quale la figura e la spazialità si equiparano poi; Garavaglia, più che astratto, è votato al distacco dai registri emotivi, fino all’estremismo subliminale che approderà alla struttura del matema.

Flavio Garavaglia è colto e non a caso i suoi riferimenti vanno da Piet Mondrian a Damien Hirst, tramite Kazimir Malevich, Josef Albers, Agnes Martin, Barnett Newman. Lui dice che “il referente universale cui aspira la sua poetica - come in matematica - esige la spersonalizzazione”, ciò che vale quanto al soggetto, ma non più quanto alla vibrazione che intrattiene sul tableau, ed è ancora lui che dice: “La ripetitività delle immagini (numeri, punti, lettere, e così via), obbligano il fruitore ad un difficile esercizio di concentrazione nel tentativo di trovare un punto d’appoggio. Ciò che si comunica non conta, l’importante è il flusso comunicativo.”.

Ciò che vuole Garavaglia è la cattura dello sguardo sul registro asettico del segno, ma, mentre lui si defila dal protagonismo dell’Io, sul versante dell’Altro risulta che da quel carico etico che è la poiesis non ci si sottrae alla responsabilità dell’aesthesis: l’opera è puro fremito del matema. (Gustavo Bonora)

ufficio stampa ANANCHE - Daniela Basadelli Delegà, T .: +39 02 89408965, M .: +39 335 560 0404, M .: +39 377 190 2033 mailto: ananche@ananche.com

Vernissage Martedì 17 Gennaio 2012 ore 18,30

Ex Fabbrica delle bambole
via Dionigi Bussola 6 - Milano
Lunedì-venerdì dalle ore 15 alle ore 19. Sabato e domenica su appuntamento
Ingresso libero

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