Provino - Effetti collaterali. L'antologica, a cura di Ezio Pagano, comprende 110 opere, olii su tela realizzati tra il 1978 e il 2011 appartenenti al ciclo della grafo-pittura. Lavori dai titoli suggestivi e per certi versi provocatori, dove la manipolazione della forma si unisce ad una destrutturazione 'ironica' del contenuto.
a cura di Ezio Pagano
Dopo undici anni torna ad esporre a Palermo, nei saloni del piano nobile di Palazzo Sant’Elia, l’artista bagherese Salvatore Provino con la mostra dal titolo “Provino - Effetti collaterali”. L’esposizione, promossa dalla Provincia Regionale di Palermo e curata da Ezio Pagano, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, da Museum-Osservatorio dell’Arte Contemporanea in Sicilia di Bagheria e prodotta da Valur, sarà inaugurata il 19 gennaio alle ore 18,00 dal Presidente della Provincia, Giovanni Avanti, dall’artista, dall’assessore provinciale alla Cultura e ai Beni Culturali, Pietro Vazzana, il curatore Ezio Pagano e il critico d’arte Giorgio Di Genova.
L’antologica comprende 110 opere, olii su tela realizzati tra il 1978 e il 2011 appartenenti al ciclo della grafo-pittura, che fa seguito al periodo figurativo, a quello figurativo-baconiano, a quello delle metamorfosi e al periodo delle geometrie non euclidee. “La grafo-pittura di Provino è un universo immaginifico, dove l’artista – spiega il curatore – fonde segno e pittura, dando origine a quella che è considerata la sua cifra stilistica”.
Giorgio Di Genova, autore del testo critico in catalogo, sottolinea: “si avvale costantemente di un crogiolo metamorfico, in cui vengono mescolati scomposizione cubista e aniconismo informale, con preferenze segniche, che in seguito si fanno talora gestuali ad attestare un’ormai maturità linguistica che ha imposto Salvatore come uno degli artisti più validi ed originali della sua generazione [...]”.
Nascono così opere dai titoli suggestivi e per certi versi provocatori, dove la manipolazione della forma si unisce ad una destrutturazione “ironica” del contenuto: Alba, Caro Rembrandt, Cranio dell’universo, Viaggio oltre, solo per citare alcuni lavori. “Palazzo Sant’Elia – commenta il presidente Avanti – come alcuni tra i più importanti centri espositivi del mondo, ospita le opere di Salvatore Provino, figlio illustre della nostra terra che, con la sua creatività, con la forza visionaria della sua pittura, ha oltrepassato i confini e annullato le distanze, esponendo in mezza Europa e in tre continenti. Questa mostra – prosegue Avanti – è un tributo alla sua arte, frutto di studi, sperimentazioni, suggestioni, affannose ricerche di nuove realtà visive che appartengono ormai al patrimonio universale dell’arte e che sono compiuta espressione della sua capacità di guardare oltre l’oggettività per andare dentro l’essenza delle cose”.
“Per Provino – spiega ancora il curatore Ezio Pagano – non esistono scorciatoie e nemmeno strategie o rincorse di mode, ma solo un percorso tenace, fatto di attraversamenti, che prende forza dalla sua qualità pittorica, che gli permette di essere contemporaneo perché ha saputo assorbire le lezioni delle avanguardie, fondendole in un linguaggio fascinoso, nuovo, unico e riconoscibile, che lo pone ai vertici dell’astrazione italiana. Questa mostra vuole essere, prima di tutto, un omaggio alla carriera di Salvatore Provino”.
Inaugurazione 19 gennaio alle ore 18
Palazzo Sant'Elia
via Maqueda, 81 - Palermo
Dal martedi al sabato dalle ore 9.30 alle ore 19.30; domenica e festivi dalle 9.30 alle 13; lunedi chiuso
Ingresso libero