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2/2/2012

Maria Dolores Cattaneo

Palazzo Da Mula, Murano (VE)

Madonne angeli, donne realmente esistite e figure mitiche dipinte dai grandi maestri del Rinascimento italiano; mi piace considerarle come temi musicali di antiche sinfonie, sui quali eseguire delle Variazioni. Quando porto tutti questi esseri in mostra e li espongo uno vicino all’altro, creo un piccolo mondo popolato da creature che non ho avuto modo di conoscere se non tramite le immagini stampate sui libri d’arte.

Immagini virtuali, vive nei secoli, mentre la povera Lisa del Giocondo, la Monnalisa, giace sottoterra, e qualche cattivone si permette di dire che non è mai esistita, poverina. Almeno di Ginevra dei Benci sappiamo tutto, soprattutto che era l’amante di Pietro Bembo, gossip di cinquecento anni fa. Ma la maggior parte delle creature rinascimentali sono frutto di fantasia, simboli di bellezza eterna, come le Veneri e le Grazie botticelliane; oppure omaggi al mistero del divenire temporale nella natura, come la Primavera. Cercare dietro questi visi mitici una modella, una donna vera è desiderio legittimo, ma può succedere che Raffaello stesso ci risponda che non esiste modella, come rispose interrogato sulla sulla bellezza che aveva ispirato il viso della sua Galatea. Abbiamo poi le figure di collegamento fra la sfera divina e noi poveri umani.

Bontà degli artisti, che hanno popolato i cieli di angeli, a volte con funzioni poliziesche, come nei Giudizi Universali, in altre occasioni come dolcissimi portatori di buone notizie, gli angeli delle Annunciazioni: visi sognanti, guardandoli non riconosciamo invidie, desideri, egoismi, sentimenti che appesantiscono il nostro percorso vitale.

Abbiamo le Madonne, distaccate ma sensibili, capaci di soffrire ma non di provare rabbia, amate da tutti, dai figli, dai mariti, dai padri, dalle madri.
Può essere che una ci guardi negli occhi, come la Madonna della Seggiola, forse la più umana fra tutte col suo dondolare il bambino tenuto stretto in braccio; ma in genere hanno gli occhi bassi, pensano. E’ emozionante copiare i volti rinascimentali, riproporli soli, senza paesaggi, drappeggi, arredi abitativi. Portare solo i visi e la testa in visione, immaginando di radiografare il contenuto della scatola cranica e con un balzo nel passato leggere nella loro mente ciò che hanno da dirci. Non serve la fantascienza. A cinquecento anni di distanza questi volti portano ancora con sè grazia, distacco e insieme comprensione per la sofferenza umana; suggeriscono di amare la vita, in modo rinascimentale. Maria Dolores Cattaneo

Inaugurazione 3 febbraio ore 18

Palazzo Da Mula
Fondamenta Da Mula, 153 - Murano (VE)
Apertura tutti i giorni, da lunedì a domenica 09.00/13.00 - 15.00/19.00
Ingresso libero

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