"La ripetitivita' delle immagini obbligano il fruitore ad un difficile esercizio di concentrazione nel tentativo di trovare un punto d'appoggio. Cio' che si comunica non conta, l'importante e' il flusso comunicativo". (F. Garavaglia)
Quarantenne, benché diplomato in psicopedagogia, è attratto dalle tecnologie visive
(cromatologia, illuminotecnica, computer-grafica), prima applicate negli
allestimenti pubblicitari, poi alla scenotecnica, infine alla composizione
pittorica che, dagli anni Novanta diviene la sua occupazione principale. Garavaglia
ha partecipato a svariati concorsi, mostre personali e collettive, tra le più
importanti: la Personale alla Fondazione D’Ars (Milano 2008), la mostra “Il
Credente e il Mutante” Mia Lurgo Gallery (Lugano 2009), Personale alla Sala Nevera
di Casa Morandi (Saronno 2010).
Idealmente antiaccademico, la sua formazione ha un percorso che si dispiega subito
secondo un rigore nel quale la figura e la spazialità si equiparano poi;
Garavaglia, più che astratto, è votato al distacco dai registri emotivi, fino
all’estremismo subliminale che approderà alla struttura del matema.
Flavio Garavaglia è colto e non a caso i suoi riferimenti vanno da Piet Mondrian a
Damien Hirst, tramite Kazimir Malevich, Josef Albers, Agnes Martin, Barnett Newman.
Lui dice che “il referente universale cui aspira la sua poetica - come in
matematica - esige la spersonalizzazione”, ciò che vale quanto al soggetto, ma non
più quanto alla vibrazione che intrattiene sul tableau, ed è ancora lui che dice:
“La ripetitività delle immagini (numeri, punti, lettere, e così via), obbligano il
fruitore ad un difficile esercizio di concentrazione nel tentativo di trovare un
punto d’appoggio. Ciò che si comunica non conta, l’importante è il flusso
comunicativo.”.
Ciò che vuole Garavaglia è la cattura dello sguardo sul registro asettico del
segno, ma, mentre lui si defila dal protagonismo dell’Io, sul versante dell’Altro
risulta che da quel carico etico che è la poiesis non ci si sottrae alla
responsabilità dell’aesthesis: l’opera è puro fremito del matema. (Gustavo Bonora)
ufficio stampa ANANCHE - Daniela Basadelli Delegà, T .: +39 02 89408965, M .: +39 335 560 0404, M .: +39 377 190 2033
mailto: ananche@ananche.com
Vernissage Martedì 17 Gennaio 2012 ore 18,30
Ex Fabbrica delle bambole
via Dionigi Bussola 6 - Milano
Lunedì-venerdì dalle ore 15 alle ore 19. Sabato e domenica su appuntamento
Ingresso libero