Un modo diverso di rappresentare il viaggio: un disegno animato e un ciclo pittorico dal titolo 'Odisseo e la valigia'.
Si apre a Lecce lunedì 13 febbraio alle ore 19,30 presso la sede della II Circoscrizione: Santa Rosa-Stadio- Salesiani la Mostra personale di Mirko Gabellone “Odisseo e la valigia” che resterà aperta fino al 20 febbraio.
Alla presenza delle Autorità, del Presidente della Circoscrizione Fabio Campobasso, interverranno Rosanna Gesualdo, Michele Bovino, Giovanni Marchese.
La mostra, organizzata dall'Associazione Le Ali di Pandora, propone un modo altro di rappresentare il viaggio: un disegno animato e un ciclo pittorico dal titolo Odisseo e la valigia.Spiega Mirko Gabellone: "L’arte oggi è esperienza, voglia di raccontare il proprio mondo a tal punto che diventa, molto spesso, lo specchio di se stessi. E’ contesto di riflessione e sperimentazione dove la tecnica rappresenta un valore indispensabile per aprire le porte dell’immaginazione. La tecnica è fondamentale soprattutto in quest’epoca in cui siamo avvolti dalla tecnologia e poco pronti a esserne coin/scon-volti. Il lavoro nasce quindi dall’idea di un viaggio nel mondo, nel quotidiano, da una parte, nel caso del video, alla ricerca di un senso che valga la pena, che dia lo “scatto giusto” a continuare il lungo viaggio della vita, dall’altra parte, nel caso delle pitture, alla ricerca della meraviglia, della voglia di sognare a occhi aperti e nonostante la routine quotidiana.
Scrive Rosanna Gesualdo: "Questo cappello contiene un sogno, questo sogno è racchiuso nel cuore di un uomo, ed è impeto ed è passione, anelito verso l'insondabile. “Odisseo, sei tu Odisseo?” Ed è per dar risposta al quesito che l'uomo senza volto intraprese il viaggio mentre dal monitor di un televisore una civetta gracchiava come un vecchio giradischi e il vinile dal blu per il blu cantava una strofa antica come la memoria. “Disse l'anima del Mondo all'uomo senza volto: Raccontami una storia....” e la storia incominciò. E come l'antica tradizione omerica narra da secoli l'uomo intraprende il suo viaggio per mari e cieli sconosciuti alla ricerca del suo io profondo senza indossare salvagente, senza tentar la salvezza del paracadute.A chi ti disse che non navigò quel mare tu non credere perché l'artista come Odisseo è menzognero e l'avventura è un impeto dell'animo che si trasfonde nella generosità del ritorno atteso. Un taccuino, poche righe da annotare mentre l'orizzonte è lì a portata di mano, ma la mano non sfiora l'insondabile carezza, il sogno non ancora sognato che abita le caverne del sentire. In quest'ottica, in quest'agire sconosciuto, l'artista prosegue il suo viaggio tra i tanti occhi che scrutano la sua opera.
Chi è il fruitore? una dama dai fianchi larghi che in bicicletta ripercorre il vissuto? La citazione filmica di Daniel Lee Lewis in The gangs of New York o piuttosto il naufrago che racconta ciò che è andato a male nell'accavallarsi dei codici? Ed è allora che gli stilemi della comunicazione di Mirko Gabellone sparano nel mucchio, per centrare l'eroismo e la generosità del viaggiatore che vive per narrare una colonna sonora delle opere compiute, o forse per intrappolare il fruitore in una sottile rete tessuta dal narcisismo che appartiene alla purezza anfitrionica dell'artista.E chi risarcirà Odisseo, come l'Artista, della cifra d'amor vergognoso versato in olocausto nello spendersi al di là del quotidiano? Su questo quesito Omero tace. Così, da secoli, il mito epico continua a scuotere i nervi di un sentire arcaico. Ci sono ricordi nella valigia della artista, segreti confessati nella semantica dei colori primi come primi restano solitari gli incontri racchiusi nello scrigno del Moleskine. Qualche vestito nella valigia e la forza dell'ardire nell'animo, così, senza ricorrere ad alcuna scialuppa di salvataggio, Gabellone va in limousine verso l'accertamento dell'arte e dell'hic et nunc ancora una volta. A rischio della vita l'Artista- Odisseo si cala nel sommerso e così l'attenzione resta alta, di più, si accende, la sua come gli occhi di chi continuerà a scrutare le gesta del viaggio.
Artista, autore, narratore di vicende che non passeranno invano, Gabellone ci rimanda al sentire più antico di uno degli aneliti insiti nell'animo di ognuno di noi: “il viaggio”. Lo stupore che né consegue con le ineludibili derive e le rare gioie di colore segnate all'indirizzo di un cammino alla ricerca del sé che per l'Artista, come per l'antico Odisseo e magari anche per noi, resta l'assioma irrinunciabile del viaggio di ritorno verso se stessi.
Mirko Gabellone: 1991 – 2011 Liceo artistico Vincenzo Ciardo di Lecce, Accademia di Belle Arti di Lecce, Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca: questi i luoghi indiscussi della sua formazione artistica e pensante e soprattutto della sua “commozione cerebrale”. Insegnate di Discipline Pittoriche e Educazione Visiva: ecco come oggi dispensa tecnica ed esperienza creativa nelle scuole in cui fa il precario da anni.
VERNISSAGE: 13 febbraio ore 19,30; alle ore 20.00 intervengono Rosanna Gesualdo, Michele Bovino, Giovanni Marchese
II Circoscrizione
via Adda Lecce
Orari: 18,00-21,00
Ingresso Libero