Wim Delvoye
Kosmo Minovich
Corrado Sassi
Massimo Vitali
Luigi Ghirri
Mike Kelley
Paul McCarthy
Letizia Renzini
Lucia Minunno
Antonella Crippa
La mostra focalizza come alcuni artisti contemporanei abbiano usato l'immagine della montagna e spesso proprio i cliches ad essa riferibili per rovesciare la sua idea stereotipa, che e' progredita di pari passo con l'allontanamento degli esseri umani dall'elemento naturale. Artisti invitati: Wim Delvoye, Kosmo Minovich, Corrado Sassi, Massimo Vitali, Luigi Ghirri, Mike Kelley e Paul McCarthy, Letizia Renzini; a cura di Lucia Minunno. Terza esposizione delle 5 previste dalla rassegna ''Da cima a fondo'', nell'ambito del Progetto Valle d'AostArte
Regione Autonoma Valle d'Aosta
Assessorato dell’Istruzione e della Cultura - Direzione Attività Culturali
La montagna disincantata
Wim Delvoye Kosmo Minovich Corrado Sassi Massimo Vitali Luigi Ghirri Mike Kelley e Paul McCarthy PARADISET DDB Letizia Renzini
Venerdi 21 marzo 2003 inaugura la mostra la montagna disincantata, terza esposizione delle cinque previste dalla rassegna DA CIMA A FONDO, nell’ambito del Progetto Valle d'AostArte, che si susseguono alla Tour Fromage di Aosta fino a settembre 2003.
La montagna disincantata, a cura di Lucia Minunno, è focalizzata su come alcuni artisti contemporanei abbiano usato l’immagine della montagna e spesso proprio i clichés ad essa riferibili per rovesciare la sua idea stereotipa, che è progredita di pari passo con l’allontanamento degli esseri umani dall’elemento naturale. Le opere della mostra documentano la decadenza della magia della montagna: l’aspetto sublime e terribile della natura, infatti, è andato riducendosi fino a comprimersi entro le dimensioni rassicuranti del luogo comune a causa dell’impulso ormai automatico alla semplificazione, alla schematizzazione, alla compressione della complessità delle cose entro termini acriticamente accessibili.
Ne è un esempio la serie di immagini in cui Wim Delvoye riproduce l’effetto di grandiosa espressione naturale delle montagne per poi contraddirlo bruscamente con l’inserimento di iscrizioni dal contenuto più prosaico quali Mum, keys are you know where (1996), oppure Honey, lasagna in the fridge. Love you, la cui più ovvia collocazione sarebbe il post-it. L'artista belga (nato nel 1965) ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1990 e nel 1999, a Documenta IX, Kassel (1992). E' stato invitato, inoltre, a Post Human, Musée d’Art Contemporaine, Fondation Asher Edelmann, Losanna (1992) e a Cocido y Crudo al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid (1994).
Un’operazione simile è quella compiuta da Kosmo Minovich, artista bratislavo che nella serie di paesaggi montani Ansia di finito (2000) colloca figure in posa per fotografie con fondale fittizio. La spiaggia affollata di una metropoli tutta grattacieli per la figura del giovane, un campetto da calcio in periferia per il ragazzetto, sono inaspettatamente collocati in un contesto naturalistico mozzafiato, ottusamente ignorato dai protagonisti. Kosmo Minovic è un giovane artista (nato nel 1967 a Bratislava) che vive e lavora tra l’Inghilterra e la Slovacchia. Ha esposto nella Project room, Exchange Gallery, Sheffield (1996), alla Triennale di Rio de Janeiro (1999) ed a Neue Kunst aus Slowakei, Galerie Weissman a Vienna (2001).
Tipologie umane sono anche quelle descritte in Clan (2001), la serie di boules de nièges giganti realizzate da Corrado Sassi. La montagna figura tra gli attributi iconografici dello Snowboarder, l'opera presente in mostra, ed è ridotta a mera icona, a far da sfondo a una scena il cui protagonista rappresenta quella rumorosa umanità in vacanza troppo concentrata su se stessa per nutrire sentimenti panici di fronte alla grandiosità della natura. L'artista romano (nato nel 1965) ha esposto all'International Center of Photography, New York (1995), a Sipari, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (1999), ed a Tutto normale, Villa Medici, Accademia di Francia a Roma (2002).
È ancora la presenza umana a snaturare la scena di una distesa innevata nella fotografia in mostra di Massimo Vitali. Trasformata in pista da sci e disseminata di sciatori e piloni della seggiovia, la montagna è sparita, è un nulla bianco su cui si stagliano nettissime e colorate centinaia di figure: la moltitudine chiassosa davanti all’obiettivo muto. Vitali (nato nel 1944 a Como) vive e lavora a Lucca. Tra le principali esposizioni cui ha partecipato si ricordano la sua personale alla Photographers Gallery di Londra (1998), Tempo! al Palazzo delle Esposizioni di Roma (2000), al PS1, New York (2000), XLIX Biennale di Venezia (2001).
Nelle fotografie formato cartolina di Luigi Ghirri la montagna è invece panorama, quieto contesto per passeggiate domenicali, la natura addomesticata del civile turismo invernale. In Salisburgo (1977) le montagne compaiono davanti agli occhi di un gruppo di turisti sotto forma di cartine diffuse nei rifugi o negli stabilimenti sciistici a indicare toponomastica e itinerari per le escursioni: tutto ha un nome, tutto è percorribile, tutto è reso comprensibile agli occhi di chiunque si soffermi a osservare la cartografia prima di affrontare la vera montagna. Tra le principali esposizioni di Luigi Ghirri (nato nel 1943 a Fellegara, Reggio Emilia, è morto a Roncocesi nel 1992) si ricordano la personale al Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma (1979), la personale a Palazzo Magnani - Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia / Palazzo della Fontana di Trevi, Roma (2001); le collettive Art as Photography Photography as Art, Kassel (1975), Luigi Ghirri - L’impossibile paysage, in Septembre de la Photo. 1er Biennal Internationale Nice 1989, Nizza (1989).
Mike Kelley e Paul McCarthy si divertono a corrompere il candido immaginario collegato al mondo alpino presente nel video Heidi (1992), che illustra i rapporti pervertiti tra il saggio nonno e la buona nipotina, simboli dei sani valori della gente di montagna. I due noti artisti americani hanno lavorato in più di una occasione a quattro mani, presentando i loro lavori alla Biennale del Whitney Museum of American Art, New York (1997), a Sod and Sodie Sock, Secession, Vienna (1998) e alla Biennale di Venezia del 1999.
Un’idea simile è quella che sta alla base di Alp Village, un video pubblicitario del 1994 preparato per la campagna di comunicazione della Diesel e realizzato dall'agenzia svedese PARADISET DDB (direttore Joakim Jonason). Esso presenta una carrellata di luoghi comuni montani, tutti iconograficamente corretti, ma semanticamente rovesciati: latte/orina (sano nutrimento/sgradevole scarto fisiologico, deiezione), paradiso montano/inferno sado-maso, ecc.
Quello di Letizia Renzini è un lavoro fatto di suoni e immagini della natura che è stato ideato appositamente per LA MONTAGNA DISINCANTATA. L’artista ripropone in chiave sintetica (elettronica) l’idea di montagna, attraverso il campionamento di suoni che sono ad essa collegati, come lo scricchiolare dei passi sulla neve o il soffiare del vento sulle cime. Letizia Renzini (nata nel 1970 a Montevarchi, Arezzo) vive e lavora a Firenze. Tra le principali esposizioni cui ha partecipato si ricordano Soundscapes a Palazzo delle Papesse di Siena (2001), Boom, Manifattura Tabacchi di Firenze (2002), Radical Shock, SESV Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, 2002), Sumptuous, Officina Giovani - Cantieri Culturali, Ex Macelli, Prato (2002).
A la montagna disincantata seguiranno altre due esposizioni: dal 31 maggio al 13 luglio 2003 sarà presentata VETTE D’ASTRAZIONE a cura di Guido Comis e dal 19 luglio al 7 settembre 2003 LA MONTAGNA RICREATA a cura di Cristiano Giulio Sangiuliano. Tra gli artisti invitati si trovano Giulio Paolini, Anish Kapoor, Amedeo Martegani, Walter Niedermayr, Michele Culpo, Martino Coppes, Paula Abalos e Zhang Huan.
Ciascuna delle cinque mostre è corredata da un catalogo, pubblicato da Artshow Edizioni. Al termine del progetto verrà pubblicato un volume che conterrà le immagini ed i testi di tutte le mostre.
Immagine: Kosmo Minovich, Ansia di finito 1, stampa fotografica cm 20x30, Courtesy Exchange Gallery, Sheffield.
Curatori: Antonella Crippa (Ideazione e coordinamento) DA CIMA A FONDO
Lucia Minunno (22 marzo 1 maggio 2003) la montagna disincantata
Inaugurazione: 22 marzo 2003 ore 18.00
Tour Fromage, Teatro romano, Aosta
Orari: da martedì a domenica ore 9,30/12,30; 14,30/18,30
Ingresso: gratuito
Uffici stampa:
Andrea Andruet, tel 0165273246, fax 0165273275
Alessandra Santerini, tel 335 6853767
Ilaria Gianoli, tel/fax 02 514406 - 333 6317344