Vertigine del Reale. L'artista torinese presenta paesaggi anonimi che si rivelano essere scenari di delitti consumati molto tempo fa, edifici delle ambasciate somale abbandonate al loro destino nel '91, scorci di viali torinesi che celano inattese antropologie esotiche, i volti degli attori di secondo piano del cinema italiano.
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a cura di Gabriele Tinti
testo critico di Luigi Fassi
Cristiano Berti alla Mole Vanvitelliana di Ancona: un viaggio tra le sorprese della realtà
La Mole Vanvitelliana accoglie dal 19 febbraio al 1 aprile la mostra Vertigine del reale di
Cristiano Berti, artista torinese che da qualche anno vive nelle Marche.
L'ampia mostra, che inaugura il 18 febbraio alle 18:30, comprende lavori prevalentemente
realizzati con procedimenti fotografici, digitali e di stampa industriale ma anche, in alcuni casi,
costituiti da oggetti consumati e dismessi usati dall'artista come feticci a cui dare nuovo senso.
Elemento comune è il riferimento costante alla realtà, mai manipolata nei suoi dati di
partenza, sempre riletta in una chiave capace di rivelarne le anomalie, le storie nascoste e
cadute nell'oblio, le assurdità. Nei suoi viaggi di esplorazione della realtà, Berti predilige
situazioni di marginalità sociale che per propria natura sono cariche di potenzialità sovversive
del senso comune. Dallo sguardo ravvicinato a questi microcosmi nascosti escono opere di
arte visiva senza retorica, in cui è possibile ascoltare la voce dei protagonisti senza inutili filtri
ed in cui è evidente l'assenza di ogni intento ammonitore, né tantomeno moralizzatore, da
parte dell'artista. Berti si propone quindi come strumento capace di riflettere e amplificare
queste storie minori, portandole ai nostri occhi e alle nostre orecchie.
Via via sfilano paesaggi anonimi che si rivelano essere scenari di delitti consumati molto tempo
fa, gli edifici delle ambasciate somale abbandonate al loro destino nel '91, scorci di viali
torinesi che celano inattese antropologie esotiche, i volti degli attori di secondo piano del
cinema italiano a cui la sorte ha riservato una fine orrenda. E poi bagagli smarriti sui treni, i
calchi di arti amputati, lotti di arnesi da scasso sequestrati ai ladri e messi all'asta dall'autorità
giudiziaria, la grande foresta degli alberi di natale dismessi. Infine momenti in cui la parola
prende il sopravvento, come l'autoritratto acustico della giovane africana intenta a raccontare
gli eventi che hanno lasciato una traccia sulla sua pelle, o il viaggio di Ferko e Martinka verso il
villaggio ceco di Lety, luogo simbolo dell'Olocausto Rom.
Vertigine del Reale è l’occasione per fare il punto su di un’opera tra le più interessanti del
panorama artistico contemporaneo. Per la prima volta vengono accostate tra loro opere che
sono state finora esposte singolarmente e che, da questo accostamento, ricevono ulteriori
chiavi di lettura e interpretazione.
La mostra è visitabile con ingresso gratuito dal giovedì alla domenica dalle 15:30 alle 19:30,
fino al 1 aprile.
La mostra Vertigine del Reale, a cura di Gabriele Tinti, è organizzata da Fuorizona
ArteContemporanea in collaborazione con il Museo Omero, anche al fine di renderla
accessibile al pubblico non vedente.
È realizzata con il patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Ancona e del Comune
di Ancona e con il supporto di Abet Laminati Spa, Banca dell'Adriatico, Unipol Assicurazioni e
NonSoloStampa.
Accompagna la mostra un catalogo edito dalla Umberto Allemandi & C. con un testo critico di
Luigi Fassi.
Cristiano Berti (Torino, 1967) è un artista che vive e lavora tra Jesi e Torino. Opera senza
alcuna preoccupazione di tipo stilistico. Ciò non toglie che la sua linea di ricerca possa essere
definita come particolarmente rigorosa e coerente nel panorama italiano e internazionale e
che possano rintracciarsi dei fattori comuni tra le varie opere realizzate in questi ultimi anni,
spesso privilegiando aspetti partecipativi, collaborativi e processuali. Tra questi elementi di
continuità c'è il gusto dell'autore per opere in cui l’apparenza formale viene di volta in volta
complessificata, contraddetta o resa ambigua.
Berti ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Tra le più recenti vi sono
le personali da P74 Center (Lubiana, 2010); Sala Uno (Roma, 2008); Stanica (Žilina, Slovacchia,
2008); Fuorizona (Macerata, 2010, 2007, 2005); Carbone.to (Torino, 2006, 2003, 2000);
AOCF58, Roma (2006, 2004, 2001) e le collettive Da Guarene all’Etna 1999-2009 (Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, 2009); Artist-Citizen: Contextual Art Practices (49th
October Salon, Belgrado, 2008); Speaking Volumes (Holter Museum of Art, Helena, USA,
2008); Sexwork. Kunst Mythos Realität (NGBK, Berlino, 2006) e Big Social Game (BIG Torino
2002 - 2.a Biennale Internazionale di Torino, 2002). Ha partecipato con opere di videoarte a
numerosi festival internazionali.
http://www.cristianoberti.it
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curated by Gabriele Tinti
critical text by Luigi Fassi
Cristiano Berti @Mole Vanvitelliana in Ancona: a journey through the surprises of reality
From 19 February to 1 april the Mole Vanvitelliana will host the exhibition Vertigo of
Reality by Cristiano Berti, a Turin artist who has, for the past few years, been living in the
Marche Region.
This extensive exhibition, which opens on February 18th at 18:30, includes works mainly
carried out with photographic, digital and industrial printing techniques, but also, in some
cases, consists of used and abandoned items which the artist employs as fetishes, bestowing
them with a new meaning. A common element is the constant reference to reality, never
manipulated from its basic meaning, always interpreted in a key that can reveal anomalies,
stories which have been hidden and fallen into oblivion, the absurdities. In his explorations of
reality, Berti often gives preference to situations of social marginality which by their nature are
charged with a potential of subverting habitual point of view. Taking a close look at these
microcosms, works of visual art without any rhetoric emerge, in which you can listen to the
voice of the protagonists without unnecessary filters and with an evident lack of any
cautioning, much less moralizing intention, by the artist. Berti’s role is that of a medium able
to reflect and amplify these smaller stories, bringing them to our eyes and our ears.
The images unroll to show anonymous landscapes becoming scenes of crimes committed
many years before, the Somali embassy buildings abandoned to their fate in '91, glimpses of
the avenues of Turin that hide unexpected exotic anthropology, faces of actors who didn’t
make the limelight of Italian cinema for whom destiny held a horrible end. And then luggage
lost on trains, the casts of amputated limbs, a batch of burglary tools confiscated from the
thieves and auctioned by the court, the great forest of discarded Christmas trees. Finally,
moments in which the word gets the upper hand, such as the acoustic self-portraits of a young
African woman intent on telling the stories which have left a mark on her skin, or the trip of
Ferko and Martinka to the Czech village of Lety, a symbolic place of the Roma Holocaust.
Vertigo of Reality gives the opportunity to take stock of some of the most interesting work of
the contemporary art scene. For the first time works that have been previously exhibited
individually are brought together and, as a result, offer additional keys to their reading and
interpretation.
The exhibition is open with free admission from Thursday to Sunday from 15:30 to 19:30, until
1 april.
The exhibition Vertigo of Reality, curated by Gabriele Tinti, is organized by Fuorizona
ArteContemporanea in collaboration with the Omero Museum, in order to make it accessible
also to blind people.
It has been carried out under the patronage of the Marche Region, the Province of Ancona
and the Municipality of Ancona, and with the support of Abet Laminati Spa, Banca
dell'Adriatico and Unipol Assicurazioni.
The exhibition is accompanied by a catalogue published by Umberto Allemandi & C., with an
essay by Luigi Fassi.
Cristiano Berti (Turin, 1967) is an artist who lives and works between Jesi and Turin. He works
without any consideration about the style. Nevertheless, his line of research can be described
as particularly rigorous and coherent in the Italian and international panorama and common
factors can be found among his various works carried out in recent years, often favoring
aspects regarding participation, collaboration and process. Among these elements of
continuity is the author's taste for works in which formal appearance becomes alternatively
complexified, contradicted or made ambiguous.
Berti has exhibited in individual and group exhibitions in Italy and abroad. Among the latest
are his solo shows at P74 Center (Ljubljana, 2010), Sala Uno (Rome, 2008); Stanica (Zilina,
Slovakia, 2008); Fuorizona (Macerata, 2010, 2007, 2005); Carbone.to (Turin , 2006, 2003,
2000); AOCF58, Roma (2006, 2004, 2001) and group shows Da Guarene all’Etna 1999 - 2009
(Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Guarene, 2009); Artist-Citizen: Contextual Art Practices
(49th October Salon, Belgrade, 2008); Speaking Volumes (Holter Museum of Art, Helena, USA,
2008); Sexwork. Mythos Realität Kunst (NGBK, Berlin, 2006) and Big Social Game (BIG Torino
2002 - 2nd International Biennial of Turin, 2002). He has participated with works of video art in
numerous international festivals.
http://www.cristianoberti.it
Ufficio stampa:
Cristina Ferroni
335 8323956
vertiginedelreale@fuorizona.org
Inaugurazione: 18 febbraio 2012 ore 18:30
Mole Vanvitelliana
via Banchina da Chio, 28 - Ancona
dal giovedì alla domenica 15:30 - 19:30
ingresso gratuito