Biomacchine. Sperimentazione ardita di materiali eterogenei e uno sguardo sul rapporto conflittuale fra progresso tecnologico e dimensione umana.
a cura di Enzo Leka e Riccardo Tartaglia
testo critico: Giancarlo Bonomo
La maestria tecnica e il gusto per la sperimentazione ardita di materiali eterogenei combinati fra loro, gli consentono risultati compositivi di sicuro effetto che non lasciano in nessun modo indifferente lo sguardo ma, al contrario, costringono ad una riflessione intensa che può svilupparsi in svariate direzioni. Non ultima, la considerazione del rapporto conflittuale fra progresso tecnologico e dimensione umana, ovvero la sottile dipendenza creatasi nel mondo contemporaneo fra uomo e macchina, con la possibilità che quest'ultima possa sopraffare ... G. Bonomo
Biografia
Emilio Antonelli nasce a Padova il 9/10/1976. Si diploma al liceo artistico “Sacro Cuore” di Padova nel 1997, e qui apprende i rudimenti tecnici del linguaggio pittorico. Prosegue a Milano la sua formazione presso lo I. E. D. ( Istituto Europeo di Design), dove si diploma nel 2000 in illustrazione editoriale. Al termine di una breve esperienza lavorativa presso un illustratore, orienta la propria ricerca artistica in campo musicale, dedicandosi per una decina d’anni allo studio, all’interpretazione e all’insegnamento della batteria, frequentando anche importanti corsi a NY. Dopo la pubblicazione di due libri per l’infanzia nel 2010 editi da Aurelia ed., di cui cura l’illustrazione e, a seguito di inaspettate vicende della vita, sente la necessita’ di riprendere in mano i pennelli. Nasce in un brevissimo arco di tempo e con uno slancio di spontaneità questa serie di quadri, in parte frutto di visioni maturate negli anni precedenti, rinnovate da una esigenza espressiva carica di forza.
il mio universo interiore di Emilio Antonelli
Al centro di tutta la mia ricerca artistica, sia in campo musicale sia figurativo, ritrovo una necessità d’espressione. Questi miei recenti lavori nascono dal subconscio, dalle tensioni e dalle immagini che popolano la parte più profonda di me stesso. Potrei definirle come creature nate dai miei incubi, dalle mie angosce; sono “esseri” che hanno preso vita da mie esperienze personali. Sono assemblamenti di carne e macchine, e di squilibri ed equilibri; sono creature monche, incapaci di vivere autonomamente in una dimensione “reale”, pur essendo “vivi”. E’ come se fossero parti di esseri umani ed animali, rimontate senza una logica funzionale con elementi tecnologici, frutto della mia fantasia di “scienziato pazzo” (ed in questo trovo un rimando ai quadri di Giger e Moebius). La dimensione dentro cui vivono è il mio inconscio; sono quindi raffigurazioni dirette, fresche, del mio universo interiore, prive di uno studio logico, e la loro personalità sfugge anche alla mia interpretazione...
comunicato stampa: TAAR Regina Nobrez, Mariangela Mutti
Inaugurazione 15 febbraio
Galleria Tartaglia Arte
via XX Settembre, 98 - Roma
Martedi-venerdi dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.00
Sabato dalle 11.00 alle 13.00 pomeriggio per appuntamento
Ingresso libero