Maurice Utrillo
Suzanne Valadon
Natalija Goncarova
Michail Larionov
Wassily Kandinsky
Gabriele Munter
Alexej von Jawlensky
Marianne von Werefkin
Robert Delaunay
Sonia Delaunay
Jean Arp
Sophie Taeuber Arp
Georg Schrimpf
Maria Uhden
Laszlo Moholy Nagy
Lucia Moholy Nagy
Felice Casorati
Daphne Maugham Casorati
Mario Mafai
Antonietta Raphael
Mario Broglio
Edita Broglio
Lea Mattarella
Elena Pontiggia
Tulliola Sparagni
Coppie di artisti in Europa. 1900-1945. L'esposizione, curata da Lea Mattarella, Elena Pontiggia e Tulliola Sparagni, mira ad affrontare e analizzare il particolare rapporto che si instaura nel lavoro di quegli artisti che hanno condiviso, oltre alla passione per l'arte, anche un cammino di vita insieme, per lo piu' come marito e moglie o compagni, ma anche, nel caso di Suzanne Valadon e Maurice Utrillo come madre e figlio. Un'ampia panoramica delle linee artistiche e degli ambienti culturali che si sono sviluppati in Europa nella prima meta' del Novecento.
ARTE IN DUE. Coppie di artisti in Europa 1900 - 1945
Dal 13 marzo all’8 giugno 2003, a Torino, a Palazzo Cavour (via Cavour 8), verrÃ
allestita la mostra Arte in due - Coppie di artisti in Europa. 1900-1945,
organizzata dalla Regione Piemonte con la collaborazione della Fondazione
Antonio Mazzotta.
L’esposizione, curata da Lea Mattarella, Elena Pontiggia e Tulliola Sparagni,
mira ad affrontare e analizzare il particolare rapporto che si instaura nel
lavoro di quegli artisti che hanno condiviso, oltre alla passione per l’arte,
anche un cammino di vita insieme, per lo più come marito e moglie o compagni, ma
anche, nel caso di Suzanne Valadon e Maurice Utrillo come madre e figlio.
Cammino che si interrompe prematuramente, per Georg Schrimpf e Maria Uhden morta
a 26 anni dopo solo un anno di vita in comune con il marito artista, oppure
durato tutta la vita come per Michail Larionov e Natalija Goncarova o
Robert e Sonia Delaunay, o infine chiuso dopo una lunga convivenza per aprire
nuovi capitoli di vita e di arte, come è avvenuto nel caso Wassily Kandinsky e
Gabriele Münter o Alexej Jawlensky e Marianne Werefkin.
L’affascinante percorso sottolinea così i rapporti e gli aspetti singolari, le
affinità e le divergenze, l’immaginario comune o anche completamente opposto, la
forza dell’unione o la difficoltà della creazione, che lega figure unite
nell’arte e nella vita.
A parte l’eccezione della giovane Maria Uhden, sono stati scelti,
indipendentemente dalla loro fama, artisti che hanno comunque sviluppato un loro
preciso e autonomo percorso creativo, cercando di visualizzare sia una linea di
evoluzione stilistica o tematica comune, sia gli elementi di differenziazione.
Negli intagli su legno di Jean Arp e Sophie Taeuber è possibile notare come uno
spunto di partenza quasi simile nella tecnica e nel linguaggio formale, si
trasformi obbedendo all’impulso liberamente naturalistico di Jean Arp e allo
spirito più geometrico e costruttivo di Sophie Taeuber. Per fare un altro
esempio, la passione comune di Wassily Kandinsky e Gabriele Münter per l’arte
popolare bavarese (in particolare i dipinti su vetro di tema religioso, scoperti
per prima da Gabriele Münter) oltre a diventare un tassello della loro vita di
coppia come fatto collezionistico, si trasforma per entrambi gli artisti in
topos creativo, rielaborato nei dipinti astratti di Kandinsky e nelle misteriose
nature morte della Münter.
Proprio il taglio particolare della mostra mette in primo piano la scena
domestica, l’ambiente quotidiano e il suo vissuto e sotto questo aspetto, i
generi pittorici caratteristici degli artisti diventano spesso testimonianze,
non solo stilistiche, ma anche spirituali del rapporto di coppia. Le nature
morte e ancor più il paesaggio fanno leggere in filigrana il tessuto di emozioni
e sentimenti da cui traggono origine le opere. Le montagne delle Alpi Bavaresi e
del Canton Ticino hanno nelle creazioni di Alexej Jawlensky e Marianne Werefkin
una valenza multiforme: immagine d’ambiente, simbolo tragico e assoluto,
diagramma delle singole e personali fasi creative.
In alcuni casi attività artistica e convivenza hanno un inizio quasi
contemporaneo, e quindi si vede come l’evoluzione dello stile proceda seguendo
il rapporto di coppia, in altri casi, invece è proprio la svolta amorosa a
determinare un cambiamento marcato nello stile. Così Casorati trova una nuova
maniera di dipingere, più chiara e ariosa sotto l’influsso della giove moglie
Daphne Maugham che spinge il marito a dipingere anche en plein air. E anche nel
linguaggio di Mario Mafai si avvertono nuove suggestioni nel momento in cui
entra in contatto, a Roma, con Antonietta Raphaël che porta con sé dalla natia
Lituania un immaginario orientale, visionario, costruito su un intento
cromatismo e una potente espressività . Nel caso di Suzanne Valadon si è
preferito indagare il rapporto tra la sua pittura e quella del figlio Maurice
Utrillo, piuttosto che analizzare gli scambi con gli altri artisti - da Puvis de
Chavannes a Toulouse Lautrec - con i quali la pittrice-modella ha intrattenuto
relazioni più o meno importanti. E’ infatti Maurice la presenza maschile più
costante nella sua vita.
L’esposizione presenta circa 90 opere diverse per tecniche e dimensioni, andando
dal disegno alla grafica, dalla scultura al dipinto, dalla fotografia
all’arazzo. Ed è interessante notare come proprio molte delle artiste presenti
in mostra abbiano sviluppato una creatività a largo raggio che si estende non
solo nel campo della pittura o della scultura, ma tocca vari aspetti della
decorazione e del design, visibili nell’arazzo di Sophie Taeuber Arp o nei
disegni per tessuto di Sonia Delaunay.
Si è scelto anche di limitare il campo di indagine alla prima metà del Novecento
e di non varcare i confini dell’Europa, dove le situazioni di grande suggestione
erano già numerose. Ma nello stesso tempo si è cercato anche di offrire un’ampia
panoramica delle linee artistiche e degli ambienti culturali che si sono
sviluppati proprio in Europa nella prima metà del Novecento.
Sono undici le coppie prese in considerazione:
Maurice Utrillo - Suzanne Valadon; Natalija Goncarova - Michail Larionov;
Wassily Kandinsky - Gabriele Münter; Alexej von Jawlensky - Marianne von
Werefkin; Robert Delaunay - Sonia Delaunay; Jean Arp - Sophie Taeuber-Arp; Georg
Schrimpf - Maria Uhden; László Moholy Nagy - Lucia Moholy Nagy; Felice Casorati
- Daphne Maugham Casorati; Mario Mafai - Antonietta Raphaël; Mario Broglio -
Edita Broglio.
A cura di: Lea Mattarella, Elena Pontiggia, Tulliola Sparagni
Progetto dell’allestimento a cura di: Arch. Massimo Venegoni - Studio Dedalo
Catalogo: Edizioni Gabriele Mazzotta - Milano
Organizzazione: Regione Piemonte - Assessorato alla Cultura
13 marzo 2003: inaugurazione
Palazzo Cavour, Via Cavour 8 Torino
Orari: martedì - domenica ore 10.00-19.30 / giovedì ore 10.00-22.00. Chiuso
lunedì
Ingresso: euro 6.20 intero - euro 4.20 ridotto - euro 2.50 ridotto speciale
Ufficio stampa: Stilema (Roberta Canevari - Ilaria Gai) Via Cavour 8, Torino, tel. 011 5624259 fax 011534409