Carolina Barbolla
Cristina Madini
Paolo Manfredi
Antonio Pilato
Simona Rapello
Claudio Sireci
Cristina Madini
La mostra, partendo dalle intuizioni di Nietzsche ne 'La nascita della tragedia' presenta i lavori di Carolina Barbolla, Cristina Madini, Paolo Manfredi, Antonio Pilato, Simona Rapello, Claudio Sireci.
A cura di Cristina Madini
Gli artisti che hanno accolto il nostro invito sono: Carolina Barbolla, Cristina Madini, Paolo Manfredi (scultura), Antonio Pilato, Simona Rapello, Claudio Sireci
Che cosa crea l’opera d’arte? E che cosa cercano tutti coloro che creano?
Per affrontare la questione dell’arte abbiamo utilizzato le categorie dell’apollineo e del dionisiaco, per permettere di cogliere una dialettica sempre in bilico tra ragione e istinto, concetto e vita. Secondo Nietzsche, al fondo di ogni creazione artistica vi è la polarità dello spirito apollineo e dello spirito dionisiaco. Questi due impulsi sono necessari per la produzione artistica come l’elemento maschile e quello femminile sono necessari alla riproduzione.
Le intuizioni di Nietzsche, ne La nascita della tragedia rimettono in evidenza alcuni aspetti vitali dell’arte cancellati dalla interpretazione degli ultimi decenni e da una cultura contemporanea che ha perso la facoltà di percepire il soffio dell'invisibile che ordina e sorregge il mondo. Le accezioni di apollineo e dionisiaco, sono state evidenziate dall’inizio così dal filosofo tedesco: ‘Avremo acquistato molto per la scienza estetica, quando saremo giunti non soltanto alla comprensione logica, ma anche alla sicurezza immediata dell’intuizione che lo sviluppo dell’arte è legato alla duplicità dell’apollineo e del dionisiaco, similmente a come la generazione dipende dalla dualità dei sessi, attraverso una continua lotta e una riconciliazione che interviene solo periodicamente’.
L’apollineo è lo spirito razionale. Nasce come fuga dalla visione dionisiaca della realtà, dal tentativo di sublimare il caos nella forma, nell’ordine, in modo da rendere accettabile la vita. Trae la sua origine nel sogno fino ad arrivare alla determinazione del concetto, a tutto ciò che nella mente umana è rappresentazione, oggettivazione. Il dionisiaco viceversa è lo spirito irrazionale, l'energia in cui la vita stessa è immersa, è ciò che anima tutti gli esseri, una forza essenziale alla vita dell'individuo che tuttavia lo trascende. I due principi sono essenziali alla vita dell’opera d’arte, dunque non semplicemente categorie particolari dell’espressione estetica. Sono principi universali, indispensabili in ogni vera creazione. La stessa essenza dell’arte nasce dalla loro unione, mentre il loro conflitto ne determina la decadenza e la crisi. Apollineo è spirito razionale, bellezza solare e serena, armonia ed equilibro, forma determinata nella quale il dionisiaco trova il modo di incanalare la sua forza dilagante. La non conciliazione porterà l’apollineo a forme false e il dionisiaco al caos che lacera ogni forma fino all’annientamento.
Con questa collettiva, che comprende il lavoro di artisti scelti, abbiamo voluto comprendere l’intensità espressiva che emerge da una concezione originaria dell’arte. Con una sensibilità completamente diversa dall’eccessiva elaborazione del linguaggio, con i contenuti forzati, la loro ricerca pratica trova intensità e profondità secondo coerenze estetiche necessarie al vero fine dell’opera.
Opening 15 febbraio dalle 12 in poi
sabato 18 incontro con gli artisti ore 17:00
Galleria RossoCinabro
Via Raffaele Cadorna 28 Roma
da lunedì a venerdì 11:00-19:30
Ingresso libero