Napoli Teatro 1963-1985. L'esposizione dedicata al regista Gennaro Vitiello riunisce bozzetti, manifesti, foto di scena e documenti che ripercorrono alcuni momenti della storia della Scuola di scenografia dell'Accademia.
a cura di Giovanni Girosi e Paola Visone
Una mostra documentaria su Gennaro Vitiello dal Teatro Esse a Libera Scena Ensemble
Sarà inaugurata
martedì 24 gennaio p.v., per il ciclo di mostre “I Maestri dell’Accademia”
all’Accademia di Belle Arti di Napoli (Via Bellini 36/via Costantinopoli
107) - diretta da Giovanna Cassese e presieduta da Sergio Sciarelli –
“Due Teatri Un Regista. Napoli Teatro 1963-1985”, l’esposizione dedicata al
regista d’avanguardia Gennaro Vitiello.
A cura di
Giovanni Girosi e Paola Visone, la mostra – promossa e organizzata
dall’Accademia di Belle Arti di Napoli in collaborazione con l’associazione
Scena sperimentale Gennaro Vitiello presieduta da Cordelia Vitiello - riunisce
un’ampia documentazione costituita da bozzetti, manifesti, foto di scena,
documenti (lettere, progetti, statuti, etc.) che, indagati nell’ambito di un più
ampio progetto di ricerca, ripercorrono e ricostruiscono significativamente
alcuni momenti della storia della Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle
Arti di Napoli - fondata nel 1816 da Antonio Niccolini - tratteggiando il volto
umano e professionale di Gennaro Vitiello (Torre del Greco, 1929-Napoli, 1985).
La
mostra. Tutto
il progetto di ricerca e documentazione della mostra è stato finalizzato a
comparare drammaturgie e allestimenti relativi ad uno dei periodi più
significativi della storia dello spettacolo e culturale di Napoli, al fine di
poter delineare un quadro generale dell’attività teatrale di Vitiello con uno
sguardo attento alla contemporanea produzione partenopea e alla presenza in
città di compagnie, gruppi, collettivi italiani e stranieri, ma anche del coevo
panorama partenopeo delle arti figurative, esplorando l’attività di istituzioni
e soprattutto il fervore di proposte di alcune gallerie di arte contemporanea. Per
tutto il periodo di esposizione la mostra sarà accompagnata da eventi
collaterali che saranno di volta in volta annunciati.
Il
catalogo. A completamento
della mostra, un catalogo (Vereja Editore) che - a cura degli stessi Giovanni
Girosi e Paola Visone con un’introduzione di Giovanna Cassese - ricco di
immagini e contenuti, con presentazioni di Sergio Sciarelli e Cordelia Vitiello,
si configura come occasione di riflessione e confronto sul coevo dibattito
culturale. I saggi di Lorenzo Mango e Giulio Baffi per la storia del teatro, di
Mario Franco per il cinema, di Aurora Spinosa per gallerie d’arte e di Mario
Santella sull’attore delineano il contesto in cui si colloca l’esperienza di
Gennaro Vitiello; il ruolo svolto negli anni del decentramento e l’eredità della
sua indagine sono analizzati da Annamaria Sapienza, Stefano de Stefano e Marta
Porzio. Rino Mele, Vanda Monaco, Enrico Fiore, Franco de Ciuceis, Ettore
Massarese illustrano il profilo umano e professionale del regista e gli esiti
della sua attività di sperimentazione, il contributo di Giovanni Girosi e Paola
Visone, insieme alle dense e affettuose testimonianze, ne percorre tutta
l’attività dal Teatro Esse al Teatro nel Garage.
Gennaro
Vitiello. Fin
dal 1964, infatti, Vitiello partecipò insieme ad altri che erano o sarebbero poi
stati anche docenti in Accademia (Anna Caputi, Antonio Capodanno, Carlo de
Simone, Giovanni Girosi, Odette Nicoletti, Mario Miano) alle attività di ricerca
e sperimentazione del Teatro
Esse.
Esperienze particolarmente significative per comprendere l’essenza della ricerca registica
di Vitiello sono rappresentate dagli allestimenti di Moscheta del
Ruzante, messa in scena con la collaborazione degli operai dello stabilimento
AERFER di Pozzuoli nel febbraio del 1965, la Magia della Farfalla di
Federico Garcia Lorca del dicembre 1966,
I Cenci di Artaud, I Negri di Genet, Medea del 1970.
Gli
anni ’70 furono poi all’insegna del cambiamento, densi di dibattiti, proposte,
progetti sul grande tema del Decentramento e conducono Vitiello dal Centro
Teatro Esse di via Martucci a Torre del Greco: nacque così la Libera
Scena Ensemble.
Il clima politico e culturale del paese cominciava profondamente a mutare e
Vitiello, con precoce intuizione, ne andava interpretando gli umori, passando
dalla cantina off della Napoli “bene” al teatro laboratorio di
periferia. Sono gli anni in cui condivise la ricerca sulla dimensione civile
dell’arte scenica con Riccardo Dalisi (Ur Faust 1973, La Morte di
Empedocle 1973) e Salvatore Emblema (Padrone e sotto, 1975). Tra gli
allestimenti di maggior rilievo della cooperativa teatrale Libera Scena
Ensemble si ricordano Mamma’ chi è del 1978, La storia di
Cenerentola alla maniera de del 1979 (adattamento da Dodici
Cenerentole in cerca d’autore di Rita Cirio ed Emanuele Luzzati),
Woyzech di Buchner.
Scuola di Scenografia dell’Accademia. Tra le più
antiche d’Europa, la Scuola di Scenografia di Napoli fondata da Antonio
Niccolini con Regio Decreto del 26 dicembre 1816 è gloriosa per il suo passato e
attiva e feconda di collaborazioni con enti pubblici e privati nel suo presente
e ha sempre formato eccellenze, puntando sulla produzione, sulla ricerca e
sull’innovazione e oggi anche grazie alla nuova organizzazione didattica e alla
ripensata offerta formativa, un triennio ordinamentale e un biennio sperimentale
con due percorsi, scenografia teatrale e scenografia per il cinema e la
televisione. Ha formato poi, non solo scenografi, ma generazioni di artisti
dello spettacolo, tra cui costumisti e registi di fama
internazionale.
Dichiarazione
del Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Giovanna
Cassese:
“Aver
ricostruito con passione e dedizione da parte di Giovanni Girosi e Paola Visone,
professori di quest’Accademia rispettivamente di Scenotecnica e Storia dello
Spettacolo, questo segmento di recente storia dello spettacolo partenopea, è
parte di un progetto più complessivo che vede impegnata questa direzione in una
volontà di riappropriazione del passato più o meno recente dell’Istituzione,
riappropriazione che passa anche per la valorizzazione del suo grande patrimonio
nell’ottica di una formazione che guarda al passato per trovare le ragioni
dell’innovazione nel futuro.
Così, ad esempio, la recente ristrutturazione del
Teatro ‘Antonio
Niccolini’, o le mostre dedicate ai Maestri dell’Accademia sono tessere di un
unico e generale mosaico a cui si aggiunge, appunto, anche questa mostra
dedicata a Gennaro Vitiello e al suo tempo, convinti come siamo che i nostri
studenti, la città e gli studiosi debbano conoscere la nostra storia, che va
viepiù valorizzata e approfondita, anche perché necessaria per la formazione
degli artisti e degli scenografi del futuro. Questo evento segna, dunque,
l’avvio di un ciclo di esposizioni dedicate alla Scuola di Scenografia, per
mettere a confronto gli esiti del rigoglioso passato, attraverso le figure dei
maestri che si sono avvicendati sulle cattedre, con la ricerca delle nuove
generazioni di allievi”.
Ufficio stampa, Paola de Ciuceis 348.2602421, us.accademiadinapoli@gmail.com, paoladeciuceis@gmail.com
Inaugurazione 24 gennaio
Accademia di Belle Arti
Via Costantinopoli, 107/A Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì ore 9.30-17, sabato ore 9.30-12.30, chiuso domenica.
Ingresso libero