La mostra, che si svolge simultaneamente negli spazi della Galleria Enrico Fornello e della Galleria Federico Luger, presenta un excursus nella ricerca di Pettena attraverso video, installazioni e performances: un'architettura prodotta e lavorata con gli strumenti dell'arte e della natura.
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Una mostra personale di Gianni Pettena si svolgerà simultaneamente negli spazi della Galleria Enrico Fornello e della Galleria Federico Luger a Milano, in cui verrà esposto sia il lavoro storico che quello contemporaneo.
Gianni Pettena, che da sempre indaga lo spazio tra arte e architettura, compagno di strada di Robert Smithson e Gordon Matta-Clark, ha operato tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70 in Italia e negli Stati Uniti, nei deserti del Sud Ovest come nelle frange suburbane di città del Mid e South West.
Oggi, in continuità con quegli anni, con gli stessi strumenti, la ricerca di Pettena, attraverso video, installazioni, performances, architetture, si può definire un’architettura prodotta e lavorata con gli strumenti dell’arte e della natura. Un’enciclopedia di statements, teorizzazioni e fisicizzazioni spaziali che aiutano a comprendere il mondo, tra natura e artificio, a eliminarne i conflitti, a far prevalere per una volta, evidenziando il luogo dell’intuizione, la natura con le sue leggi trascritte anche in architettura, come il sistema della sezione aurea, e le leggi della percezione spaziale.
Lo spazio di Pettena ritrova la contemplazione, l’osservazione consapevole dei luoghi, la presenza del passato come insegnamento, le necessità della critica e dell’ironia nella lettura di un mondo fisico ove la presenza dell’uomo ritrova congruenza e consonanza con la natura, da cui deriva regole di “corportamento”…
Le due mostre dialogano e si integrano: due spazi diversi lavorati, letti come uno spartito, su cui e in cui si sovrappongono discorsi raccontati nella stessa lingua…..
Gianni Pettena (Bolzano, 1940) fondatore alla fine degli anni '60 a Firenze del movimento “architettura radicale” insieme a Superstudio, Archizoom, UFO, nel 1971 viene invitato negli Stati Uniti come artist-in-residence al Minneapolis College of Art and Design di Minneapolis, e l'anno successivo alla University of Utah di Salt Lake City. Nel 1972 realizza la sua prima mostra personale alla John Weber Gallery a New York. Negli anni successivi si dedica sia all'attività di artista che a quella accademica, spesso indagando, grazie anche alla sua attività di critico, le connessioni tra le proposte delle generazioni più giovani e il retaggio della sperimentazione iniziata negli anni ‘60. E’ il primo architetto “radicale” a cui il Frac Centre di Orléans dedica una grande antologica (Gianni Pettena. Le métier de l’architecte, 2002) arricchita da una monografia, pubblicata anche in italiano/inglese l’anno successivo da Silvana Editoriale (Gianni Pettena, 2003) Le opere di Gianni Pettena, in particolare i lavori del cosiddetto periodo ‘americano’ e i molti disegni la cui visionarietà si è poi spesso tradotta in profetica realtà, assumono un valore che viene ormai considerato storico, tanto per la sua specificità e unicità all’interno della sperimentazione radicale degli anni Sessanta e Settanta quanto per i suoi influssi sul mondo dell’architettura, del design e dell’arte contemporanea. Il suo lavoro è stato presentato nelle più prestigiose esposizioni , musei e istituzioni internazionali e nazionali, dalla Biennale di Venezia al Mori Museum di Tokyo, dal PAC di Milano al Barbican Center di Londra, dal Gamec di Bergamo al Pompidou di Parigi e Metz, alla Biennale di Berlino e il Padiglione Italia all’Expo 2010 di Shangai. E’ del 2009 la sua prima mostra personale alla Galleria Enrico Fornello.
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Gianni Pettena, a fellow traveller and friend of Robert Smithson and Gordon Matta-Clark, has investigated since the beginning the relationship between art and architecture and worked in the late ‘60s and early ‘70s both in Italy and in the US, in the deserts of South West as well as in the suburban fringes of Mid and Southwestern cities.
Today, following the path traced in those years and using the same instruments, Pettena’ research, carried out by means of videos, installations, performances and architectures, can be defined as an architecture produced and worked out with the instruments of art and nature. An encyclopedia of statements on space, both theoretical and physical, helpful in understanding the world, between nature and artifice, in removing its conflicts so that, by stressing the role of intuition, nature can for once prevail through its rules, such as the sezione aurea system and the laws of space perception, translated into architecture.
Pettena’s space finds again contemplation, awareness in observing nature, the presence of the past as education, the necessity of being critical and ironical with respect to a physical world where the presence of man can find suitability and agreement with nature, from which ‘behavioural’ rules are derived…
The two exhibitions hold a dialogue between them and each supplements the other: two different spaces worked, read like a musical score, on which and in which tales narrated in the same language superimpose themselves.....
Gianni Pettena (1940) founder in the late '60s in Florence of the “radical architecture” movement together with Superstudio, Archizoom, UFO, in 1971 is invited in the USA as artist-in-residence at the Minneapolis College of Art and Design, and in 1972 at the University of Utah in Salt Lake City. In 1972 he also has his first one-man show, at John Weber Gallery in New York. In the following years he works both as an artist and a university teacher often investigating, through his activity as a critic, the relationships between the proposals of the younger generations and the heritage of the experimentation started in the ‘60s. He is the first “radical” architect to have a great anthological exhibition at the Frac Centre in Orléans (Gianni Pettena. Le métier de l’architecte, 2002) accompanied by a monography also published the following year in Italian/English by Silvana Editoriale (Gianni Pettena, 2003). Gianni Pettena’ s works, especially the ones of the so-called ‘American’ period, and his many visionary drawings which later often showed a prophetic reality, have by now a historical value both for their specificity and uniqueness within the radical experimentation of the Sixties and Seventies and for their influence on the world of contemporary architecture, art and design. His work was presented in important exhibitions, museums and national and international institutions such as the Venice Biennal, Mori Museum in Tokyo, PAC in Milan, Barbican Center in Londra, Gamec in Bergamo, Pompidou Centre in Paris and Metz, Berlin Biennal, Italian Pavillon at the 2010 Shangai Expo. In 2009 he had his first one-man show at the Enrico Fornello Gallery.
Inaugurazione: 18. 01. 2012 ore 19-21
Federico Luger
via Circo, 1 Milano
Lun-ven 15-19.30
Ingresso libero